COMFORT ZONE
Nel dizionario il termine “ossessione” viene definito come “Motivo grave e persistente di preoccupazione”. E sono sicuro che ognuno di noi abbia una preoccupazione persistente più o meno grande. Chi per i soldi, chi per la salute, chi per il lavoro, chi per il futuro, chi per l’amore e così via.
Il sottoscritto invece nutre una particolare preoccupazione per una precisa categoria antropologica.
Ma andiamo con ordine.
Chi scrive non ama citarsi o affermare con saccenza:”Io l’avevo detto!”. Però agli inizi del 2021, semplicemente osservando la realtà circostante e contemplando i fatti di cronaca che si susseguivano in terra Italica, riuscii ad essere abbastanza lungimirante riguardo il futuro prossimo venturo. Ed espressi le mie preoccupazioni, poi concretizzatesi puntualmente, vergando un articolo che si intitolava “La Nocività Intrinseca del Guidatore Mascherinato” (https://www.lortis.it/archives/3796#more-3796).
E tenendo conto che il suddetto articolo fu pubblicato molto prima dell’avvento dei vaccini e della tessera nazi- sanitaria ritengo di aver dimostrato che per intuire il futuro non c’è bisogno di affidarsi ai tarocchi o alla sfera di cristallo ma, appunto, contemplare la realtà circostante affidandosi unicamente a due strumenti molto rari in questi ultimi tempi e che si chiamano:”onestà intellettuale” e “buon senso”. In parole povere si tratta del fatto di essere certi che 1+1=2 anche se tutto il mondo, sedicente “occidentale e progredito”, ti imponga il fatto che 1+1=3.
Bene. La categoria antropologica, che a distanza di anni continua a provocarmi apprensione, è composta da tutti coloro che sono convinti di avere una precisa percezione della realtà circostante poiché “lo ha detto la TV!”. In altre parole stiamo parlando di persone che hanno delegato ad altri la facoltà di pensare ed elaborare ragionamenti. Come se per nutrirci assumessimo cibo digerito da altri.
E sotto certi aspetti queste dinamiche sono anche comode perché l’atto del pensare spinge l’individuo a porsi delle domande a cui dare una risposta. Però molto spesso le risposte sono dolorose o inaccettabili e quindi è mille volte meglio rigettare qualsiasi forma di ragionamento logico. Come del resto fa il protagonista della nota canzone “Non È Francesca”, cantata da Lucio Battisti. Infatti in questo brano il protagonista si rifiuta pervicacemente, e contro ogni evidenza, di credere che la sua fidanzata possa esser stata vista in compagnia di un altro uomo. E queste dinamiche hanno caratterizzato gran parte della popolazione italiana, soprattutto a partire dal 2020. Curioso notare che questa categoria antropologica vada al di là di qualsiasi condizione sociale, culturale ed economica.
Quindi in definitiva stiamo parlando di persone che anelano disperatamente a vivere in una sorta di bolla esistenziale, che potremmo chiamare comfort zone. La zona di conforto. Il cui statuto si potrebbe riassumere nel concetto:”Zero pensieri = zero problemi”.
Però, come si suol dire, le bugie hanno le gambe corte. E anche se la Menzogna corre più veloce della Verità, quest’ultima ha la falcata più ampia e col tempo riesce sempre a raggiungere e a vincere la propria avversaria.
Infatti a poco a poco tantissime persone si stanno risvegliando dall’ipnosi collettiva che aveva obnubilato le menti di milioni di italiani durante la “pandemenza”. Lo dimostra il fatto che un’icona venerata e intoccabile di quel periodo, Roberto Speranza, venga bersagliato da insulti e pernacchie ogni volta che appare in pubblico. E, si badi bene, i feroci detrattori dell’ex ministro della Salute non sono i cosiddetti no vax come erroneamente si vuol far credere. Perché chi non si è inoculato il sacro siero non l’ha fatto e basta. Ma chi si è pluridosato fidandosi ciecamente del nostro Speranza, ed è incappato in gravi e gravissimi effetti avversi, ritengo abbia tutto il diritto di incazzarsi con veemenza nei confronti del sopramenzionato ex ministro.
Però, ahimè, la comfort zone di cui sopra continua ancora ad essere il luogo esistenziale preferito di innumerevoli italiani. L’ho percepito qualche giorno fa allorquando mi è capitato di fare un giretto virtuale all’interno di un noto social media.
In pratica il sottoscritto aveva postato un commento alquanto salace sotto una foto che raffigurava tre sedicenti “ribelli” del rock tricolore. Ovvero Vasco Rossi, Ligabue e Piero Pelù.
Tutti sappiamo il potente contributo mediatico che i tre abbiano dato ai Poteri Forti in pieno delirio pandemico.
Ebbene il mio commento ha avuto lo stesso effetto di lanciare un sasso in un vespaio.
Immediatamente si è innescata un’accesa discussione tra chi stigmatizzava severamente i tre personaggi e chi continuava imperterrito a scagliarsi contro i mitologici no vax. E nel bel mezzo di questa diatriba mi sono ritrovato come un entomologo che studia il comportamento degli insetti attraverso una lente di ingrandimento.
Infatti tra tutti i partecipanti al dibattito mi ha colpito uno in particolare, con il quale ho scambiato alcune battute. Ebbene questa persona era evidentemente e profondamente radicata nella propria zona di conforto. Come se il tempo e lo spazio si fossero cristallizzati. Egli era fermamente e tenacemente convinto della bontà dei sacri sieri ed è grazie a loro che il Covid-19 sarebbe stato sconfitto. D’altro canto, sempre per la persona in questione, l’impressionante stillicidio di malori improvvisi non avrebbe alcuna correlazione con i vaccini anti Covid. E anzi mi ha chiesto spavaldamente di mostrargli le “fonti” di tali correlazioni. In pratica mi si chiedeva di dimostrare che l’acqua bagna e il sole asciuga.
Ma nel corso di questi botta e risposta ho avuto anche l’opportunità di ottenere la prova scientifica e incontrovertibile di come gli abitanti della comfort zone in questioneposseggano delle peculiarità comuni.
Per esempio è quasi impossibile che un talebano vaccinista possa essere contemporaneamente un sostenitore della Federazione Russa, riguardo il conflitto in corso. Infatti il pasdaran quadridosato ritiene oltre ogni dubbio che Putin sia un pazzo criminale di guerra mentre Zelensky sia un baluardo della democrazia occidentale contro la barbarie Russa. E da dove derivano queste incrollabili certezze? Dal fatto che “Lo ha detto la TV!”, come abbiamo visto prima. Va da sé che il quadridosato ritenga che Israele sia in guerra contro Hamas, che gli americani siano davvero sbarcati sulla Luna, che le Twin Towers siano crollate in seguito ad un attentato terroristico, che il cambiamento climatico stia squagliando la Terra, che l’auto elettrica salverà il mondo etc. etc.
E questi meccanismi mentali si innescano poiché il pensiero di esser stati presi per il culo è un pensiero inaccettabile e insostenibile per tantissime persone.
Quindi è molto più tranquillizzante farsi cullare e confortare dal Pensiero Unico Dominante veicolato dai media mainstream.
E a proposito di ciò mi è tornato alla mente un concetto che espose il secolo scorso lo scrittore cattolico Gilbert K. Chesterton. Quest’ultimo affermò che solo i cadaveri seguono pedissequamente la corrente dei corsi d’acqua. Verissimo. E anzi pensiamo ai salmoni che faticosamente, ma tenacemente, risalgono le correnti per andare a deporre le uova. Solo i salmoni morti seguono la corrente.
E quanto sia duro e faticoso andare controcorrente lo possono testimoniare tutti quegli italiani che, come il sottoscritto, non si sono mai piegati ai diktat imposti dalle arcinote élite globaliste.
Ma poi, ripensando allo spessore intellettivo di tutti coloro che continuano a bearsi della propria zona di conforto, non si può che confermare il noto detto. E che cioè il pesce, quando è morto, inizia a puzzare dalla testa.
Alessio Paolo Morrone
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