COMPLIMENTI A HERBERT KICKL: HA PORTATO IL DISSENSO AUSTRIACO AL TRIONFO DI POPOLO (E ALLA RABBIA DEL SISTEMA).

Sembrerà un impiegato comunale alquanto sciatto e refrattario a radersi ogni mattina, ma il leader dei liberali austriaci della FPOe Herbert Kickl è riuscito a migliorare il risultato elettorale ormai consegnato alla Storia con cui il fondatore Joerg Haider allarmò mezzo mondo compreso Israele (che stavolta, molto comprensibilmente, ha ben altro cui pensare fra una strage di civili a Gaza e un grappolo di missili dall’Iran). Ma è un grande ideologo, e un ottimo politico: era lui a scrivere i discorsi di Haider.

Spesso inizia i comizi enunciando nome e cognome, peso e altezza (sì, quanto pesa e quanto è alto), e presentando il suo progetto “cancelliere del popolo”.

Parliamo di un quasi trenta per cento andato agli “estremisti di destra” se non addirittura “neonazisti” che al parlamento di Vienna (nello splendido edificio che ospitò la massima rappresentanza popolare nel crepuscolo costituzionale della gloriosa monarchia asburgica, e ora il parlamento federale di un piccolo stato a lingua tedesca) saranno la prima formazione.  

E’ assai improbabile che governino, per la cosiddetta Brandmauer o porta tagliafuoco, che i partiti di sistema hanno eretto. Pazienza, sarà per un’altra volta, tanto tra alti e bassi, l’andamento del partito è da un quarto di secolo, fra scandali per corruzione di qualche mela marcia o la clamorosa rivelazione post mortem della omosessualità di Haider, stabile tendente alla crescita. Nessuno osa dare questa chiave beffarda della realtà politica, ma lo dissi a proposito della Francia e lo ripeto: l’anagrafe e l’invecchiamento della popolazione autoctona europea giocano a favore. I giovani votano per le formazioni “estremistiche” in genere (salvo gli snob e gli integrati e soddisfatti precoci grazie a mamma e papà del progetto Erasmus e delle varie scuole all’estero), e gli immigrati islamici (in Austria molti più che da noi) non è affatto detto che approvino tutte le baggianate di sistema dalla cancel culture all’ideologia gender. 

Ma poi, scusatemi, ma di che neonazismo parlano? I liberali austriaci sono dei libertari (sennò che liberali sarebbero) con strenue battaglie no vax e anti lockdown alle spalle, gli unici panzer che vogliono vedere sono le vecchie carcasse del peraltro magnifico museo militare di Vienna, l’antisemitismo è solo una parola e pure se qualcuno volesse costruirci folklore serve solo a guadagnare voti tra gli immigrati regolari e integrati. E poi, i nazisti erano dei viscerali russofobici: un po’ come le elites occidentali di oggi…questi invece, vorrebbero immediatamente bloccare le forniture militari all’ Ucraina; meno armi da regalare più o meno su ordine straniero, e più soldi per sanità e pensioni.  

Sarebbero questi, i discepoli di Hitler o Goebbels? 

Gli eurocrati viennesi farebbero molto meglio a cooptarli in una qualche coalizione, anziché organizzare ammucchiate di Sistema. Così, dimostreranno solo di disprezzare il voto popolare e di averne orrore. Invece, potrebbero sperare nelle solite abiure che il fascino discreto della Poltrona ovunque ispira. 

A. Martino 

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