CON NOSTRA GRANDE SODDISFAZIONE, ORA, LA GRAN BRETAGNA E’ UFFICIALMENTE FUORI DALL’UNIONE EUROPEA.
Sono passati solo pochi minuti dalla chiusura dei seggi in quel della “Perfida Albione” e con i primi exit poll una cosa appare ormai certa: la desistenza di Nigel Farange, con il suo Brexit Party, nei confronti di Boris Johnos ha funzionato regalando a quest’ultimo ed ai suoi conservatori, ben 368 seggi.
Ora, anche volendo considerare questi dati non definitivi e contemplando ugualmente il relativo margine di tolleranza, il divario attualmente esistente tra i vincitori e il secondo partito, cioè quello del laburista Jeremy Corbyn, convinto assertore del “remane” con soli 198 seggi acquisiti, è talmente ampio da non lasciare alibi a nessun equivoco: La Gran Bretagna, alla faccia dei nostri “soloni” e di tutto l’establishment finanziario, è ufficialmente fuori dall’Unione Europea.
Questa è una giornata storica non tanto per gli inglesi – per i quali, ricordiamolo, la catena di Bruxelles è sempre stata più lunga rispetto alla nostra e a quella di tanti altri Paesi – quanto per noi italiani perché dovrebbe indicarci parte del percorso da seguire per riacquistare la nostra sovranità ed autonomia decisionale.
L’Italia può e deve giocare la propria partita in questo momento storico ma lo deve fare principalmente e necessariamente, distanziandosi ed innovando le opzioni del campo sovranista.
Nel caso specifico, come vado dicendo ormai da due anni a questa parte, il nostro Paese per rinascere deve tassativamente:
- Uscire dall’Unione Europea
- Uscire dall’Euro
- Uscire dalla NATO
- Allearsi alla Russia di Putin
Solo così potrà ritornare ai fasti del passato, intanto, però, godiamoci le filippiche televisive e non, di tutti quei ben pensanti i quali, ormai fuori di sé, cercheranno in ogni modo di dileggiare le capacità intellettive degli elettori britannici profetizzando le ben più compite elucubrazioni mentali di tanti continentali che, qualora fossero chiamati alle urne, di certo resisterebbero, secondo questi ultimi, ad oltranza ad ogni tentazione populista.
Fortunatamente, però, chi vivrà vedrà!
Lorenzo Valloreja
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