LE MOSSE DI QUESTO GOVERNO SONO A DIR POCO SCONTATE.
Fino a qualche settimana fa l’Italia si trovava in una situazione di grande vantaggio rispetto ai suoi principali partner europei: Francia e Germania.
Infatti mentre Parigi e Berlino erano alle prese con coprifuoco, aumento incredibile dei contagiati da CoronaVirus e possibili lockdown all’orizzonte, la situazione qui da noi risultava essere nettamente migliore e più gestibile.
Se ciò alla lunga fosse perdurato avrebbe certamente potuto condurre ad un assottigliamento del rating economico esistente tra noi ed i nostri cugini d’oltralpe oltre che, consentire, al Bel Paese, di diventare il fornitore ufficiale di beni e servizi per tutti gli altri Paesi UE attualmente in panne a causa del Covid, ma la nostra classe dirigente è troppo legata alle proprie prospettive di carriera in seno all’Unione Europea e troppo supina rispetto ai diktat di Bruxelles, per potersi permettere il lusso di uno scatto d’orgoglio e quindi fare ciò che andrebbe fatto per il bene della propria Patria.
Come dire? … È tutto molto prevedibile!
E così, quando tutto sembrava filare liscio, a seguito di un Macron fortemente in affanno, l’Italia, in maniera più o meno velata, si prepara a dichiarare un nuovo lockdown: Voci di corridoio parlano di una chiusura generale durante il periodo delle ferie natalizie e la decisione del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, di chiudere le scuole non sembra fare altro che vaticinare questa soluzione.
D’altronde quale pazzo ha potuto mai sperare e credere, che l’Italia, fin tanto che resterà all’interno dell’UE, potrà mai superare il ConDominio Franco/Tedesco?
La misura di questa sudditanza psicologica e di fatto, la si è avuta plasticamente proprio ieri quando, un frettoloso Di Maio, si è recato a Mosca per un bilaterale con il suo omologo Russo, Sergei Lavrov: Un incontro importantissimo, programmato da tempo, del quale, il titolare della Farnesina, per fare piacere a qualcuno in Germania o in quel di Washington, avrebbe fatto volentieri a meno, ma al quale, in virtù del proprio ruolo istituzionale, non si è potuto sottrarre.
“Giggino”, in altri termini, incurante degli aiuti prestatici, solo pochi mesi fa, dalla Federazione Russa, a causa del CoronaVirus, si è presentato con le mani in mano, senza idee né proposte, con il solo scopo di fare un piacere sia a Borrell che alla von der Leyen.
Ed allora giù a blaterare, con tono biasimevole, del caso Navalnyj, come se l’occidente avesse la verità assoluta su questa vicenda, senza considerare il fatto che lo stesso Peskov, portavoce di Putin, solo pochi giorni fa, ha accusato Navalnyj di collaborazionismo con la CIA.
Ma, si sa, i russi non hanno paura di nessuno e così, in men che non si dica, è stata l’Italia ad avere la risposta ufficiale di Lavrov a nome e per conto, di tutti gli altri sodali europei: “ Siamo i primi a voler scoprire la verità, e speriamo che colleghi in occidente e specialmente i colleghi tedeschi non vorranno sottrarsi ai loro obblighi internazionali …l’Europa, nell’abbandonare la diplomazia e sostituirla con le sanzioni, non solo ha preso esempio dagli Usa ma ne è anche influenzata, nel senso che Washington esercita pressioni in questo senso … certamente, la linea che sta seguendo l’Europa in questo momento non potrà rimanere senza conseguenze”.
Ma ci rendiamo conto? Anziché:
- proporre l’invio del nostro Plasma arricchito con gli anticorpi resistenti al CoronaVirus ci mettiamo a chiedere spiegazioni su Navalnyj;
- chiedere di poter acquisire il vaccino denominato Sputnik V ci disquisiamo di cose altre da noi;
- concordare una strategia comune per la liberazione dei nostri pescatori trattenuti ingiustamente in Cirenaica dalle milizie di Haftar ci poniamo nelle condizioni di essere diplomaticamente “maleducati” e fuori luogo.
Scortesi a tal punto da non avere neanche il tempo per consumare insieme ai padroni di casa ed in santa pace, un pranzo preparato in nostro onore.
L’unica nota positiva di tutta questa vicenda è che il Cremlino sa che questi Governanti hanno un’idea ed una visione, diametralmente opposta a quella della stragrande maggioranza degli italiani da essi governati e cioè che la Russia è la nostra unica, vera amica e speranza, per un possibile cambiamento epocale.
Perciò, al netto delle improbabili richieste di dimissioni di talune forze politiche verso l’attuale Esecutivo, abbiamo la sola certezza che prima o poi “Adda passà ‘a nuttata” ed allora si che questo Paese potrà rinascere!
Lorenzo Valloreja
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