NOI SAREMMO ANCHE PRONTI A UN SECONDO LOCKDOWN PUR DI FARLA FINITA, MA A LORO, STAVOLTA, NON CONVIENE E NE HANNO PAURA.
Sono passati dal “dobbiamo chiudere” al “non possiamo chiudere”.
Ma non solo la nostra dittatura tecnico-sanitaria, tutte. Basti pensare a Emmanuel Macron.
La mia impressione è che abbiano sparato subito, presi dal panico,la cartuccia più micidiale col lockdown primaverile, e che ora siano terrorizzati dalle conseguenze sociali ed economiche di una seconda chiusura: in fondo, li comprendo.
La famosa relazione della fondazione Rockfeller ( vedi PANDEMIA, LOCKDOWN? I ROCKFELLER CI AVEVANO AVVISATI NEL 2010 del 13.4.2020) dettava delle linee guida, suggeriva (o imponeva) il lockdown, ma non scendeva nei particolari attuativi demandati alle singole nomenklature mondialiste.
A marzo intere seppur piccole regioni come Molise o Valle d’ Aosta erano praticamente immuni dal virus eppure le hanno chiuse come tutta l’Italia, indiscriminatamente; le scuole sono state chiuse letteralmente tra il pomeriggio e la sera, nemmeno si tentò una didattica a distanza e a turni.
Cosa potremmo pensare? Che bisognava, con logica da colpo di mano, edificare un nuovo regime (appunto tecnico-sanitario, impiccarci al cappio dei finanziamenti europei, e rafforzare il ruolo politico di qualcuno a questo punto assurto al rango non solo di “garanzia di stabilità” ma di vero e proprio garante del debito?)
E che dire del vaccino russo come anche di quello cinese arrivati alla seconda formulazione, ostinatamente ignorati perché non arrivano “dalla parte giusta”: parte giusta geopoliticamente, propagandisticamente finanzariamente. Ma perché Di Maio, che su questo social se l’ è presa con chi parla di “dittatura sanitaria” dato che la pandemia, dice, non è un capriccio del governo, se davvero quest’ ultimo trema per un solo ricovero in più per il virus, non ha prolungato di un’ oretta la sua capatina a Mosca per chiedere il vaccino russo? O perché, più realisticamente, non lo implora ai suoi amici cinesi?
Ed allora, ecco che fanno melina come nel calcio meno eroico: locali chiusi a mezzanotte, non più di sei estranei in una casa….Ciò non toglie che il virologo Crisanti, dalle quotazioni in ascesa nel circo mediatico del Verbo pandemico (con molti profeti e tante contraddizioni) non si assuma l’ incarico di minacciare un lockdown proprio a Natale: una crudeltà psicologica ed economico-commerciale tale da far apparire il marchese De sade un tranquillo padre di famiglia.
Ed è normale e scontato che un filosofo (dico un filosofo, anche se con esperienza di sindaco di Venezia per il PD) della portata di Massimo Cacciari si esprima come si è espresso due giorni fa a Carta bianca ospite di Bianca Berlinguer, provocato sulle “nuove misure del governo”.
“ C’è un delirio normativistico assurdo: mi sembra offensivo dire che in casa non possiamo stare con più di 6 persone. Tra l’altro chi può controllare? Io sono stufo. Sono un animale razionale e vorrei essere trattato come tale.”
Ormai, si stanno avvitando sulle loro contraddizioni e la loro malafede.
A.Martino
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