CARABINIERE ACCUSATO DI ESSERSI PORTATO A CASA UN OGGETTO DI MOBILIO DAL DISASTRO DELL’ HOTEL RIGOPIANO

Un sottufficiale dei carabinieri forestali, ex comandante della stazione di Farindola (PE), è accusato di aver sottratto un oggetto di mobilio dall’area del purtroppo ben noto disastro dell’Hotel Rigopiano, che nell’ inverno 2017 fu travolto da una valanga dall’impatto straordinariamente distruttivo e che uccise ben ventinove persone.

Costui, a seguito di perquisizione domiciliare, ne è stato effettivamente trovato detentore, e trasferito a L’Aquila quasi nell’immediatezza.

Il legale del militare accusato, che ovviamente resta innocente fino a sentenza passata in giudicato (precisazione non superflua in tempi di mai sopito giustizialismo), ricollega il tutto (come d’altronde intuibile) alla vendetta di una collega (di cui annuncia querela per calunnia) destinataria di sgradite valutazioni del servizio.

L’episodio appare ipoteticamente amareggiante, se si considera la estrema severità nella vigilanza sul luogo che portò sia alla denuncia di un genitore che volle deporre un fiore sul luogo della morte del figlio, sia ad esempio, al perseguire ragazzi che sottrassero un misero gioco da tavolo. E la responsabilità della sorveglianza era proprio in capo al soggetto che deve difendersi dall’accusa.

Il processo contro i presunti responsabili del disastro, arrivato in Cassazione, ha conosciuto sorti altalenanti tra assoluzioni e condanne, e per diversi imputati ripartirà dall’Appello.

A. Martino

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