PER IL TAGLIO DEI PARLAMENTARI L’UE HA PRIMA PROVATO CON RENZI ED ORA TORNA ALL’ATTACCO CON IL M5S, QUESTA È LA VERITÀ, ALTRO CHE RIDUZIONE DEI COSTI DELLA POLITICA

Noi de l’Ortis invitiamo tutti i nostri lettori ad andare a votare al referendum del 20 e 21 settembre 2020, in primis perché il voto è sempre un diritto/dovere ed espressione di grande libertà, secondariamente perché la posta in gioco è veramente fondamentale: la cessione o meno, di un’ulteriore pezzo di sovranità popolare e nazionale, all’Unione Europea ed alle lobby.

Infatti l’operazione del taglio dei parlamentari è un qualcosa che viene da molto lontano sia in senso geografico che temporale:

  • Geografico perché la stella polare che guida questa Riforma Costituzionale non è, né, la razionalizzazione della macchina amministrativa dello Stato, né, il taglio dei costi della politica, ma, semmai, la necessità che Bruxelles ha di depotenziare i vari parlamenti nazionali a favore dell’Europarlamento;
  • Temporale perché, questa riforma atta al depotenziamento del sistema Paese, fu tentata già nel 2016 dall’allora Governo Renzi, salvo poi essere bocciata clamorosamente dagli elettori alle urne.

Ora, dopo soli quattro anni, i poteri forti, incuranti della volontà popolare precedentemente manifestata, ci ripropongono un quesito similare sperando che questa volta gli “allocchi” abbocchino!

È il solito teorema già visto in Gran Bretagna con la Brexit, in Olanda e Francia con il referendum sulla Costituzione Europea, in Grecia con la consultazione riguardo l’approvazione del piano proposto dai creditori internazionali: quando il risultato non piace ai poteri forti o bisogna ritentare la strada referendaria, o disattendere e stravolgere, il risultato delle urne.

Detto questo è altresì evidente che l’Ortis vi invita tutti a VOTARE NO!

Infatti, se volessero seriamente ridurre il costo della politica basterebbe:

  • Ridurre gli emolumenti di tutti i Parlamentari di almeno 1/3;
  • Ridurre lo stipendio di tutti coloro che lavorano in Parlamento (Commessi, Barbieri, Cuochi, ecc. ecc);
  • Ridurre le prebende del Presidente della Repubblica, del CSM, del Capo della Polizia, ecc. ecc.

Mentre se volessero ridare dignità, rappresentanza e professionalità alla politica ed ai politici in genere basterebbe:

  • Reintrodurre le preferenze ed abolire le liste bloccate;
  • Prevedere il Corsus Honorum per i parlamentari (cioè, non si può diventare Parlamentare se prima non si è stato almeno, Consigliere Comunale, Sindaco, Presidente di Provincia, Consigliere Regionale, Governatore).

La vulgata del SI riguardo la storia dei soldi risparmiati con il taglio dei parlamentari che verrebbero usati esclusivamente per gli asili nido o per le borse di studio, è, poi una vera e propria barzelletta!

Mi dite in quale articolo di legge è previsto l’utilizzo di questo denaro risparmiato per queste finalità?

La realtà, ahimè, è purtroppo un’altra: i soldi risparmiati saranno con molta probabilità riutilizzati dalla politica per aumentare le prebende dei politici eletti in quanto, questi ultimi, denunceranno un aumento sostanziale del proprio lavoro dovuto allo svolgimento di mansioni che in precedenza toccavano ad altri.

A tal riguardo vi voglio riportare l’esempio di un dato parlamentare che nello specifico dovrà, necessariamente, partecipare a più commissioni di diversa natura rispetto al passato.

Per cui, cari lettori, non fatevi fregare!

Andate a votare e soprattutto barrate la casella NO!

Lorenzo Valloreja    

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