CATANIA, 3 OTTOBRE 2020. L’AFFARE SALVINI-NAVE GREGORETTI SI COMPLICA (MA NON PER MATTEO SALVINI)

Ma all’ ombra dell’Etna non doveva esserci la piccola Norimberga invocata da Leoluca Orlando?

Matteo Salvini non avrebbe dovuto avviarsi verso la galera per sequestro di persona (molte persone, direi), per non aver fatto sbarcare la nave Gregoretti secondo la tempistica cui il governo italiano avrebbe dovuto prontamente adeguarsi? Smettendo di fare la vittima, con i suoi ex colleghi di governo premier Conte in testa a dire all’ unisono “ma quando mai…” alla sua eccezione, non proprio tecnica e pretestuosa, che almeno sapessero quello che egli combinava.

E cosa combinava, o combinavano? Beh, facevano il ministro, e il governo italiano, anche se in una direzione sgradita all’ attuale formula di governo giallorossa in attuale variante dittatoriale tecnico-sanitaria, quando questa era gialloverde (cioè M5S-Lega): cioè, cercavano di dare un minimo controllo ai taxi del mare che sbarcano “naufraghi”, veri o presunti tali, o per appuntamento in mezzo al mare tramite satellitare. Ebbene, tutta questa politica è stata scaricata e sacrificata sullo altare della piena conversione mondialista dell’ “avvocato del popolo” e del M5S, con relativo voto di autorizzazione a procedere verso Matteo Salvini, e sua totale rimozione psico-politica. Una bizzarria politica, non c’è che dire, che solo in Italia, mi sa tanto, passa per “evoluzione politica” o “dialettica parlamentare”.

E oggi a Catania, con mezzo stato maggiore del centrodestra e al culmine di una specie di festival leghista, per la seconda volta il pubblico ministero ha chiesto l’ archiviazione; al che il gip ha rinviato l’ udienza citando a comparire Conte, Di Maio, Toninelli, e il successore al Viminale di Matteo Salvini (Luciana Lamorgese, questa credo per avere ragguagli sulle procedure attualmente seguite). Tutta l’ impalcatura politica dell’ affaire prima che giuridica (debole per conto suo) frana come quel rivestimento di marmo assurdamente crollato addosso alla povera avvocatessa Buongiorno.

Complimenti al Capitano: questo sviluppo, nella sua ineccepibile correttezza giuridica, lo ripaga almeno in parte del giubilo sproporzionato del fratello del commissario Montalbano all’ ultima tornata amministrativa. Ma è anche vero che, come Matteo Salvini ha altrettanto correttamente affermato, Conte e compagni (non quelli piddini) sono innocenti quanto lui: hanno semplicemente usato la loro discrezionalità di indirizzo politico, non hanno sequestrato e torturato nessuno che poi in quel di Siracusa, sbarcò autorizzato.

Però per Conte e Di Maio la storia si fa a dir poco imbarazzante e sgradevole: dovranno andare a dire in udienza penale a Catania, che “nulla fecero e nulla sanno”, irritando la magistratura competente? O ammettere che all’ epoca la pensavano così, esponendosi al massacro della propaganda dell’opposizione per lo smantellamento in corso della normativa salviniana (hanno iniziato con l’eliminazione delle maxi multe alle navi delle ONG)? E Zingaretti e la Boldrini abbozzeranno schifati (e ridicoli), come il coniuge che abbia la confessione dell’adulterio ma voglia salvare a tutti i costi il matrimonio.

Comunque vada, amici de L’ Ortis e salviniani di ferro, godiamoci lo spettacolo con lo stesso spirito divertito e distaccato con cui Geronimo e i suoi guardarono dall’ alto di una cresta rocciosa uno scontro fra americani e messicani.

A. Martino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *