PROVE DI REGIME DEL GOVERNO GIALLO-ROSSO: VOLEVANO L’UNANIMITA’ PER L’ISTITUZIONE DELLA LORO COMMISSIONE SENATORIALE DI CENSURA.
Il 28 dicembre 2018, discutendo la manovra economica in Camera dei deputati, il deputato dem Emanuele Fiano colpì il sottosegretario leghista Massimo Garavaglia col corposo volume del testo legislativo.
Nela giornata di ieri, il suddetto esponente piddino, sempre particolarmente attivo in tematiche di Pensiero unico e correttezza politica, bollava come storica infamia la disubbidienza dell’ opposizione Lega-FdI-Forza Italia alla costituzione della commissione senatoriale “contro l’ odio” esprimendo astensione . Abbiamo ricordato l’episodio dello scorso anno, solo per dare una qualche idea di come la sinistra, salvo lodevoli eccezioni nella cosiddetta provincia dove spesso ancora conta il rapporto umano più che il recitare a soggetto, intenda il vivere civile, il confronto politico, il dibattito tra idee : sottomissione oserei dire mentale prima ancora che politica, subalternità e sopportazione della violenza verbale e fisica, dell’ ipocrisia e della mala fede intellettuale e della lettura storica di comodo, unilaterale, parziale.
Il senatore di Fratelli d’ Italia Giovanbattista Fazzolari, ha fatto riferimento alla censura e ha spiegato l’astensione del suo gruppo così: “Fratelli d’Italia non ha votato a favore dell’istituzione della commissione perché non è una commissione sull’antisemitismo, come volevano farci credere, ma una commissione volta alla censura politica. Purtroppo la mozione Segre è in realtà la mozione Boldrini, perché ricalca fedelmente la commission Jo Cox, istituita dall’allora presidente della Camera, con la finalità di creare un gruppo di ‘saggi’ con il potere di censurare chi non rispetta i canoni del politicamente corretto”.
E Matteo Salvini : “ “Siamo contro razzismo, violenza e antisemitismo senza se e senza ma. Tuttavia non vorremmo che qualcuno a sinistra spacciasse per razzismo quello che per noi è convinzione e diritto, ovvero il ‘prima gli italiani’. Siamo al fianco di chi vuole combattere pacificamente idee fuori dal mondo, però non vogliamo bavagli e stato di polizia che ci riportano a Orwell”.
In effetti, colpisce che nel testo istitutivo della commissione, con esercizio di neolingua si arrivi a mettere nel mirino l’ “etnocentrismo” (vedi “prima gli italiani”), ma anche con minore sforzo semantico il “nazionalismo” (Fratelli d’ Italia sarà fuori legge?).
E l’odio dall’ altra parte ? Quello dei bellaciao che invocano un nuovo Piazzale Loreto gridandolo in coro a manifestazioni, o in giacca e cravatta in qualche talk show?
E quello del fratello del commissario Montalbano che dà dell’ubriacone a Salvini?
La senatrice a vita promotrice dell’ iniziativa si dice vittima, in una sola giornata, di ben duecento messaggi di odio via web : le crediamo, e ci diciamo indignati di tanta stupidità e ferocia intellettuale (ma forse l’aggettivo è inappropriato per simile gente).
Ma quanti ne ricevono un Matteo Salvini o una Giorgia Meloni? O forse, questi sono “espressione di dissenso democratico”?
La mia impressione di fondo è che, nei fatti, la sostanziale ragionevolezza stia verso destra e non verso sinistra : pur di dimostrare non insensibilità alle sofferenze umane, in età infantile, che la suddetta senatrice rappresenta, ci si è astenuti, non si è nemmeno votato contro laddove il voto contrario sarebbe stato più che legittimo; attenzione, lo è sempre anche se in torto marcio ma qui la strumentalizzazione dei media sistemici è enorme. Ebbene, è bastata la astensione per i distinguo suddetti non da poco, uniti alla non acclamazione bulgara della promotrice, per scatenare isteriche accuse dei pidioti e dei loro sodali grillini circa un preteso “becero estremismo”.
Pazzesco : il boia si infuria perché il condannato non cammina abbastanza spedito verso la ghigliottina, non sorride, non ringrazia.
Volevano l’ unanimità! Ma perché? La richiesta di un voto unanime è agghiacciante, mi ricorda neanche Roberspierre che quando voleva faceva il signore difendendo la libertà dei preti cattolici contro altri giacobini, ma lo Stalin degli anni Trenta, Pol Pot, il dittatore ugandese Amin. Ed è inquietante che nessuno abbia avuto il coraggio, dico nemmeno uno, di votare contro e di argomentarlo.
In estrema franchezza, speriamo che questa commissione si limiti a essere uno speaker’ s corner sorosiano e politicamente corretto; ma libertà di opinione e pensiero sono sempre più in pericolo. Fino a quando un organo di informazione e opinione come questo, e tanti altri anche ben più seguiti, potranno ancora esistere?
Per il momento, di sicuro è servita a Mara Carfagna per atteggiarsi a politicamente corretta, piangere sulla deriva “estremista” di Forza Italia come già fatto con la manifestazione di Piazza san Giovanni e avvicinarsi con stile sempre più a Matteo Renzi : lei, la ex show girl che deve tutta la sua carriera politica a Silvio Berlusconi.
A.Martino
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