DAL COVID ALLA SINDROME DI STOCCOLMA
Come purtroppo noi tutti sappiamo non vi è giorno in cui l’informazione globale non ci renda edotti di violenze perpetrate all’interno delle mura domestiche. Chi non è mai venuto a conoscenza di mogli o fidanzate angariate, umiliate o malmenate dal proprio partner? Ebbene il più delle volte, venendo a conoscere i dettagli del maltrattamento di turno, si viene a sapere che tali maltrattamenti sono stati reiterati per giorni, mesi e addirittura anni!
Come si spiega tutto ciò? Si spiega partendo dal fatto che molte relazioni sentimentali sono spesso malate. Come se nascessero con una tara genetica che non permette una vita di coppia sana ed equilibrata. Quante volte abbiamo sentito di uomini e donne che hanno ucciso o addirittura compiuto stragi “per amore”? E’ evidente che il concetto di amore viene spesso travisato o distorto. E come può capitare che molte donne e molti uomini non denuncino il partner violento per paura di ritorsioni o per il quieto vivere è anche vero che il partner violento possa alternare momenti di violenza a momenti di dolcezza e di romanticismo. E questa alternanza “bastone/carota” può essere accolta dall’altra parte come una manifestazione d’amore, magari un po’ troppo “passionale”, ma percepita sempre come amore a tutti gli effetti. E partendo da questa percezione distorta della realtà non è difficile neanche spiegare le dinamiche che innescano la cosidetta “Sindrome di Stoccolma”, ovvero quello stato anormale di dipendenza psicologico-affettiva per cui la vittima è portata a solidarizzare e addirittura amare il proprio aguzzino. Non mi pare sia difficile trasporre la relazione aguzzino-vittima compiacente dall’ambito domestico al contesto nazionale. E’ fuor di dubbio che si stia vivendo in pieno la trama di un romanzo distopico fino a qualche anno fa impossibile solo da concepire. Nel giro di una manciata di mesi ci siamo trovati a prendere coscienza che milioni di italiani, in seguito alla diffusione di un virus, hanno volontariamente rinunciato a pensare autonomamente e hanno gettato nell’ “indifferenziata” il ben dell’intelletto. Non mi sembra esagerato affermare che il covid-19 abbia danneggiato più cervelli che polmoni. Perchè, come spesso accade, la paura e il terrore non permettono di pensare lucidamente e portano spesso a compiere atti non solo inconsulti ma addirittura assurdi. Come per esempio farsi volontariamente imbavagliare e recludere da un governo che non solo non rappresenta la maggioranza degli italiani ma addirittura li disprezza palesemente! E nonostante Conte & Co. dimostrino quotidianamente di non avere assolutamente a cuore le sorti dell’Italia e degli italiani, questi ultimi, come automi telecomandati, si sottomettono docilmente a diktat liberticidi nella convinzione che il governo voglia il loro bene. E a conferma che la “Sindrome di Stoccolma” abbia mietuto più vittime del covid non si può non mettere in rilievo il fatto che i governatori regionali più ottusamente intransigenti ed oppressivi durante il lockdown siano stati anche quelli rieletti con un vero e proprio plebiscito. A dimostrazione del fatto che, come per le violenze domestiche, le vittime percepiscono le vessazioni e le angherie come gesti d’amore. Anche i medici che praticano l’eutanasia ritengono l’omicidio un gesto d’amore…
Vediamo quindi che , come detto prima, una paura irrazionale porta ad annichilire il buon senso e di conseguenza a distorcere la realtà che ci circonda. Il risultato di tutto ciò è che ci si ritrova a confondere il bene con il male e viceversa. E quindi vedremo tantissime persone fidarsi e affidarsi ad un criminale e di contro condannare e disprezzare chi è onesto e impeccabile. E se questa dinamica può sembrare illogica e assurda non dimentichiamoci che più di duemila anni fa una folla sterminata inspiegabilmente preferì Barabba a Gesù Cristo. E da allora,evidentemente, non è cambiato nulla.
Alessio Paolo Morrone
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