OH SETACCIO, MIO SETACCIO, COME MI FAI COSI’ IO TI FACCIO!
In politica, da sempre, vige una grande legge universale: “lo spazio lasciato vuoto da un attore politico viene sempre immediatamente colmato da altri protagonisti” e ciò, è quello che, è successo ultimamente al nostro Paese in Libia.
Hai voglia quindi Di Maio a voler accusare la Francia, la Turchia, l’Egitto e perché no, anche la Russia, di <<fughe in avanti >> in quel della “Quarta sponda”, la verità, però, è, ahimè, amaramente un’altra ed in nome di questa oggettività ci sentiamo di dissentire anche con le dichiarazioni di Matteo Salvini il quale, dai microfoni del TG5, alla giornalista Simonetta Di Pillo, il 16 dicembre scorso (tra 1 minuto e 31 secondi ed 1 minuto e 42 secondi del servizio pubblicato sul proprio profilo ufficiale di facebook) ha dichiarato: << … ricordo che in Libia, francesi e turchi, con l’aiuto dei russi, ci stanno portando via quello che è un nostro sbocco naturale con rischi incredibili per l’economia e la sicurezza del nostro Paese … >>.
No Matteo, questa volta hai toppato.
La Russia, in tutti questi anni, da quando c’è Putin, non si è mai mossa contro l’Italia, anzi si è sempre prodigata verso il nostro Paese anche quando non sarebbe stato il caso.
Voglio ricordare infatti – oltre i rapporti economici estremamente vantaggiosi durante i precedenti Governi Berlusconi e gli aiuti nella ricostruzione dell’Aquila – il salvataggio della Conferenza per la Libia tenuta a Palermo dall’allora Esecutivo Giallo/Verde, tra il 12 ed il 13 novembre 2018; meeting che, è bene ricordarlo, non avrebbe avuto nessun senso se non vi fosse stata la partecipazione ai più alti livelli proprio della Federazione Russa che in quella circostanza fece il miracolo, a differenza dei nostri alleati NATO, di salvarci la faccia portando in dote la presenza del Generale Haftar.
Ed ancora, di lì a poco, il precedente tentavo di conquistare Tripoli da parte delle milizie di Bengasi fallì solo perché la Russia si oppose decisamente a Khalifa Haftar.
Di contro l’Italia, Paese tanto amico del Cremlino, cosa ha fatto in tutti questi anni in cui la comunità internazionale ha sanzionato ingiustamente la Russia per la questione Ucraina?
Ha forse ritirato le sanzioni in maniera unilaterale? No di certo.
In sede Europea, dopo che, in più di un’occasione, i vari governi italiani succedutisi avevano preannunciato che si sarebbero battuti per eliminare queste vergognose sanzioni (che tra l’altro danneggiano più di tutti la nostra economia) hanno forse esercitato il proprio potere di veto? Men che meno … ed allora, di cosa stiamo parlando?
Mosca, siamo sicuri, ha tutto l’interesse ad avere quale interlocutore privilegiata un’Italia forte ed autorevole nel Mediterraneo, ma Roma deve necessariamente giocare la propria partita e non sperare, come abbiamo già scritto in un nostro precedente articolo, che siano sempre gli altri a mettere la “pelle al sole” per nostro conto, prima o poi dovremo anche noi mettere gli stivali a terra se vogliamo imporre una pace degna di questo nome.
Invece no, in questo mondo in cui ognuno gioca per sé, l’Italia si incaponisce inutilmente a giocare al volemose bene e spera: ora nell’intervento dell’ONU che praticamente, da anni, è ormai un organo morto e sepolto; ora nell’UE, nella quale, una dei maggiori azionisti, la Francia, da anni ha un comportamento palesemente ostile nei nostri confronti; ora, dato il periodo, forse nei buoni uffici di Babbo Natale e perché no, della Befana verso il mese di Gennaio.
Invece di ostinarsi a credere alla favole e ad essere attendista, il nostro Paese dovrebbe essere più pragmatico ed “aggressivo”.
L’intervento Russo in Libia non è contro l’Italia potrebbe essere invece un opportunità per il nostro Paese, allo stesso modo di come è stata un’opportunità l’intervento di Mosca per Damasco.
Con l’indolenza diplomatica che, ahimè, stiamo vivendo in questo nostro buio momento storico la Russia potrebbe essere il miglior attore per equilibrare, di fatto, lo strapotere francese e turco, che noi con la nostra condotta inappropriata abbiamo permesso, in quell’area.
Mosca sta solo aspettando che l’Italia torni ad essere orgogliosamente ROMA, ora tocca a noi tirare fuori gli attributi!
Lorenzo Valloreja
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