SE LA PROPAGANDA GIALLO-ROSSA DIFFONDE LA FOTO DI MAIO IN PREGHIERA SUL SANTO SEPOLCRO, VUOL DIRE CHE IL CRISTIANESIMO E’ DAVVERO IN PROFONDA CRISI

Sarebbe un grave peccato, degno di un fariseo, giudicare l’ altrui rapporto con Dio; tra l’ altro soggetto ad alti e bassi, ad emotività e incoerenze, purtroppo, contingenti e imprevedibili. Ma tanto è: almeno noi cristiani, sappiamo che Lui ci abbraccia con la Sua immensa misericordia. E poi, è sempre meglio un uomo che prega, e che si inginocchia dinanzi a Dio, a uno che si inginocchia (anche se con una sola gamba) per cause di correttezza politica.

Detto questo, il farsi fotografare da parte di Luigi Di Maio sul Santissimo Sepolcro di Nostro Signore, ha di grottesco e amareggiante. Giggino si è messo in posa, echeggiando il gesto devoto di milioni non solo di pellegrini, ma di papi, condottieri crociati, principi cristiani.

Ma allora, come la mettiamo con la storica catilinaria di Conte in Senato, che a Matteo Salvini rimproverò tra le tante cose la “incoscienza religiosa” dell’ ostentare oggetti cultuali quali crocefissi o rosari? Ma egli aveva mostrato un ritratto di San Pio che a suo dire, porta sempre con sé.

E come la mettiamo, con l’ aver definito proprio Di Maio  “oscurantisti e trogloditi” i partecipanti al Congresso mondiale delle famiglie di Verona nel 2018?

E come la mettiamo con il granitico sostegno di M5S all’ istituto dell’ aborto, bollando come “oscurantista” (tanto per cambiare) qualunque riflessione critica o istanza di rimodulazione?

Non faccio ovviamente riferimento all’ epocale ingresso del “papa” Bergoglio nella piattaforma LGBT, dando ormai per acquisita la svolta omosessualista della dottrina (post)cattolica; con le imponenti conseguenze che vedremo, con uno scisma ormai inevitabile. Il futuro delle Chiese, con la dissoluzione dottrinaria cattolica, sarà una loro ristrutturazione, in base non tanto alla teologia dogmatica o a un primato petrino ormai utile solo per controllare gli episcopati ma piuttosto nell’ adesione o meno alla legge naturale cui l’ etica cattolica (anzi cristiana) era sostanzialmente subordnata   

Ma Di Maio è evidentemente nel main stream, anche religioso. A causa del suo orientamento rigorosamente filocinese, così paradossalmente papalino riguardo un regime ufficialmente ateo a cui le Chiese servono solo per controllare e schedare fasce irrimediabilmente “superstiziose” della popolazione,  il  genuflettersi sulla lastra di marmo posta sul luogo ove il cadavere di Gesù Cristo attese la resurrezione, è un “segno dei tempi” chiarissimo e, oserei dire, sottilmente quanto inconsapevolmente diabolico.

E infatti, tra i vescovi, vi è ormai qualcuno, come l’ascolano mons. D’ Ercole, che fa la scelta ratzingeriana del passo indietro nella preghiera un po’ come il “passaggio al bosco” di Ernst Juenger.     

A.Martino

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