L’ARTE BIECA DELLA TRUFFA DILAGA (ADEGUATA A OGNI TASCA E STATUS SOCIALE), ANCHE PERCHE’ TROPPI ITALIANI DI OGNI CETO SONO ASSUEFATTI A QUALUNQUE ABUSO DI POTERE
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I “nuovi mostri” della truffa, complice anche la ormai immancabile Intelligenza artificiale, che però in casi del genere trova alleanza risolutiva con la Stupidità naturale, hanno colpito, con una girandola di telefonate al Gotha del nostro capitalismo, a suon di non si sa quanti milioni di euro.
Infatti, una ovviamente falsa ma apparentemente credibilissima voce del ministro Guido Crosetto, ha estorto telefonicamente non si sa quanti milioni di euro ad alcuni oligarchi (pardon imprenditori) italiani chiedendo soldi (decisamente molti) per pagare riscatti a fantomatici rapitori all’ estero, di altrettanto fantomatici italiani. Per rendersi conto dell’altissimo target dei truffatori, dirò alla rinfusa qualcuno dei cognomi e/o nome di aziende secondo la stampa coinvolti, almeno provandoci, con le telefonate suddette: Beretta, Del Vecchio, Moratti, Caltagirone, Della Valle, Tronchetti Provera, Bertelli (marito di Miuccia Prada), Armani,,,,
Roba indubbiamente ignobile, quanto le truffe ormai dilaganti, ai danni di persone anziane o anzianissime. Qui invece funziona così: un sedicente poliziotto o carabiniere telefona, preferibilmente nel cuore della notte (così il senso di urgenza è amplificato), comunicando che il figlio o nipote si trova arrestato o addirittura recluso, solitamente per aver provocato un incidente. Per liberarlo ci vogliono soldi (ovviamente la richiesta è immensamente inferiore), ma si accetta anche oro (che umanità…). In caso di difficoltà a raggiungere il luogo della reclusione o dell’arresto, nessun problema: arriverà un incaricato a riscuotere il bottino.
Al di là delle esecrazioni di rito e degli altrettanto scontati “complimenti alle forze dell’ordine” (quelle vere), qui a L’Ortis non possiamo non sollecitarvi riflessioni che nessun altro vi suggerirà. Ebbene, a quanto pare, la truffa (una delle male attività umane più antiche) è ormai affinata in Italia in molte e inedite varianti. Nella prima fattispecie sono stati coinvolti i cosiddetti vip dai conti in banca a otto se non nove zeri e, nonostante il loro intuibile saperne una più del diavolo ed esperienze di vita e affari che lo scrivente non può nemmeno sognare, ciò non ha stranamente comportato che qualcuno di loro non ci sia davvero cascato. Apparentemente incredibile.
Ma incredibile è pure che (anziano non è sinonimo di totalmente ebete e deficiente salvo malattie specifiche) nel 2025 qualcuno possa accettare la sola ipotesi che le forze dell’ordine esigano riscatti e persino richiedano, novelli Brenno o il più noto Kappler, oro a cittadini inermi e innocenti speculando sull’affetto di genitori o nonni che tra l’altro, rischiano anche malori dalle conseguenze imprevedibili.
A questo punto, ci si lavi la bocca prima di usare con spregio l’aggettivo “borbonico”.
Ed ecco una prima inevitabile considerazione: tanto il più umile e modesto pensionato quanto il più rampante e potente imprenditore si aspettano, da queste famose istituzioni, di tutto e di più persino vedendo il diavolo proverbialmente peggiore di quanto sia. Nulla qualcuno ritiene che sia impossibile ai battiateschi “abusi di potere”. Persino che un poliziotto venga a prelevarti a casa collanine o anelli d’oro, o che un ministro ti chieda fondi neri. Nel secondo caso, pare che giustamente la magistratura voglia vedere chiaro nella fonte e dinamica di queste liquidità, e quindi chi ha abboccato all’esca dei truffatori rischia di finire “cornuto e mazziato”. E se questo tipo di richieste ai vip, non fossero affatto impensabili nell’ ambiente e non fossero una novità?
Altro aspetto: questa gente dispone di banche dati impressionanti, conosce i numeri di telefono non solo del pensionato o dell’impiegatuccio o dell’operaio ma anche del Gotha dell’economia italiana. Sa di chi sei figlio o nipote, e così via. Probabilmente questi raffinati delinquenti effettuano appostamenti e indagini ambientali: hanno delle vere e proprie intelligences.
E ci aspettano al varco se su Internet clicchiamo dove non dobbiamo: magari ci ruberanno “soltanto” (bontà loro) 50 o 100 euro per l’abbonamento a chissà che o a una inesistente piattaforma di streaming soltanto, ma a quanti in un giorno solo ?
Provate a telefonare ai numeri di telefono sospetti che pochi minuti prima vi hanno proposto il cambio di utenza, o chissà quale affare. Vi si risponderà che il numero è inesistente, o non attivo, o altre beffarde amenità sostanzialmente tollerate dai gestori telefonici che sembrano fare il gioco delle tre scimmiette. Chi contrasta tutto questo? Non si potrebbe prevenire, prima che si distrugga il patrimonio, e la vita, di qualcuno?
A. Martino
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