IL REGIME TECNICO-SANITARIO GIALLOROSSO SI TINGE DI VERDE (ISLAM). SILVIA ROMANO EROINA DELL’ ITALIA FURBA E DEL SALVARE LA PELLE, A NOI LA MEMORIA DI FABRIZIO QUATTROCCHI.

Anche questa volta, iniziamo da un dato di fatto; non facciamo polemiche fini a sé stesse. I soldi del riscatto pagato per il rilascio di Silvia Romano serviranno a finanziare la jihad. Lo ha detto per telefono a “Repubblica” Ali Dehere, portavoce del gruppo terroristico Al Shabaab.

I soldi “in parte serviranno ad acquistare armi, di cui abbiamo sempre più bisogno per portare avanti la jihad, la nostra guerra santa. Il resto servirà a gestire il Paese: a pagare le scuole, a comprare il cibo e le medicine che distribuiamo al nostro popolo, a formare i poliziotti che mantengono l’ordine e fanno rispettare le leggi del Corano“.

Questa si chiama creatività finanziaria: altro che MES, altro che Eurobond. Milioni di euro finiti nelle casse di tagliagole con pretese di dominio mondiale: quanti milioni di euro non si sa, in un momento in cui milioni, invece, di italiani stanno perdendo il lavoro, o pendono dalle labbra del regime tecnico-sanitario per conoscere i margini di sopravvivenza della loro attività.

Ma cosa credevano di ottenere, con il ricevimento in pompa magna del volo di stato ? Di passare per grandi statisti churchilliani? Ma dai, il pagamento del riscatto era sulla bocca anche dei bambini fin dalle prime ore dalla lieta novella della liberazione, con l’ aggiunta dei servigi del “sultano” Erdogan non si sa quanto (anche questi!) e in che forma ricompensati. Scusate, ma che ci vuole a mettere mano al portafoglio (tanto paga Pantalone) per giunta avvalendosi del sensale turco?

I più giovani non possono ricordare, e probabilmente ignorano, il raid aereo che gli israeliani negli anni Settanta organizzarono addirittura fin nell’ Uganda del dittatore Idi Amin Dada: quei militari non nascondevano la loro faccia, e liberarono i loro connazionali impugnando armi automatiche (e spietatamente usandole), non valigette colme di dollari o euro.

Avevano fatto il loro dovere, i nostri cari statisti, verso il sistema delle ONG, del terzomondismo bellaciao e cattocomunista. Non poteva bastare? E no: ma una volta tanto a lor signori è andata male, dato che, onestamente, non potevano mai immaginare che lungo la scaletta di quell’ aereo scendesse una specie di Belfagor verde Islam, peraltro anche di panni di pessima fattura, alquanto straccione se vogliamo essere cattivelli: dicono che la mise sia stata ricavata da una tenda (da campo, non da salotto).

L’ Islam ha una nuova sottomessa (questo significa, sottomissione) peraltro di dottrina radicale e Al Shabaab; lo outfit non ha nulla a che vedere con la tradizione somala, ma è semplicemente la divisa di sottomissione femminile da cui tante donne del Corno d’ Africa sono fuggite, benedicendo il nostro Paese e gli altri che le ospitano, Ma cosa direbbe Oriana Fallaci se ancora fosse con noi? Lo immaginiamo tutti, e non posso scriverlo.

Comprendiamo il “cuore di mamma” che spinge ad affermare che dopo due anni lì, “ognuno si convertirebbe”, ma mi dispiace, il nostro eroe di queste situazioni è Fabrizio Quattrocchi, il quale anni fa gridò in faccia ai suoi aguzzini tagliagole in Iraq, che avrebbero visto come “moriva un italiano”. E infatti per Quattrocchi non vi furono riscatti e voli di stato da vivo, inoltre i commenti in patria del solito giornalistume furono che moriva in odore di “fascismo”.

Riguardo la già mitica conversione di Silvia Romano, dico subito che a noi de L’ Ortis importa meno di un tubo: ognuno è libero di giocare con le cose dello Spirito come vuole, anche se per me antimaterialista accanito la Verità è una (non ci sono “tradizioni religiose” tutte vere o forse tutte false, semmai “passati all’ altra sponda” Egli finalmente scoprirà l’ ultima carta del mazzo). E poi, cosa volete che importi a quelli che dovrebbero scandalizzarsi più di tutti (i preti postcattolici) di queste anticaglie di martirio, Fedeltà, apostasia? Roba da Medio Evo!

Sentite che ha detto il parroco di Silvia Romano, don Enrico Parazzoli, a Famiglia Cristiana: “Ho grande rispetto per la scelta di Silvia Romano e non mi permetto di giudicarla. Trascorrere 18 mesi di prigionia è qualcosa che non possiamo neanche immaginare. Se, a mente fredda, quando si sarà placato il clamore di questi giorni, lei reputa che l’Islam sia la risposta corretta per la sua esistenza, io sono solo contento….”. “…Nell’Islam, la conversione riguarda un orientamento a un sistema di norme, precetti e regolamenti che servono a vivere meglio”.

E la Conferenza episcopale italiana : “ È una nostra figlia che ha corso dei pericoli enormi, che ha avuto coraggio e forza d’animo”.

Ovviamente quindi, uomini di mondo come noi, non possono certo fare i bacchettoni di un eroismo religioso sconfessato, in sostanza, da quelli che dovrebbero essere i suoi alfieri d’ ufficio; e poi e soprattutto in fondo, questo non è uno stato confessionale.

Però forse, questa umiliazione così coreografica e insistita, questo incredibile spot all’ ideologia a sfondo religioso più nefasta degli ultimi venti anni snodatosi da Ciampino fino a Milano, la dottoressa  Romano e le Eccellenze Conte e di Maio potevano, specie in questo momento, evitarcela.

A.Martino

One Response to IL REGIME TECNICO-SANITARIO GIALLOROSSO SI TINGE DI VERDE (ISLAM). SILVIA ROMANO EROINA DELL’ ITALIA FURBA E DEL SALVARE LA PELLE, A NOI LA MEMORIA DI FABRIZIO QUATTROCCHI.

  1. Leonardo Piccini ha detto:

    Pienamente d’accordo. Io penso anche che il tanto clamore creato ad arte intorno alla vicenda serve a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dall’incapacità del governo di porre rimedio al danno economico dell’attuale crisi dovuta alla sua completa sudditanza a Bruxelles.

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