L’UOMO È UNA BESTIA, E ALLA FINE È SEMPRE LA ‘GNAGNA’ A COMANDARE… O QUASI

Lo ammetto, sono un boomer e, come molti italiani che hanno vissuto la propria adolescenza tra gli anni ’70 e ’90, cresciuti a pane, B Movie e Colpo Grosso, ho un rapporto complicato con la “gnagna”, essendone completamente succube e indifeso.

Così, nonostante questo mio articolo, so già che sarò tra i primi ad acquistare il Calendario Pirelli 2025, visto che, tra le personalità che poseranno completamente nude per il fotografo Ethan James Green, c’è anche la nostra Elodie, che, come anticipato da diversi tabloid, si è mostrata in splendida forma.

Certo, quest’anno il Calendario Pirelli vuole rappresentare l’ultimo canto del cigno della teoria gender, puntando con decisione sull’inclusività. Infatti, tra i soggetti immortalati, oltre all’ex concorrente di Amici, troviamo anche Hunter Schafer, attrice e modella transgender, e Martine Gutierrez, artista visiva e performativa nota per esplorare i temi dell’identità e della rappresentazione.

Tuttavia, almeno in Italia, chi lo acquisterà lo farà principalmente per ammirare le grazie di Elodie. Questo è il cuore della questione: il resto sono chiacchiere costruite per dare un tono all’intera operazione.

Potremmo perfino scomodare il principio del Rasoio di Occam — secondo cui “tra diverse spiegazioni per un fenomeno, quella più semplice e con il minor numero di assunzioni è preferibile” — per accettare che il richiamo sessuale sia la vera chiave del successo di infinite campagne pubblicitarie, così come di molte carriere artistiche. Più del talento stesso, oserei dire!

E questa vicenda ci riporta finalmente a una spiegazione credibile del perché, ad esempio, artiste osannate e desiderate come Jennifer Lopez o Taylor Swift, giusto per citare due nomi noti al pubblico mondiale, nulla hanno potuto fare per l’elezione di Kamala Harris. O meglio, il loro apporto, così come quello di tutto lo star system, è stato nullo per i democratici, perché, è proprio il caso di dirlo, nessuno porta più la sveglia al collo e il popolo è diventato talmente smaliziato da saper distinguere molto bene tra una pressione fatta per indurti ad acquistare un capo d’abbigliamento, piuttosto che un profumo o un paio di scarpe, e un tentativo di influenza per indurti a ragionare in uno specifico modo riguardo a come dovrebbe andare il mondo o a che tipo di politica energetica dovrebbe seguire la propria comunità.

Ebbene, rispetto a questi due ambiti, l’uomo qualunque ha deciso di ragionare da sé, lasciando agli artisti la sola autorità rispetto alla propria arte, senza però prenderli neanche troppo sul serio.

Infatti, Jennifer Lopez, che Dio la benedica, è nota per le sue gambe meravigliose e contribuì proprio con la sua statuaria fisicità a rendere famoso “Google Image Search”, quando, nel febbraio del 2000, indossando per Versace un abito verde tropicale che ne esaltava le grazie, fece letteralmente impazzire i motori di ricerca nel tentativo di vederla: le donne la invidiavano e volevano essere come lei, mentre gli uomini la desideravano. Ma a nessuno, in tale frangente, sarebbe mai venuto in mente di chiederle, ad esempio, se fosse stato il caso o meno, in quell’anno, di iniziare la II Intifada.

Insomma, ad ognuno il suo, e questo non è valido solo per le artiste donne, ma anche per gli uomini.

Io, ad esempio, amo le canzoni di Vasco Rossi, è senza dubbio un poeta! Ma un conto è amare le canzoni del Blasco, un conto è condividerne il pensiero o la visione del mondo, cosa che, tra l’altro, proprio non condivido.

D’altronde, la migliore interpretazione, come al solito, l’ha saputa dare Sorrentino ne La Grande Bellezza, quando Andrea, ragazzo problematico e amico di Jep, dice a questi: “Proust scrive che la morte potrebbe coglierci questo pomeriggio. Mette paura Proust. Non domani, non tra un anno, ma questo stesso pomeriggio, scrive.” E Jep Gambardella, sornione come sempre, risponde: “Vabbè, tanto adesso è sera, domani pomeriggio se ne riparla…”

Tanto così è, se vi pare!

Lorenzo Valloreja

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