TRA INSEGNANTI PICCHIATI E FALSI CIECHI IN BICI, L’ITALIA GUARDA ALTROVE E CONTINUA AD ALIMENTARE UNA GUERRA GIÀ PERSA
È di questi giorni l’ennesima truffa smascherata ai danni dell’INPS: un signore di origine foggiana, ma domiciliato da anni nel teramano, si dichiarava cieco. Per questo risultava beneficiario di pensione di invalidità e indennità di accompagnamento. Tuttavia, è stato ripreso in incognito dalle telecamere della Guardia di Finanza mentre circolava in bicicletta per la città. Lo si vedeva chiudere la bicicletta con il lucchetto, attraversare la strada e scegliere con cura i prodotti sugli scaffali di un supermercato.
A segnalarlo sembra essere stata una telefonata anonima al 117. Ora il presunto truffatore sessantenne dovrebbe restituire al fisco più di 100 mila euro, ossia quanto sottratto all’erario illecitamente. Una buona notizia, almeno in apparenza. Se non fosse che, come spesso accade, a pagare saranno sempre i più deboli, cioè le “ultime ruote del carro”.
Con questo non intendiamo certo giustificare chi si appropria indebitamente di beni altrui — e, in questo caso, di risorse pubbliche — ma chi commette queste truffe lo fa certamente con l’avallo di medici compiacenti. Questi ultimi non agiscono per altruismo, ma in cambio di compensi illeciti. È proprio su di loro che la giustizia dovrebbe intervenire con severità, arrivando persino alla radiazione dall’albo. Solo così si potrà evitare la proliferazione dei falsi invalidi.
D’altronde, mentre il truffatore potrebbe essere un povero disgraziato che cerca di sopravvivere, il medico è, in questi casi, semplicemente un individuo spinto da avidità.
Questo clima di sfiducia nelle istituzioni porta spesso a comportamenti estremi e ingiustificati, come dimostra un recente caso. Una professoressa di sostegno di una scuola media di Castellammare di Stabia (NA) è stata picchiata da 30 genitori. Una fake news, diffusa sul gruppo WhatsApp delle madri degli alunni, sosteneva che la docente avesse abusato dei loro figli. I parenti delle presunte vittime si sono precipitati a scuola per darle una “lezione”. E così la professoressa ha riportato diverse lesioni e un grave trauma cranico.
Invece di rivolgersi alle autorità competenti, questi cittadini si sono fatti giudici ed esecutori per paura che il colpevole potesse cavarsela. Ma quando un popolo smette di riconoscersi nei propri governanti e nelle leggi, il sistema è davvero in crisi.
È forse anche per questo che, al G20 in Brasile, la premier Meloni ha suscitato non poche perplessità con dichiarazioni fuori contesto. Ha continuato, come se nulla fosse, con la sua solita litania sulla guerra in Ucraina blaterando di aiuti e sostegni che non potevano e non si possono dare … a meno che non si voglia scatenare la Terza Guerra Mondiale come invece vorrebbe Biden.
Come disse Enrico IV, “Parigi val bene una messa”. Ma in questo caso a quale prezzo?
Ai cittadini larga sentenza!
Lorenzo Valloreja
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