SCONTRO APERTO E CARTE BOLLATE TRA MINISTRO DELL’INTERNO E SINDACO DI MESSINA
Il ministro dell’Interno dott.ssa Lamorgese ha deciso di adire le vie legali contro il sindaco di Messina Cateno De Luca per presunte espressioni verbali di ingiuria e vilipendio verso diversi organi isituzionali, dalle forze armate al suddetto ministero stesso.
La decisione è stata assunta (si fa sapere dal colle Viminale) dopo “le parole gravemente offensive e lesive dell’immagine per l’intera istituzione, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari. Proprio in una fase emergenziale in cui dovrebbe prevalere il senso di solidarietà e lo spirito di leale collaborazione, le insistenti espressioni di offesa e di disprezzo ripetute per giorni davanti ai media da parte del primo cittadino di Messina all’indirizzo del ministero dell’Interno appaiono inaccettabili e censurabili sotto il profilo penale per il rispetto che è dovuto a tutti i cittadini e a maggior ragione da chi riveste una funzione pubblica anche indossando la fascia tricolore, alle istituzioni repubblicane e ai suoi rappresentanti”.
A mezzo un video su Facebook, la risposta del De Luca (“quello siciliano”) non si è fatta certo aspettare: “Avremo modo di parlarne al tribunale signor ministro. Tenga conto che se questo è un avvertimento ne prendo atto ma vado avanti. Non mi fermo perché non è pensabile che chi è sopra le nostre teste possa continuare a dileggiare i Comuni, i sindaci e la popolazione.,,,..(omissis)… mi assumo la responsabilità di quello che dico. Lei ha dichiarato che era tutto in ordine sullo Stretto, ma come? Noi abbiamo denunciato 10 persone? Bene signor ministro, lei continui a fare il suo mestiere che io continuo a fare il mio, e ci vediamo in tribunale”
Ecco una delle tante dichiarazioni (tra le più riportabili e innocue) in materia del vulcanico sindaco della città siciliana tra Scilla e Cariddi, pochi giorni fa a Stasera Italia su Rete 4 (che si distingue per dare voce a qualunque “scorrettezza”) : “Io mi metterò qua di fronte dove si aprirà il portellone del traghetto e non farò passar nessuno, che mi vengano ad arrestare. Non farò passare nessuno perché stanno violando le disposizioni nazionali e le ordinanze del Presidente della Regione che prevedono che chi arriva in Sicilia venga preventivamente registrato e autorizzato. Non solo, la disposizione di ieri del ministro Speranza che vieta i passaggi da un Comune all’altro rafforza ulteriormente questa situazione. Oggi abbiamo beccato una Renault 4 che è partita dalla Francia, ha attraversato l’Italia indisturbata, quindi è stata fermata nel salernitano ed è stata sanzionata. Nonostante questo ha continuato a scendere, ieri sera alle 22.20, allo stesso orario del traghetto che ora bloccheremo, ha attraversato lo Stretto e indisturbata è andata a finire ad Acitrezza ( provincia di Catania, ndr), dove gli occupanti si sono ricongiunti con un altro gruppo di artisti di strada. Una Renault 4 scassata, piena di tutto e di più e oggi li hanno messi in quarantena perché con la Polizia Municipale li abbiamo seguiti. Come se non bastasse a quanto pare hanno pure violato la quarantena per fare acquisti in qualche supermercato.”
Non vogliamo certo, noi de L’ Ortis, intrometterci in giudizi e valutazioni che spettano alla magistratura anche perché certi passi hanno l’innegabile effetto di intimorire qualunque dissenso e riserva, e un inevitabile retrogusto del genere “Lei non sa chi sono io”. Di certo, colpisce che pezzi dello stato (anche qualsiasi sindaco lo è, perciò indossa la fascia tricolore) invece di lavorare insieme e armoniosamente in una catastrofe quale questa, frappongano tra di loro tanto veleno e animosità: e non lo diciamo da ficcanaso ma da onesti contribuenti alla imposizione fiscale grazie alla quale tutta la macchina istituzionale esiste.
Speriamo inoltre che tanta frustrazione, recriminazione e ansia degli amministratori della splendida isola , non rinfocolino l’ atavico (politicamente parlando) istinto centrifugo siciliano, e soprattutto le mene della criminalità organizzata pronta a sciacallare sulle problematicità e le emergenze, come sempre.
A.Martino
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