MORENO PASQUINELLI DI LIBERIAMO L’ITALIA: << NOI NON RIFIUTIAMO MAI UNA PROPOSTA DI DIALOGO CHE MIRI A RIUNIRE LE FORZE COSIDETTE “SOVRANISTE”, MA PRIMA DI QUESTO VIENE SEMPRE E COMUNQUE LA NECESSITA’ DI COSTITUIRE UN FORTE PARTITO DELL’ITALEXIT >>.

Dopo l’intervista fatta, lo scorso mese, ai Nazionalisti Italiani, primo movimento sovranista ad aver risposto all’appello del nostro Direttore, Lorenzo Valloreja, circa la necessità di tenere “gli STATI GENERALI DEL SOVRANISMO ITALIANO”, questa volta a rispondere alle nostre domande sarà Moreno Pasquinelli, uno dei principali artefici di un’altra agguerrita organizzazione democratica, libertaria  e costituzionale, cioè “LIBERIAMO L’ITALIA”, nata dalla grande manifestazione spontanea del 12 ottobre 2019 con la quale i partecipanti hanno manifestato la loro volontà del volersi riappropriare della propria  sovranità popolare e monetaria

L’Ortis: Pasquinelli cosa ne pensate della nostra proposta di indire gli Stati Generali del Sovranismo Italiano?

Moreno Pasquinelli

Pasquinelli: << Partendo dal presupposto che noi non rifiutiamo mai una proposta di dialogo che miri a riunire le cosiddette forze sovraniste, e quindi neanche la vostra, riteniamo che tale iniziativa sia lodevole, tuttavia, prima di questo, però, viene sempre e comunque la necessità di costruire un forte partito dell’ItalExit che traghetti, il prima possibile, questo Paese fuori dall’Unione Europea, un’organizzazione, quest’ultima, che sta letteralmente sottoponendo tutti i cittadini italiani ad una vera e propria garrotta e, in tal senso, LIBERIAMO L’ITALIA sta lavorando ormai da tempo a questa soluzione, non ultimo il nostro fattivo sostegno al nascente partito di massa di Gianluigi Paragone >>.   

L’Ortis: Certo, comprendiamo, ci rendiamo conto che la galassia sovranista ha certamente bisogno di un forte partito di massa che abbia la capacità di attrarre a sé un numero di consensi tale da portare in Parlamento una reale forza dirompente, ma una simile esigenza non è forse prematura, dato che, per ovvi motivi politici (solo il Presidente Mattarella può sciogliere le Camere e di certo non le scioglierà prima della fine naturale di questa legislatura non fosse altro perché, questo Parlamento nel 2022 dovrà eleggere il nuovo Presidente della Repubblica), non si tornerà alle urne prima di 3 anni?

Pasquinelli: << Certo siamo coscienti che le elite italiane faranno di tutto per non far rinnovare il Parlamento fino all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, perché vogliono garantirselo, in barba al dettato costituzionale è oramai lui l’arbitro della politica italiana, quello che da le carte … ed è per questo che noi siamo per le elezioni subito! E lo stiamo chiedendo con tutti gli strumenti democratici che la Costituzione ci garantisce. Noi vogliamo “rovesciare il banco” e “spezzare” le ossa a questa Unione Europea. Si dia dunque la parola ai cittadini senza esitazione. troppi fronzoli. Tanto, qualsiasi cosa è meglio di questo Governo di ascari >>.

L’Ortis: Certo Pasquinelli, condividiamo il suo pensiero, permane il fatto, però, che la nostra attuale classe dirigente, molto probabilmente, non tornerebbe a casa neanche sotto pericolo di morte, dunque, non sarebbe meglio, in quest’arco di tempo, che per la politica è un’eternità, concentrare le forze di tutti i sovranisti in una raccolta firme tipo Petizione Nazionale, come da noi proposto, tra l’altro, e garantito dalla Costituzione, da depositare in Parlamento per, in primis, manifestare la volontà certa e concreta di un determinato numero di cittadini, all’uscita del nostro Paese dall’UE e poi per riportare all’ordine quelle forze che, nella precedente campagna elettorale, hanno preso voti promettendo l’uscita dall’Euro e dall’Europa salvo poi rimangiarsi la parola?

Pasquinelli: << Se mi si dice che una petizione, una raccolta di firme, può essere strumentale, utile alla battaglia per uscire, qui e ora, dalla Ue, va bene, discutiamone. Tuttavia, data la composizione dell’attuale Parlamento, riteniamo che questo strumento sia vano. Ad esempio, negli ultimi 10 anni, ci sono state circa 600 leggi popolari depositate in Parlamento di queste solo n°5 sono state discusse — discusse, si badi, non approvate. Quindi perché fare appello a questa classe dirigente? Qui bisogna semplicemente far capire ai cittadini, e qui vedremo quale sarà la forma migliore, che bisogna ribaltare il tavolo e portare in Parlamento una forza dirompente, un partito di massa nuovo. Detto questo, ragioniamo perché potrebbe essere utile, in alcuni frangenti, fare dei banchetti per la raccolta delle firme, ma siccome il M5S e la Lega, in passato, ne hanno fatto gran uso, con i risultati a noi tutti noti, la gente è un po’ scettica verso questo strumento. C’è poi la proposta referendaria di Sgarbi, ma quella è un’altra cosa … >>

L’Ortis: In che senso Pasquinelli? Ci dica

Pasquinelli: << Riguardo quest’ultima iniziativa la vedo dura, infatti FSI, Liberiamo l’Italia, Vox e Paragone sono contrari. Sono dubbiosissimi perché, posto che non si può fare un referendum sui trattati internazionali, per realizzarlo bisogna raccogliere le firme per tenere un referendum che cambi la costituzione, ciò significa che, in primis, dovresti fare la raccolta delle firme, far votare Camera e Senato insieme, in doppia lettura, per far accettare l’idea di un Referendum Costituzionale e poi, solo poi, potresti fare il referendum vero e proprio per uscire dall’UE. Vinto il referendum Sgarbi dice di fare appello all’art. 50 con tutti i casini annessi e connessi che abbiamo visto in Gran Bretagna. Pertanto, in questo frangente, riteniamo che sia una via fumosa, aleatoria e velleitaria >>.

L’Ortis: Lei nell’ultima risposta ha citato altre due formazioni sovraniste: il Fronte Sovranista Italiano e Vox Italia ma LIBERIAMO L’ITALIA, quindi, è già in stretta collaborazione con queste organizzazioni? E se si è pronta a relazionarsi in maniera più proficua e stringente anche con altre realtà? 

Pasquinelli: << Noi siamo in ottimi rapporti con la grandissima parte di tutto ciò che fa riferimento all’area del sovranismo democratico e costituzionale. Quindi non solo con tutte le formazioni politiche tra cui Vox, FSI, il costituendo partito di Paragone, ma anche con tutte le altre realtà sorte sul web, che sono tante ma che potremmo definire anche molto “gassose”. Quindi abbiamo rapporti sia con quest’area vasta, diciamo così, “internettara”, sia con le formazioni politiche vere e proprie costituitesi in tutti questi anni. Abbiamo anche rapporti di discussione e confronto, con “R2020”, tanto per fare un esempio. Liberiamo l’Italia, da quando esiste, ha tenuto tanti incontri, tante manifestazioni, dando voce a tutti e ciò è verificabile visionando il nostro sito www.liberiamolitalia.org dove ognuno può rendersi conto da se di ciò che facciamo. Ora, però, abbiamo intenzione di tenere una grande manifestazione il prossimo 10 ottobre, a Roma. Per dare un’idea che facciamo sul serio abbiamo chiesto (e ottenuto) di concludere in Piazza San Giovanni, la più grande della capitale. Prevediamo veramente una grande affluenza di pubblico, tant’è che, a seguito del nostro appello a partecipare, tutti, ma proprio tutti, hanno aderito e per non farvi perdere tempo non sto qui ad elencare tutti i movimenti e le associazioni, un numero veramente grande. E’ sorto un COMITATO organizzativo della Marcia che si è dotato di un sito: www.marciadella,liberazione.it. In definitiva teniamo molto all’idea di costituire un fronte unito, compatto, per l’ItalExit, poi, quando avremo liberato il Paese ognuno sarà libero di andare per la propria strada. Sarà un po’ come è stata durante la II Guerra mondiale quando, per liberare il Paese si creò un’alleanza (CLN) che comprendeva comunisti, socialisti, democristiani e perfino i monarchici per combattere un nemico comune, la Germania nazista. Il Paese una volta liberato da questi traditori della Patria ci verrà sicuramente riconsegnato a pezzi, distrutto e quindi sarà un’opera titanica farlo risorgere. Solo un nuovo grande Fronte Popolare, può mettere insieme le energie, i pezzi, la classe dirigente, per tirar fuori l’Italia da questo marasma generale. In altri termini abbiamo bisogno di un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale >>.

L’Ortis: Bene, ma quindi usando il termine CLN, forze come CasaPound o similari, sono forse precluse da questa alleanza?

Pasquinelli:  << Posto che noi siamo alternativi a tutte le forme di liberismo di centrodestra e centrosinistra; a forze come CasaPound o altre similari, noi chiediamo di decidere su cosa vorranno fare da grandi. Cioè, vogliamo sapere se sono pronti a partecipare alla lotta di liberazione, nazionale e sociale, se quindi accetteranno di entrare in un  Comitato di Liberazione Nazionale che considera la Costituzione del 1948 il “faro”, una Costituzione che in quanto a valori respinge col fascismo ogni nazionalismo revanscista. Tanto per capirci: noi siamo fratelli dei popoli e siamo nemici delle classi dominanti, qualunque esse siano. Se CasaPound ci dice questo, se ci dice finalmente che non hanno nulla a che fare con Salvini, con il quale, tempo addietro, avevano fatto un blocco, allora saranno i benvenuti! Noi abbiamo bisogno di un partito dell’ItalExit forte, di massa e popolare, che traghetti l’Itala fuori dall’Europa, poi chi vuole entrare si scioglie, ma questo penso che sia chiaro … >>

L’Ortis: Tutto chiaro Pasquinelli, ma prima di salutarla volevo porle un’ultima domanda provocatoria ribadendo una nostra visione, ma tra 3 anni, continuando così, l’Italia esisterà ancora? Cioè, grazie a questa emergenza Covid, non vi sembra che il processo di integrazione europea abbia subito un’accelerazione? Ad esempio tra 3 anni, i nostri Carabinieri, non  potrebbero essere sostituiti dall’Eurogendfor?

Pasquinelli: << Noi come Liberiamo l’Italia abbiamo firmato un manifesto europeo, sottoscritto a sua volta da spagnoli, tedeschi, austriaci, francesi, inglesi, danesi e greci, e riteniamo che l’UE si disgregherà a prescindere. Questa certezza ci è data da un processo oggettivo di crisi e di decomposizione dell’UE. Questo processo di decomposizione avanza nonostante utti gli sforzi dell’élite eurocratica a tenere la barca in linea di galleggiamento. Ciò per dire che la lotta per riacquistare la sovranità Nazionale non è solo un espressione dei nostri desiderata, è, invece una tendenza storica oggettiva. Quindi non penso che verranno fatti gli Stati Uniti d’Europa, la polizia europea. La realtà è che c’è un nemico principale e c’è un nemico secondario. Il nemico principale, per questo Paese, è l’Unione Europea. Se non blocchiamo immediatamente l’UE questi si annetteranno la Padania, ed anche se formalmente saremo tutti in Europa il centro-sud, in realtà, diventerà, nella migliore delle ipotesi, una periferia coloniale abbandonata a se stessa. In conseguenza mi sembra che il vero problema non sia né l’islam, né la Cina, né tantomeno la Gendarmeria Europea, semmai il vero pericolo potrebbe arrivare da una mancata rielezione di Trump e dalla vittoria del deep state a stelle e striscie — e questo lo dico pur non essendo certo un trumpiano. È lì la data decisiva, sopra a tutte le altre questioni internazionali, li si gioca una battaglia di caratura mondiale. Se Trump viene defenestrato, in un modo o nell’altro, tornerebbe al potere quella cricca globalista, clintoniana – obamiana, che vede nella saldatura strategica con la Germania la soluzione, e per l’Italia sarebbero guai!>>.

Ludovica Di Renzo

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