IL CASO DELLA MONETA VATICANA DA 10 EURO DEDICATA ALLA DEA AMAZZONICA PACHAMAMA. UNA VOLTA, SULLE MONETE PAPALI, SI EFFIGIAVANO GESU’ CRISTO O LA MADONNA.

 «Pachamama» in lingua quechua, indica la divinità alla quale i popoli indigeni di Amazzonia dirigono  preghiere per la fertilità. Simile figure sono frequenti in tutti i culti pagano-animistici e panteisti, in cui ovviamente nella madre- terra si vede la sede del massimo flusso vitale e generatore (per i nostri antichi padri greco-romani, vi era Cibele-Magna Mater, Demetra in Grecia).

Gli indigeni invitati al sinodo sull’ Amazzonia nello scorso autunno ne avevano portate a Roma delle piccole effigi, esponendole nel corso di una solenne cerimonia con il Papa nei Giardini Vaticani alla vigilia dell’apertura dell’assise sinodale e poi collocandole nella chiesa di Santa Maria in Traspontina, su via della Conciliazione a pochi passi dal Portone di bronzo.

All’alba del 21 ottobre 2019, qualcuno si introdusse in chiesa, le rubò e le gettò nel Tevere, filmando l’ azione, senza mai mostrare il proprio volto, e postando poi sui socials il video. Papa Bergoglio in persona successivamente intervenne, come «vescovo di Roma», per chiedere «perdono alle persone che sono state offese da questo gesto», e sottolineare che le statuette erano lì «senza intenzioni idolatriche» e ordinarne la ricollocazione in copia.

I feticci (che i teologi di “corte” definiscono simboli e non idoli), nella cornice di un generale rispetto politicamente corretto per le altre religioni (che però non risulta che esaltino tanto i simboli cristiani addirittura nel loro cuore storico e cultuale) furono comunque ripescati dalle nostre forze dell’ ordine, e l’ “iconoclasta” che definirei piuttosto paganofobo, tornato a Roma nel mese di febbraio (un cattolico “tradizionalista” austriaco) uscì tranquillamente allo scoperto, rivendicando e motivando il suo gesto.

Sta di fatto però, che il caso ”Pachamama” è uno dei principali atti di accusa contro questo pontificato, da parte di chi vi si scaglia contro fino a parlare di eresia, e addirittura apostasia e idolatria. Gloria TV, uno dei principali blog cattolici più o meno tradizionalisti e comunque radicalmente antibergogliani, pubblica vignette satiriche su Papa Francesco, in cui questo ne impugna sempre una statuetta.

Anche in uno spirito di gesuitico “sopire e troncare”, vi era da aspettarsi un oblio dello scivolone (ammesso che solo tale sia). Invece, a sorpresa, il 13 ottobre l’ Ufficio numismatico dello Stato della Città del Vaticano, ha iniziato la distribuzione di una moneta da 10 euro in argento, che col pretesto di commemorare la cinquantesima giornata della Terra, immortala proprio la divinità in questione con una stilizzazione sicuramente più sexy e gradevole al gusto occidentale.

Premetto, da appassionato di numismatica, che questo tipo di “moneta”, prodotto numismatico speculativo che si vende ai collezionisti ben al di sopra del valore facciale e quindi piuttosto medaglia , non finirà nel portamonete di nessuno. Però la numismatica vaticana erede di secoli di monetazione papale, in questa forma fonte di notevoli introiti per il Governatorato, è estremamente apprezzata internazionalmente per motivi devozionali e turistici. I messaggi, e le iconografie, in essa ospitati hanno quindi peso presso i cattolici e non solo.

E’ davvero una novità sconcertante che, dopo secoli e secoli di iconografia cristiana e di grandi eventi ecclesiali, la numismatica papale approdi a una iconografia non paganeggiante, ma proprio pagana. D’ altronde, non dimentichiamo il clamoroso francobollo del 2018 dedicato a Martin Lutero.

Mi permetto di rivolgere un suggerimento alle autorità vaticane competenti. Qualora sia allo studio un omaggio a tutte le religioni, non si ometta di dedicare qualche pezzo anche a Giove-Zeus, o che so, a Marte-Ares. Sarebbe più aderente alle nostre radici classiche, e una riparazione a tutte le contumelie e distruzioni dei primi cristiani, entusiasti di Cristo soltanto e anche martiri, verso le divinità “false e bugiarde”.

A.Martino   

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