IL PIU’ CHE DISCUTIBILE PRIMO MINISTRO “SOCIALISTA” SPAGNOLO MANTIENE LA POLTRONA AL VERTICE DEL PARTITO SOCIALISTA, E RILANCIA SULLA SOCIETA’ NICHILISTA DI MASSA.

Il primo ministro spagnolo  è riuscito a mantenere la leadership del Partito socialista operaio spagnolo (ma quale operaio, forse cento anni fa) nonostante il tentato bastonamento dalle parti di Valencia a opera di alluvionati esasperati, e nonostante gli scandali per corruttele varie che hanno travolto familiari stretti e collaboratori.

Per festeggiare nel modo più solenne e impegnativo (a quanto pare, sono le priorità della società spagnola) il partito, ha spiegato Sanchez, si impegnerà a introdurre nella Costituzione il “diritto delle donne a decidere sul proprio corpo, e il matrimonio tra persone dello stesso sesso”.

Auguri e figli maschi, come una volta si diceva.

Ammesso che questi figli siano strenuamente desiderati, e che parlare di maschio e femmina, in Spagna, non comporterà le manette.

L’onda lunga delle norme gender introdotte da Zapatero ormai quasi venti anni fa non si blocca, e la cosiddetta Destra imbelle e omologata del Partito popolare, anche quando al potere, non ha fatto nulla per contrastarla. Si tenga pure presente, ad esempio, che da qualche anno la filosofia non è più insegnata nelle scuole spagnole, sostituita da “diritti LGBT” e da “ecofemminismo”.

Buon lavoro a Vox.  

A. Martino

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