“LA GRANDE ILLUSIONE” E’ UN FAMOSO FILM FRANCESE CON JEAN GABIN, MA ANCHE LA SPERANZA CHE LA CORTE COSTITUZIONALE PERMETTESSE AL POPOLO DI PRONUNCIARSI SUL SISTEMA ELETTORALE
Avevamo ben pochi dubbi : figurati se la Corte costituzionale approvava un referendum a targa leghista su una materia così strategica per il Sistema come quella elettorale, gradito a tutto il centrodestra e soprattutto alle pericolosissime “destre”.
Ma non è un’accusa e nemmeno una critica, è solo e appena, una realistica considerazione sul fatto che il cosiddetto estabilishment ragiona in un certo modo, tira l’acqua a un certo mulino, deve soddisfare certi interessi, ha i suoi ben precisi punti di riferimento ideologici e le sue precise coordinate operative. A tutta questa ragnatela che è la costituzione “materiale” italiana gli odiati “sovranisti e populisti” solo non solo estranei, ma addirittura da tenere bene a distanza e mai assecondare : diciamo le cose come stanno, senza giri di parole.
Le decisioni della Corte costituzionale sono inappellabili come un verdetto divino , sostanzialmente imperscrutabili.
Il quesito referendario in materia elettorale è stato giudicato “eccessivamente manipolativo”: sarà così, ipse dixit. Ma è eccessivamente manipolativa, di sicuro, pure la continua “cessione di sovranità” a favore di Unione europea e altre entità internazionali (o mondialiste) ; e la perdita di sovranità monetaria con un puro e semplice voto di ratifica parlamentare come per un qualsiasi trattatello di estradizione non è stata anch’ essa eccessivamente manipolativa dell’ economia e finanza nazionali?
Questione di opinioni, e quella della Consulta ha immensamente più peso della nostra, è ovvio e finisce qui.
Ma a nostra opinione, è anche assurdo che un giudice della Corte costituzionale percepisca, come una specie di biglietto della lotteria pagato in rate mensili, duecentomila euro annui di pensione: e questa opinione, possiamo serenamente e legittimamente esternarla perché quelle pensioni le paghiamo tutti, anche noi de L’ Ortis. Ma tanto, si sa che siamo populisti….
A.Martino
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