L’ UNIONE EUROPEA ATTACCA SEMPRE PIU’ A FONDO VLADIMIR PUTIN E ALEXANDER LUKASHENKO. E LE COSIDDETTE FORZE SOVRANISTE E FILORUSSE, PIU’ O MENO, SI SOTTOMETTONO.
L’ Unione europea si conferma sempre più come centrale operativa di alto profilo del globalismo e del Nuovo Ordine Mondiale. E’ in atto una grossa offensiva contro la Russia, che si sostanzia in una duplice manovra: caso Navalny e “ucrainizzazione” della Bielorussia. E la deriva ideologica mondialista, pensierounicista e strumentalmente “buonista” si accentua attraverso le sprezzanti parole della baronessa von Der Leyen in Parlamento europeo, bollando di disumanità le destre che osano resistere all’ invasione e sostituzione etnica. La dialettica di Ursula è molto semplice: noi soccorriamo persone in mare (e le dislochiamo prevalentemente in Italia), voi “vi confrontate con l’ odio”. Ovviamente, i tuffi al largo di Palermo appartengono alla scenografia del buonismo immigrazionista.
Ma qui, voglio continuare a occuparmi della situazione bielorussa che per noi de L’ Ortis ha ormai i contorni, non dell’ “emergenza democratica e civile” bensì di una grave aggressione verso la Bielorussia, oggi a parole e proclami, domani a sanzioni, e dopodomani forse ad aggressioni militari o piuttosto di servizi infiltrati. Aggressione dovuta incidentalmente alla disobbedienza di Lukashenko verso OMS e Fondo monetario internazionale come da noi spiegato, e a certi fraintesi quanto delusi smarcamenti dal potente amico e vicino; e soprattutto e certamente, al tentativo sempre più incalzante, di ficcare un altro piolo della NATO sull’uscio di casa dell’ Orso.
La risoluzione non legislativa dell’ assemblea eurocratica stabilisce infatti e nientemeno, che le ultime elezioni siano invalide, e che Lukashenko sarà riconosciuto Presidente solo fino al 5 novembre (data di scadenza del mandato in corso, e bontà loro…).
Ma non basta: la donna di fiducia, fuggita in Lituania, di Frau Merkel e della baronessa von der Leyen (Svetlana Tikhanovskaya) presenzierà, in chiaro segno che le hanno assegnato in pectore la poltrona di Alexander Lukashenko, alla riunione dei ministri degli esteri della UE il prossimo 27; e questa signora ha annunciato di star svolgendo il “compito in classe” di una bella lista di agenti e funzionari di polizia che ella riterrà meritevoli di punizione per aver osato reprimere i disordini fomentati dalla UE e pagati dai soliti “filantropi” squali della turbofinanza globalista. Questo, in un Paese in cui alla polizia si potrebbe piuttosto rimproverare di “rubare lo stipendio” data la sostanziale assenza di criminalità tanto spiccia quanto organizzata (come peraltro, anche da personali segnalazioni di amici e lettori de L’ Ortis).
Ci lascia ulteriormente preoccupati che Forza Italia, alla faccia della famosa “amicizia con Putin” del Cavaliere, abbia votato in europarlamento contro Minsk in allegra compagnia con PD e M5S e…Fratelli d’ Italia, il “sovranismo” dei quali ultimi è ai fatti, sempre più labile e sottomesso alle ragioni dell’ euroatlantismo e di una sostanziale correttezza politica.
D’altronde questa è la stessa politica dei paesi del cosiddetto blocco di Visegrad, buoni al massimo a contrastare l’ islamizzazione o l’ omosessualizzazione almeno con infiammati discorsi quali quelli di Orbàn o della dirigenza polacca, ma poi atlantisti di ferro anche se tiepidi se non opportunisti europeisti; disciplinati soldatini di un sovrastato che è uno dei principali cardini di quel New World Order contro cui parrebbero voler lottare; e se fosse per loro, ogni giorno e ora sarebbe buono per attaccare la Russia, anche scatenando un conflitto termonucleare che li vedrebbe polverizzati in poche ore per la loro posizione geostrategica.
E non ci consola affatto la timida astensione della Lega, seppur violentemente attaccata dal “fratello del commissario Montalbano”: perché non votare contro? Solo perché Lukashenko sarebbe un “comunista”?
Ebbene, con totale franchezza, e la simpatia e la fiducia che tuttora riponiamo in Matteo Salvini e in Giorgia Meloni , ci permettiamo di ricordare che all’ obbrobrio dell’ Unione europea basata sul Nulla antropologico e sul Debito fatto moneta e “aiuto vantaggioso” con cui ci incapretteranno una volta per tutte, persino l’ URSS appariva qualcosa di più nobile. E questo lo dice chi è radicalmente, enormemente distante da qualunque declinazione ideologica o politica del socialcomunismo.
Se il sovranismo e la rivolta antieurocratica, se il trasporto verso la nuova Russia e i profondi valori umani, sociali e cristiani che essa veicola sono un mero espediente elettorale e retorico a costo zero e buono solo ad ammiccare ad entrambe le ali estreme anti Sistema dell’ opinione pubblica , li si dismetta altrimenti si ritorceranno contro i loro contraddittori alfieri una volta scoperto il bluff.
A.Martino
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