VIZI PRIVATI E PUBBLICHE VIRTU’ A PARIGI AI TEMPI DI MACRON

La realtà a volte, supera davvero l’ immaginazione, specie al tempo della iperdigitalizzazione e dei social networks. Questa è una storia bizzarra che merita di essere raccontata, con qualche commento.

Qualche giorno fa, il candidato macroniano Benjamin Griveaux si è ritirato dalla competizione elettorale per la poltrona principale dell’ Hotel de ville di Parigi, una delle città più importanti e belle del mondo, il cui solo nome ancora evoca, persino inconsciamente, immagini di raffinatezza e lusso ( e lussuria). E infatti : il politico ex socialista e collaboratore di Dominique Strauss-Khan inguaiatosi a sua volta di brutto per le accuse di stupro da parte di una cameriera di albergo, è stato costretto al passo per l’essersi ritrovato in Rete in pose autoerotiche, ovviamente di enorme imbarazzo. Anche perché sembra che durante la sua campagna elettorale battesse molto sul tasto dell’ amore coniugale e delle gioie della paternità.  La sua dichiarazione a caldo per AGI e Agence France-Presse: “Un sito web e i social network hanno lanciato vili attacchi riguardanti la mia vita privata. La mia famiglia non lo merita. Nessuno dovrebbe mai essere sottoposto a tali abusi”.

Il Giornale di Sicilia ha riportato una più meditata dichiarazione di Griveaux :  “Per più di un anno, la mia famiglia e io siamo stati sottoposti a dichiarazioni diffamatorie, bugie, illazioni, attacchi anonimi, rivelazioni di conversazioni private segrete e minacce di morte. Questo torrente di fango mi ha colpito ma soprattutto fa male a quelli che amo. Come se ciò non bastasse, ieri è stato superato un nuovo stadio. Un sito web e i social network hanno pubblicato attacchi spregevoli che coinvolgono la mia privacy”………….”. “Non siamo pronti, io e la mia famiglia, a farci esporre ulteriormente, ora che sono consentiti tutti i colpi. Tutto ciò va troppo in là. Il progetto per Parigi che abbiamo realizzato e per il quale abbiamo lottato, andrà avanti meglio senza di me”.

Chi lo ha inguaiato? Un blogger russo esule o espulso residente  in Francia, alfiere di una crociata contro l’ ipocrisia in politica e artefice dalle parti della Moscova di singolari atti, quali l’ incendio di una ex sede del KGB , la cucitura delle proprie labbra e nientemeno che l’ inchiodamento di una parte dei genitali in Piazza Rossa (!) : Piotr Pavlenskij,, che sul suo sito ha immesso in rete le imbarazzanti immagini.

Non ci resta , trattenuta una risata che verrebbe istintiva (ciò se non altro per rispetto al dramma di una famiglia),che  far notare alcuni aspetti che come al solito, ci fanno dire cose che nessun altro o quasi dice, non perché siamo dei geni (anzi….), ma solo per la banalità e scontatezza del Pensiero Unico e delle sue “veline”.

Innanzitutto, che chi di spada ferisce, di spada perisce : la Francia si erge a paladina dei “valori repubblicani” e del politicamente corretto (loro edizione per il ventunesimo secolo), facendo di ogni soggettone o mestatore antiputiniano un eroe da tutelare con ospitalità e visibilità, ma stavolta la cosa è andata davvero storta.

E poi : premesso che il tutto è una vigliaccata, che capiamo la vergogna di Griveaux e soprattutto l’enorme imbarazzo e delusione dei familiari, e i possibili risvolti sul suo matrimonio, ci sembra una ulteriore ipocrisia, come in una matrioska, la solidarietà manifestata da tutto il mondo politico francese per la “lesione della sfera privata”. Un uomo pubblico, di tale portata, infatti, non è che non abbia diritto alla privacy e ci mancherebbe, ma è oggettivamente riprovevole, sempre, che i vizi siano privati e le virtù pubbliche. E che si abbia una faccia artificiosa e falsa, per attrarre determinati voti, considerando evidentemente l’ elettorato una mandria di bovini o un gregge di pecore. Ma d’altronde, non ci pontificano che la morale sessuale è roba da antiquariato?

A,Martino

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