CONTE IN DIFFICOLTA’ TENTA UNA CARTA DISPERATA: COINVOLGERE L’OPPOSIZIONE (CHE SEMBRA NON ABBOCCARE).
Ripetutamente l’ opposizione di centro-destra ha chiesto a Conte di essere coinvolta nel processo decisionale di lotta alla pandemia. Parrebbe esserci stata una svolta ieri, a seguito della offerta da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, di costituire una “cabina di regia”, La proposta è stata però velocemente respinta al mittente con una nota unitaria, firmata da Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Eccola.
“Fin dall’inizio della pandemia il centrodestra, che è la prima forza politica della Nazione e governa la maggioranza delle Regioni, ha anteposto l’interesse dell’Italia all’interesse politico della propria coalizione. Per mesi abbiamo preparato proposte ed emendamenti, ma atteso invano che il governo ci convocasse in Parlamento, la sede istituzionale dove è giusto che avvenga il confronto tra maggioranza e opposizione.
Ancora pochi giorni fa, ci è stata data notizia dell’ultimo Dpcm, soltanto poco tempo prima della sua comunicazione agli italiani.
L’attuale situazione sanitaria sta precipitando anche a causa delle mancate decisioni – o delle decisioni rimandate – del governo: il Paese si è presentato impreparato alla seconda ondata della pandemia che pure era ampiamente prevista e prevedibile.
Oggi il governo ipotizza una “cabina di regia” con le opposizioni. Il ravvedimento appare tardivo. Il centrodestra è sempre stato a disposizione dell’Italia, ma oggi più che mai l’unica sede nella quale discutere è il Parlamento della Repubblica italiana. Lì sono depositate le numerosissime proposte formalizzate da noi e ignorate dal governo, e lì verranno presentate le altre. Non siamo disponibili, invece, a partecipare a operazioni di Palazzo che sembrano dettate più che da una reale volontà di collaborazione, dal tentativo di voler coinvolgere l’opposizione in responsabilità gravi che derivano dall’immobilismo e dalle scelte sbagliate effettuate dal governo.”
L’ atteggiamento è corretto e sensato; l’offerta, secondo me, è banalmente dettata dall’ incipiente nervosismo delle piazze, e dal calo di consensi verso il premier. E dal punto di vista umano e psicologico, anche disperata alquanto, se si pensa all’ astio che Conte ha verso Salvini, e alla veemenza oratoria della Meloni in parlamento.
Anzi, io avrei affondato il coltello nella piaga rimproverando lo spreco di denaro, tempo e risorse, per la passerella degli “Stati generali”: come prevedevamo, lo “ spaghetti Bilderberg ” non è, semplicemente, servito a nulla.
Speriamo però che, da quelle parti, non ci si faccia ammaliare dal canto della sirena Draghi, e che Forza Italia non partorisca un emulo dei “responsabili” Verdini o Alfano, o peggio ancora, non decida di generarlo telecomandata. Purtroppo, le telefonate da Bruxelles-Strasburgo se non da Berlino, possono arrivare da un momento all’ altro.
A.Martino
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