CROLLO CLAMOROSO A PARIGI, INASPETTATAMENTE E PER STANCHEZZA DISPERATA, DELLA GHETTIZZAZIONE DEL LEPENISMO. VERSO IL GOVERNO BARNIER GRAZIE ALL’ASTENSIONE DI RN. MA E’ UN BACIO DELLA MORTE?
Fra i primi provvedimenti “modernizzatori” della Francia, appena arrivato il socialista Francois Mitterrand all’Eliseo nel 1981, vi fu oltre all’abolizione della pena di morte ovvero della ghigliottina, la depenalizzazione dei rapporti omosessuali.
Un certo deputato gollista appena trentenne di nome Michel Barnier, futuro abilissimo e paziente negoziatore per parte eurocratica della Brexit, votò contro il secondo provvedimento. Questo signore oggi succede all’ex enfant prodige (il più giovane primo ministro della Republique ovvero il trentacinquenne Gabriel Attal di cui mi occupai in GABRIEL ATTAL, “NUOVO MOSTRO” DA LABORATORIO DEL GLOBALISMO IN COPPIA GOVERNATIVA COL COMPAGNO. TRA LUI E ELLY SCHLEIN, NON SO CHI LO SIA DI PIU’. del 14 gennaio 2024). Attal è finito bruciato nel rogo estivo del macronismo, fra avanzate e ritirate di lepenisti e sinistra-sinistra, disastro alle elezioni europee e elezioni politiche anticipate (un azzardo sostanzialmente perso da Macron).
Come qualcuno di voi lettori avrà a questo punto sospettato, dopo il primo ministro più giovane, abbiamo a che fare con il più anziano, peraltro fuori dalla politica attiva fin dalla chiusura dei negoziati col governo britannico di Boris Johnson.
Barnier è un gollista di vecchio stampo, più liberale che radicale, forse massone come tutti o quasi i politici di alto livello francesi dal 1945, ma se pure lo fosse, anche in questo all’ ”antica”: per cui all’ Architetto dell’ Universo, comunque lo si configuri, è bene credere.
Dicono che Monsieur Barnier abbia sulla scrivania una foto di San Giovanni Paolo II.
Credo sia intuibile un cambio di passo nella politica francese semplicemente da questi accenni più personali che politici. Fin qui però, parrebbe solo l’ennesimo esperimento in provetta da laboratorio del presidente Emmanuel Macron.
Il fatto interessante invece, è che solo un soggetto del genere poteva accingersi, ammesso che questa ciambella riesca col proverbiale buco, a governare grazie all’astensione di RN (Rassemblement National) ovvero l’ex Front national di Marine Le Pen e del suo delfino designato il ventottenne Jordan Bardella.
Comunque vadano le cose, un fatto è sicuro: Macron (tra i più coriacei sostenitori del cordone sanitario attorno ai brutti sporchi e cattivi “razzisti”, “fascisti”, “xenofobi”, “populisti e sovranisti”) si è rassegnato a permettere che costoro entrino nella stanza dei bottoni, almeno per vedere di che si tratta o per dire la parola loro. Non poco ridimensionato dal voto politico e in esso sorpassato dalla Gauche melenchoniana, RN si prende la rivincita su un terreno ad esso finora ostico, cioè la politica pura o di palazzo.
Signorilmente e istituzionalmente, la destra patriottica afferma di aspettare il discorso programmatico di Barnier per decidere il da farsi, ma pare che madame Le Pen abbia le idee molto chiare; come precondizione e da subito, comunque, si chiede che finiscano le demonizzazioni e ghettizzazioni.
Macron può essere antipatico quanto si vuole, ma ha dimostrato di avere una spregiudicatezza e capacità di manovra formidabili, impensabili per qualunque politico medio italiano medio, timoroso di “sbagliare” e prendersi, fuori dall’ Italia, bacchettate antifasciste sulle mani. L’uomo dei Rotschild (ex?) ha capito di non aver scelta: come tanti, ha il cuore a sinistra (dei costumi) e il portafoglio a destra (dei soldi).Le privatizzazioni e la riforma delle pensioni sono per lui troppo importanti, e semplicemente, non può permettersi che Melenchon le cestini.
Costui, però, si prende in questi giorni le piazze (non proprio gremite) e schiaccia il lepenismo sul mettersi a disposizione del Capitale: un rovescio della medaglia non da poco, per un movimento che proprio alla vicinanza alla Francia profonda e non elitaria ha dovuto, sinora, le sue fortune. A Marine Le Pen e alla leadership da lei e suo padre creata, la difficile sfida del trovare un antidoto a questo potenziale ma dolcissimo bacio della morte.
A. Martino
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