AD APRILIA, DURANTE IL PONTE DEL 25, È ANDATO IN SCENA L’ULTIMO EPISODIO DE “I NUOVI MOSTRI, OGGI”
Il nostro giornale di solito non si occupa di casi di cronaca, ma di fronte alla richiesta di aiuto di una nostra lettrice, che ci ha segnalato un caso di malasanità, non potevamo rimanere indifferenti.
La nostra amica, che chiameremo per comodità Federica, è una donna separata di cinquant’anni, residente ad Aprilia (LT), disoccupata e vive con una figlia minorenne e il padre novantenne, Alberto, un ex camionista ora in pensione.
Quest’ultimo è allettato da mesi e soffre di una grave forma di demenza senile. È assistito unicamente da Federica, che non potrebbe mai fare a meno di accudire questo suo genitore bisognoso, nonostante non possa dormire più da quando Alberto si è trovato in queste condizioni, poiché passa le notti a calmarlo, dato che è soggetto a numerose allucinazioni, o ad accompagnarlo in bagno visto che urina anche 4/5 volte per notte.
Federica ci dice che l’ex camionista, “come tutte le persone anziane”, è stato diverse volte in ospedale per piccoli malumori e controlli “ed ogni volta è stato un calvario: file interminabili, ore ed ore di attesa per un vecchietto che peserà si e no 50 kg e che, durante la stagione fredda, per un nonnulla, potrebbe rimetterci le penne, ma tant’è! Dopo tanti anni di onesto lavoro e tasse pagate, ora che è vecchio, la società non lo considera, è visto solo come un peso, e questo è molto triste …”
Un peso che solo Federica può sostenere, sorretto dal suo amore di figlia. Ma se succedesse qualcosa a lei, cosa ne sarebbe di Alberto?
Ecco, la risposta alla nostra domanda è arrivata proprio pochi giorni fa, in occasione del ponte del 25 aprile.
Infatti, nella notte tra il 24 e il 25 aprile, la nostra amica di Aprilia si è ritrovata improvvisamente con una febbre altissima: 40 gradi e una tosse fastidiosissima. Così a prendersi cura dell’anziano genitore, momentaneamente, è intervenuta la nipotina.
Federica sapeva che la mattina seguente il medico di base non ci sarebbe stato in quanto era in ferie, e così, più che tentare di mandare una mail alla propria dottoressa, si è arrangiata come ha potuto con la tachipirina e una vigile attesa, come si diceva qualche anno fa.
Il calvario vero e proprio è iniziato però il giorno 26, quando ha scoperto che, non solo il proprio medico di base non c’era, ma non c‘era neanche il sostituto. Così la sfortunata cinquantenne ha provato a chiamare al telefono, così come ha continuato a mandare mail, ma nulla, tutto taceva, mentre la febbre continuava a salire e la tosse a picchiare.
A quel punto si è rivolta alla Guardia Medica che le ha detto che era impossibilitata nel poterla visitare a domicilio perché, ad Aprilia, ciò è infattibile poiché è un centro di 75 mila abitanti e, l’elevato numero di pazienti rende questa pratica inattuabile.
Certo, se la nostra amica fosse stata residente nella vicina Lanuvio (LT), 12 mila abitanti, sarebbe stata tutta un’altra storia, ma questa è la realtà e così, in un grande centro, ti può capitare anche di essere visitato telefonicamente.
Così, prescrittole un aerosol e continuata la cura di tachipirina, senza l’ausilio del proprio medico, con la figlia che doveva accudire entrambi i familiari, Federica ha visto sparire la febbre solo nella giornata del 2 maggio, giusto in tempo per il rientro del proprio medico.
Recatasi dal medico di base il giorno 3 maggio per farsi visitare a causa della forte tosse persistente, il dottore, una volta ascoltatala, le ha detto che era guarita e che quindi poteva riprendere la vita normale di sempre. Salvo poi, con l’aggravarsi della tosse nei successivi 3 giorni, scoprire che la sua paziente aveva la bronchite …
Ora, se non fosse una storia vera, potremmo pensare che Federica ci abbia raccontato la trama di “Pronto Soccorso”, uno dei 14 episodi de “I nuovi mostri”, un film grottesco del 1977, dove uno stralunato Alberto Sordi soccorre un uomo gravemente ferito e dopo aver provato inutilmente a ricevere aiuto in tre ospedali romani, abbandona al proprio destino il malcapitato nello stesso punto dove lo aveva raccolto, non senza provare un certo divertimento perché non vede l’ora di raccontare la cosa ai suoi amici … ma ahimè non è un film, qui nessuno fa finta e soprattutto non c’è niente da ridere.
Noi non siamo mai per la violenza, ma di fronte a tanta inefficienza e pressappochismo, iniziamo anche a comprendere quali sono le motivazioni che muovono taluni individui ad alzare le mani in pronto soccorso o in altri ambienti similari …
Altro che iscrizioni libere alle facoltà di medicina, qui occorre tornare all’applicazione dell’Art. 32 della Costituzione Italiana che recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.” Quindi, per chi non lo avesse ancora capito, il servizio pubblico deve essere prima di tutto serio e funzionale per i cittadini e non funzionale agli appetiti della politica.
Lorenzo Valloreja
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