NIENTE MESSE IN TUTTA ITALIA: IL CULTO CATTOLICO E’ PRATICAMENTE SOSPESO O FINITO?

Io sono il primo dei peccatori ma Credo profondamente in un solo Signore << Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli … generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo del quale tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto; discese agli inferi. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture e salito al cielo, siede alla destra del Padre e di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine >>.

Allo stesso modo Credo veramente che la Chiesa sia Santa perché in essa opera, da sempre, lo Spirito Santo, così come non ho problema ad ammettere di Credere che Cristo sia l’unico e vero, Signore del tempo e della Storia ed in virtù di ciò, dietro ogni evento, anche il più catastrofico, come quello che stiamo vivendo in questi giorni, c’è sempre la Divina Provvidenza che ci spinge verso un bene maggiore.

Ebbene, tutte queste mie certezze, tutte queste mie sicurezze, sono state messe fortemente a dura prova nelle ultime ore.

Infatti, su tutto il territorio nazionale, la Chiesa non solo si è dovuta adeguare alle decisioni del braccio secolare (lo Stato) ma ad esclusione solo di poche voci fuori dal caro, ha letteralmente accettato e fatto proprie, le limitazioni che le sono state imposte, come se la messa fosse un semplice assembramento di persone, o la processione una manifestazione folclorica e peggio ancora, la comunione una semplice rappresentazione teatrale.

No di certo! Per noi Cristiano Cattolici l’ostia non rappresenta il Corpo di Cristo essa è il Corpo di Cristo!

Ed allora lo Stato cosa deve fare?

Sicuramente il potere politico ha il pieno diritto di imporre le proprie scelte, e noi de l’Ortis siamo tra quelli che di sicuro vogliono uno Stato forte ed autorevole, ma la fede è qualcosa che va oltre il materiale e tocca le singole sensibilità.   

Nello specifico, è certamente d’esempio il caso di pochi giorni fa, a Chieti, dove, le prove del Miserere del Selecchy sono state sospese a seguito del decreto ministeriale del 4 marzo che prevede l’adozione di misure precauzionali da adottare sull’intero territorio nazionale per evitare il diffondersi del CoronaVirus.

In altri termini i musicisti della suggestiva processione del Venerdì Santo teatino devono fermarsi.

E pensare che il Miserere in questione fu composto dal Maestro di Cappella Saverio Selecchy intorno al 1740 e da allora, ininterrottamente, ogni venerdì santo, i violini, le viole, i violoncelli ed i flauti traversi, hanno accompagnato il sacro corteo.

Lo hanno fatto  in condizioni atmosferiche pessime o durante accadimenti rilevanti, come terremoti o guerre.

Nel 1944, ad esempio,nonostante fosse stato emanato il divieto di effettuare la processione, questa si svolse ugualmente.

Ed ora a rischio non sono solo le prove ma anche la stessa processione che ricordiamolo è una delle più antiche d’Italia, pare che si sia svolta per la prima volta nell’anno 842 d.C.

Ma a saltare, dopo il DPCM dell’8 marzo 2020, potrebbe non essere, per il futuro, solo la processione di Chieti, quanto anche le messe, le strette di mano come segno di pace, l’aspersione dell’acqua santa, la celebrazione dei funerali e la benedizione delle case, giacché, oggi, è già così.

A nostro modo di vedere oggi il Papa non si sarebbe mai dovuto piegare a tenere la preghiera de l’Angelus in streaming, ma avrebbe dovuto, come suo solito, recitarla dal vivo, affacciato dal balcone di Piazza san Pietro.

Certo, ci sarebbero stati ugualmente pochi fedeli, perché in molti sono coscienti del pericolo del CoronaVirus, ma analogamente il Papa doveva essere lì, come sempre, perché: <<tu es Petrus, et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam, et portae inferi non praevalebunt adversus eam>>.

A tal riguardo, una delle voci discordanti del giorno, è stata senz’altro quella di Monsignor Bruno Forte, Vescovo di Chieti e Presidente della Conferenza Episcopale Abruzzese e Molisana: << Presa visione del Comunicato CEI sopra riportato, non posso non sottolineare l’urgenza che tutti i fedeli continuino a rivolgersi a Dio nella preghiera con l’esempio e la guida dei loro Pastori. In proposito preciso che non è proibito a nessuno entrare in Chiesa a pregare per affidarsi al Signore, alla Vergine Santa e ai Santi. Com’è sempre avvenuto in epoche di calamità, la Chiesa, casa di Dio, resta il luogo dove cercare conforto, luce e forza dall’alto. Con la forza della preghiera San Gregorio Magno fermò la peste che devastava Roma nel 590. Durante la peste del 1576 San Carlo Borromeo organizzò preghiere pubbliche e incoraggiò quelle private per la liberazione dal terribile flagello e fu esaudito. Non si capisce perché siano vietate le liturgie nelle Zone al di fuori di quelle dichiarate rosse. I Sacerdoti naturalmente continueranno a celebrare la Santa Messa in maniera riservata. Nel caso delle esequie non possiamo privare del conforto della preghiera almeno al Cimitero e per i parenti più stretti, evitando ogni altra partecipazione … >>

Per semplificare le cose, diciamo che, in questo caso, ha vincere è stato senz’altro il professor Odifreddi e con lui tutti quelli che, allo stesso modo, pensano che le Fede non possa in alcun modo servire a salvare la “pellaccia”, anzi!

A costoro, però, da semplice plurilaureato “ignorante” vorrei chiedere: ma se è giusto sospendere ogni attività religiosa, perché i bar, i ristoranti, i centri commerciali continuano ad essere aperti? Perché, in molte città italiane, artisti vari continuano a fare i propri tour per promuovere i propri dischi? In quel caso, forse, il CoronaVirus si assenta per una pausa caffè?

Perché se è così, mettetecelo per iscritto.

Lorenzo Valloreja

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