SECONDA PUNTATA DI RADIO LISSA: LA DIDATTICA A DISTANZA POTREBBE ESSERE IL FUTURO DELLA SCUOLA ITALIANA?

E’ di questi giorni la notizia rassicurante che i ragazzi a settembre dovrebbero ritornare in classe, forse scaglionati: alcuni faranno lezione al mattino, altri al pomeriggio. Molto probabilmente questa modalità sarà utilizzata anche per il sabato, ma su tutto ciò aleggia l’incubo della didattica a distanza che, per ovvi motivi di sicurezza sanitaria, potrebbe essere ripresa. Quest’ultima opzione crea non pochi malcontenti perché la scuola è una cosa seria, fatta non solo di nozioni ma anche di relazioni e socialità. Con la didattica a distanza l’elemento relazionale va decisamente a farsi benedire e, al di là dei vari proclami, chi era più indietro rimane tremendamente indietro. A questo punto una domanda ci sorge spontanea: MA ERA PROPRIO NECESSARIO PROMUOVERE TUTTI? O MEGLIO NON SI POTEVA RENDERE NULLO, E QUINDI FAR RIPETERE, A TUTTI, UN ANNO SCOLASTICO CHE PUO’ CONTARE, EFFETTIVAMENTE, SOLO SUL PRIMO QUADRIMESTRE? No, non si può fare e principalmente perché, anche in questo caso, c’entra l’Europa che, in anni ed anni di lavorio istituzionale ci ha creato false aspettative e visioni balzane

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