MA QUALE CONFERENZA DI MONACO? LE POTENZE FANNO LE POTENZE, E NÉ FRANCIA, NÉ GRAN BRETAGNA, NÉ TANTOMENO L’UE LO SONO… QUESTA È LA VERITÀ!
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I soliti soloni cattedratici – pagati da giornaloni e talk show politici per perorare la causa della russofobia e dello status quo a essa ancorato – non sanno più cosa inventarsi per produrre articoli e interventi volti a paragonare la pace che Trump sta raggiungendo con Putin alla Conferenza di Monaco del 1938.
Un vertice, tanto per intenderci, per il quale Winston Churchill coniò la celebre frase – avvalorata enormemente da ciò che accadde un anno dopo – che tutti quanti, a pappagallo, ripetono: “Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra.”
Ma costoro sanno benissimo di mentire, perché, anche volendo non fidarsi di Putin, le condizioni rispetto a quel periodo storico sono completamente mutate. E se invece fossero sinceramente convinti delle loro affermazioni, allora non dovrebbero essere ascoltati, perché semplicemente sono dei pazzi e, in quanto tali, potrebbero solo far precipitare il mondo nel caos, non risolvere i problemi.
In fondo, per fare la guerra, anche se si è in possesso degli ultimi ritrovati tecnologici, servono sempre e soltanto gli uomini: non i droni, non i babbuini, né tantomeno gli elefanti, ma un numero proporzionato di soldati per occupare una determinata area. Ed è proprio questo il più grande problema della Russia e la più grande garanzia per tutti gli occidentali che non si fidano di Putin.
La Russia, infatti, prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, aveva un tasso di natalità di circa 30-40 bambini per 1.000 abitanti all’anno, mentre oggi lo stesso tasso è di soli 7-8 nati per 1.000 abitanti, un valore cinque volte inferiore rispetto a un secolo fa. E questo con una nazione che si estende per più di 17 milioni di km², ossia quattro volte il territorio dell’Unione Europea, ma con solo un terzo della popolazione dell’UE.
Dunque, al contrario di quello che sostengono questi “scienziati pazzi”, come potrebbe l’Armata Rossa occupare nuovamente e stabilmente i Paesi Baltici, la Finlandia, la Polonia, i Balcani, la Germania e tutti gli altri territori che costoro immaginano nei loro sogni fanciulleschi? Con quali uomini la Russia potrebbe controllare un territorio che supera di tre volte le proprie forze?
Ma se questa è la prova provata dell’innocuità della Russia, posso altrettanto fornirvi, senza alcun timore di smentita, le prove riguardo alla totale incapacità bellica dell’UE rispetto a un’eventuale partecipazione alla guerra in Ucraina e, ancor di più, a un’eventuale penetrazione in territorio russo, benché, come già detto, gli europei sarebbero fortemente in vantaggio numerico.
Infatti, per fare la guerra non basta il possesso delle ultime tecnologie e un adeguato numero di soldati. No, davvero! Per muovere battaglia occorre che questo adeguato numero di militari sia altamente motivato, creda ciecamente nella causa e sia disposto, con leggerezza d’animo, all’estremo sacrificio.
Ebbene, i soldati russi, benché inferiori numericamente agli europei, hanno tutte queste caratteristiche, così come le hanno gli ucraini. E infatti, a parità di fattori, gli ucraini stanno perdendo principalmente perché sono numericamente inferiori rispetto ai loro avversari russi.
Noi, invece, siamo imbelli e, proprio perché pigri, demotivati e attaccati enormemente ai piaceri della vita, abbiamo preteso dal popolo ucraino che si facesse massacrare per le nostre “pippe mentali”, “pippe” che, è bene ricordarlo, ci sono state indotte a spron battuto, prima dall’amministrazione Obama e poi dalla presidenza Biden.
Sì, avete capito bene, parlo proprio di “pippe mentali”, perché l’Occidente, negli ultimi cinquant’anni, non è stato più in grado di guardare e giudicare il mondo per quello che è, né è stato capace di percepire la realtà nella sua forza brutale, distruttrice e rigenerativa, ma si è ancorato a valori di plastica come le teorie gender, la privacy, l’ecologismo oltranzista, l’animalismo, la fine della storia, e altre amenità come il diritto internazionale, che poi, in definitiva, è il diritto dei più deboli concesso dai vincitori, per far meno pesare il dominio di questi ultimi sui primi.
Così come non ci siamo resi conto che nessuno, ad eccezione del Signore, ti regala niente, e che il MEC, cellula della successiva UE, nato insieme alla NATO sul continente europeo per meglio consentire agli USA la gestione del proprio impero, non poteva in alcun modo essere uno strumento che andasse contro gli Stati Uniti, ma neanche in competizione.
Dunque, essendo noi miseri clientes degli americani, anche e soprattutto nella versione UE, perché ci stupiamo di come Trump ci considera sia singolarmente che soprattutto come Unione, o meglio, non ci considera?
Qual è l’arcano meccanismo mentale per il quale persone che:
- vanno in crisi di nervi se uno sciopero cancella loro un volo;
- aprono finanziarie per andare in vacanza;
- non fanno figli per non abbassare il loro tenore di vita;
- mangiano sushi almeno una volta a settimana per non sentirsi dei barboni;
- mettono la papaia e il mango nelle loro insalate come se non ci fosse un domani pur non essendo questi beni autoctoni;
- sono completamente incapaci, al contrario dei loro antenati, di uccidere un animale per nutrirsene;
- d’inverno si coprono come dei fantasmi per il freddo e tengono le loro case calde come dei forni,
parlano di guerra con nonchalance e incitino gli altri a farla?
Ma voi, nelle vostre fantasie, avete mai immaginato di combattere personalmente in una guerra all’addiaccio, con una temperatura esterna di -10, con le pallottole che vi fischiano vicino alle orecchie, il cibo scarso e di infima qualità, in compagnia di topi, pidocchi e scarafaggi e soprattutto con un aspettativa di vita, dall’addestramento, una volta raggiunto il fronte, di appena 21 giorni?
Quale europeo sarebbe disposto a morire per la Crimea e il Donbass???
Siamo seri! A chiacchiere sono tutti bravi … poi la realtà, è sempre un’altra …
Certo, ci sarebbe sempre qualche coraggioso o pazzo, ma parliamo di qualche centinaio di persone, forse un migliaio. E poi? Come detto, occorrono grandi numeri.
Forse combatterebbero coloro che incitano gli altri a compiere questo insano gesto? No di certo.
Ed allora cosa vuole difendere Macron??? Chi vuole minacciare il Presidente Francese senza cadere nel ridicolo? Come pensa il futuro Cancelliere Merz di costruire un esercito comune, completamente autonomo dagli Stati Uniti e perché no, anche competitivo con questi presupposti?
Ma davvero credete alla favola secondo cui Parigi e Londra potrebbero costituire la base per una credibile potenza nucleare europea e, di conseguenza, farsi rispettare?
In un mio precedente articolo ho già spiegato come, in una simile visione, una realtà che detenga poco più di 500 bombe atomiche vedrà garantito solo il proprio diritto a non essere attaccata per prima né invasa, ma questo non la porrà mai nella condizione di superpotenza. Infatti, gli altri due principali attori, Russia e USA, detengono rispettivamente quasi 6.000 testate la prima e più di 5.000 la seconda. Tuttavia, oltre a questo, ciò che conta di più per essere una vera superpotenza è la capacità di lanciare le proprie bombe verso qualsiasi punto del globo terrestre.
La Gran Bretagna, ad esempio, dispone di soli quattro sottomarini attrezzati per il lancio di testate nucleari intercontinentali, e tutti e quattro si trovano alla fonda nelle acque scozzesi. La Francia, invece, è messa leggermente meglio, perché, oltre ai suoi quattro sommergibili (portando così il totale di un ipotetico esercito europeo a otto sottomarini nucleari), possiede anche 234 aerei per il lancio di missili nucleari aria-terra da 300 kilotoni (non intercontinentali). Ora, ognuno di questi sottomarini può trasportare fino a sei testate, che, al momento del lancio, non possono essere sparate in simultanea. Di conseguenza, dopo il lancio dei primi otto missili, uno per ogni sommergibile, la Francia e la Gran Bretagna sarebbero neutralizzate, poiché i punti di lancio verrebbero immediatamente intercettati e contrattaccati.
Tenendo conto di tutto ciò, oggi un ipotetico esercito dell’Unione Europea conterebbe poco più di quello della Corea del Nord e poco meno di quello di Israele. Questo, nonostante il fatto che Israele, pur vivendo in un territorio grande quanto la Sicilia e con una popolazione di soli dieci milioni di abitanti, disponga di sei sottomarini adibiti al lancio di testate nucleari intercontinentali, oltre ad aerei in grado di trasportare svariate testate tattiche nucleari e ai missili balistici Jericho III, capaci di colpire un obiettivo a oltre 11.000 km di distanza. Dunque, di che cosa stiamo parlando???
Ma quale Conferenza di Monaco??? Semmai possiamo parlare della Conferenza di Teheran del 1943, quando le future potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale si giocarono a carte i futuri confini di Germania e Polonia. E si badi bene: quest’ultima, sebbene alleata di inglesi e francesi, non fu mai invitata a esprimere il proprio parere su queste decisioni e correzioni. Altro che Zelensky oggi! D’altronde, come voglio ribadire, le potenze fanno le potenze: non sono istituti di carità. E chiunque può diventare una potenza, ma per farlo servono decenni, se non secoli, strategie e tattiche adeguate, e soprattutto identità nazionali forti. Cosa che l’Europa non ha, né mai avrà, perché è un continente, non una nazione come l’Italia, la Francia o la Germania.
Ultima nota per me importante: alla Conferenza di Teheran si decise la nascita e la struttura delle Nazioni Unite. Ergo, furono tre nazioni vincitrici a stabilire per tutti gli altri come si sarebbe dovuta amministrare la pace in futuro. Ebbene, con l’azione di Macron e, ultimamente, di Merz, che vogliono affrancare il Vecchio Continente dal dominio americano, essi hanno posto le basi non solo per la fine dell’UE, ma anche dell’ONU, e quindi del Consiglio di Sicurezza Permanente. Infatti, il nuovo condominio russo-americano, con appendice cinese e BRICS al seguito, di certo non potrà più tollerare che due paesi completamente ininfluenti come la Francia e la Gran Bretagna si oppongano ai loro desiderata.
A questa fine abbiamo assistito plasticamente pochi giorni fa a New York, quando USA, Russia, Israele e Corea del Nord hanno votato unitariamente contro la risoluzione di condanna della Russia per l’invasione dell’Ucraina, presentata dalla Gran Bretagna.
A questo punto, credo anche che, da qui a qualche mese, la Scozia si staccherà dal Regno Unito… i presupposti ormai ci sono proprio tutti.
Lorenzo Valloreja
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