MA QUALE ISIS? AD ARMARE LA MANO DEI TERRORISTI CHE HANNO MESSO A FERRO E FUOCO LA “CROCUS CITY HALL” SONO STATI I SERVIZI SEGRETI OCCIDENTALI.
I guerrafondai occidentali persistono nel non voler accettare l’evidenza che non solo la Russia stia vincendo in Ucraina, ma che quest’ultima sia anche, a livello economico e politico, più stabile e solida che mai.
Così, i soliti servizi anglo/americani hanno deciso di sostenere quattro terroristi, con il sostegno di altri venti individui, nel tentativo di seminare il caos a Mosca e far apparire Putin, agli occhi dei propri cittadini, come un leader non padrone della situazione.
La mia, si badi bene, non è un’accusa interessata, ma una lettura critica e obiettiva dei fatti, basata esclusivamente sulla logica.
Tutto è collegato:
- Chi ha sabotato il Gasdotto Nord Stream?
- Chi, nel maggio del 2023, ha attaccato il Cremlino con due droni?
- Come si può credere che Navalny sia stato ucciso per volere di Putin quando questo evento ha avuto luogo appena un mese prima delle elezioni presidenziali, causando un danno d’immagine per il presidente russo e scatenando proteste durante le votazioni?
- Perché l’Ambasciata Americana di Mosca, dall’8 marzo 2024, ha invitato i cittadini statunitensi a evitare ogni grande manifestazione in Russia per timore di attacchi terroristici imminenti?
- Chi ha pianificato e perpetrato l’omicidio di oltre 143 persone e il ferimento di un altro centinaio alla Crocus City Hall di Krasnogorsk, proprio il giorno in cui si esibiva il gruppo rock russo “Picnic”, bandito dall’Ucraina dopo l’annessione della Crimea?
Semplice, sono sempre e solo i servizi segreti occidentali che, ora con una sigla e una strategia, ora con una bandiera e un determinato tipo di arma, cercano invano di indebolire l’”Orso Russo”.
Se è stato l’ISIS a compiere la strage alla Crocus City Hall, il mandante è senz’altro da rintracciarsi in quel di Washington, poiché è risaputo che l’unico luogo in cui lo Stato Islamico sopravvive è la zona della Siria ancora sotto il controllo dell’esercito americano. Allo stesso modo, se sono stati militari ucraini infiltrati a compiere l’atto, non avrebbero potuto farlo senza il supporto del Pentagono. Quindi, in ogni caso, dietro questo attentato ci sono sempre e solo gli Stati Uniti e la lobby di coloro che, a tutti i costi, desiderano una Terza Guerra Mondiale.
È più di un mese, infatti, che i vertici della NATO e l’Eliseo insistono sulla necessità di preparare l’opinione pubblica europea a un conflitto totale con la Russia, giustificandolo con la costruzione di una “pace giusta”.
La Russia, pur essendo in vantaggio in Ucraina, evita di dilagare poiché sa che ciò comprometterebbe ogni possibilità di negoziato.
Ecco dunque la goccia che ha fatto traboccare il vaso ed ha reso evidente il casus belli per l’attacco alla capitale russa e la messa alla prova di Putin.
Essa è da rintracciare nell’ultimo dibattito di Bruxelles, dove il Cancelliere Olaf Scholz si è opposto, prima all’invio dei missili da crociera Taurus, capaci di colpire obiettivi a lungo raggio anche nel territorio russo e poi all’emissione di 100 miliardi di Eurobond per la difesa (crescita esponenziale delle spese militari).
In quest’ottica, dunque, la morte di 143 persone suona a Berlino – così come in ogni altra Cancelleria Europea – da monito affinché non si abbia un comportamento difforme da quanto richiesto oltre Oceano, pena spiacevoli e inspiegabili incidenti.
Dato questo scenario, alla faccia degli sciocchi “euromani”, è un bene per il Vecchio Continente che l’algido Putin sia stato rieletto … diversamente, oggi, Mosca sarebbe la Sarajevo di Gavrilo Princip, e domani mattina il mondo intero si risveglierebbe, volente o nolente, nella III Guerra Mondiale.
Lorenzo Valloreja
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