CLAMOROSA RIVELAZIONE DI GERRY SCOTTI ALLA VIGLIA DEL FESTIVAL DI SANREMO: I FASCISTI GLI AMMAZZARONO MEZZA FAMIGLIA. BUFALA POLITICAMENTE CORRETTA IN SALSA BELLA CIAO?
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Nonostante l’ossessivo battage della RAI dalla scorsa primavera per creare ansia da attesa sulla kermesse canora sanremese sempre più istituzionale e orwelliana di cui negli anni abbiamo detto tutto il male possibile (cos’altro aggiungere, sottoscrivere l’affermazione di Vittorio Feltri sul tiro al bersaglio contro il televisore?), quest’anno niente monologhi. Effetto probabilmente del consolidamento del governo Meloni, ma anche l’esigenza di evitare grane con l’ambasciata americana.
Ovvero, non è in programma nessuna omelia woke o bella ciao o LGBTQI+ (o piuttosto direi LGBTQI- appunto per l’effetto Trump). Però, alla vigilia della kermesse, la domanda di un giornalista a Carlo Conti e al coconduttore Gerry Scotti “zio d’Italia” un po’ di cacio sui maccheroni lo ha comunque messo, chiedendo ai due se si professino antifascisti.
Nette (e scontate) le risposte di entrambi, anche se Carlo Conti è apparso vagamente sfumato, alludendo a una certa anacronisticità della questione.
Gerry Scotti, invece, mi ha fatto venire in mente quei vip che, per corroborare le loro posizioni politicamente corrette in tema di orientamento sessuale, affermano sempre di avere “diversi amici omosessuali”. Una rivelazione difficilmente smentibile, e che fa sentire fuori dalla sua epoca e dal consorzio sociale chi purtroppo non ne abbia (ovvero la maggioranza assoluta degli italiani).
Infatti “zio Gerry” ha fatto uno clamorosa rivelazione approfittando della domanda del giornalista, e cioè che metà della sua famiglia fu fucilata dai fascisti.
Ebbene, Scotti è nato nel 1956 a Miradolo Terme (Pavia), e di sicuro, all’epoca e grazie a Dio, la guerra civile al Nord era finita da esattamente undici anni (anche se poi per alcuni anni continuò a scorrere il “sangue dei vinti”). Il peggior momento familiare, si credeva, fu quando con comprensibilissimo dolore scoprì che il padre e la madre erano deceduti nello stesso giorno.
Evidentemente, tale tragedia riguarda zii o nonni mai da lui conosciuti, o al massimo dei fratelli o sorelle presumibilmente in età infantile o adolescenziale (il che sarebbe atrocità nella atrocità). Ma comunque, saremmo curiosi di conoscere, in spirito di condivisione degli aspetti dolorosi della nostra storia nazionale recente, particolari in più su tale eccidio che ricorda un po’ quello dei fratelli Cervi: cause scatenanti, identità degli esecutori, et cetera. E non possiamo non meravigliarci che tale tragedia familiare solo ora, sia resa nota da Gerry Scotti.
Sperando che nello Scotti della conferenza stampa suddetta, non sia venuto fuori il parlamentare (socialista) che in quanto politico ha imparato a muoversi tra verità e, non dico menzogna, ma nobilitante narrazione.
A. Martino
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