LA PAROLA CHIAVE

Con questo articolo vorrei commentare un video che ho visionato di recente e che mi permetterà di fare alcune riflessioni riguardanti la cosiddetta “Area del Dissenso”.

Tra i tanti appartenenti a questa variegata area vi è un giornalista, di cui non farò il nome ma molti capiranno, che si presenta sempre come “giornalista indipendente”. Ebbi modo di conoscerlo mediaticamente durante gli anni folli della psicopandemia e non potei che condividere ogni suo pensiero poiché, effettivamente, si poneva fortemente in contrasto con il Pensiero Unico Dominante. Ed in virtù di ciò ha riempito, e riempie tuttora, piazze e teatri. Stima incondizionata quindi. Almeno fino a qualche giorno fa. 

Infatti, come detto prima, il Nostro ha diffuso nel web un video dove si lancia in un’intemerata contro la Chiesa e i cattolici. 

In sintesi il giornalista in questione ritiene che il Dio dei cattolici sia una sorta di fake news adorata da dei fessacchiotti creduloni. Per non parlare della Chiesa come istituzione. Sarebbe nè più nè meno che un’associazione a delinquere. E per corroborare le proprie affermazioni egli rivela di essersi addirittura “sbatezzato” tempo fa. Conclude dicendo che contemplando i pianeti e le cellule umane pensa, bontà sua, che possa comunque esistere una misteriosa entità superiore che sovrintenda alle leggi della Natura.

Ora un’importante premessa. Molto spesso a gran parte della gente sfugge un particolare fondamentale. E che cioè la Chiesa visibile è composta da uomini e quindi da creature fallibili, corruttibili e spesso condizionate da passioni più o meno basse. Ergo la Chiesa non è composta solo da santi. E chi pensa ciò è sicuramente uno sprovveduto. Come risulterebbe ugualmente sprovveduto chi pensasse che il papa sia Cristo sceso in Terra. Il Sommo Pontefice è sì il Vicario di Cristo ma è anche un uomo e quindi in grado di fare o dire fesserie come tutti noi. Quindi si potrebbe dire che il nostro “sbattezzato” abbia sopravvalutato la Chiesa come istituzione, rimanendo deluso dal fatto che il clero cattolico non sia composto per intero da uomini retti, irreprensibili e candidi come gigli. 

Ma poi vediamo di come il giornalista in questione abbia le idee un po confuse riguardo il sopracitato “sbattezzo”. Infatti questo termine è a tutti gli effetti una contraddizione in termini. Perché il Battesimo è un sigillo, seppur invisibile, che rimane per sempre. Come il matrimonio cristiano. Una volta che un uomo e una donna si sposano cessano di essere una coppia e diventano una carne sola. Anche se dovessero malauguratamente divorziare, agli occhi di Dio saranno comunque un’unità inscindibile. Ugualmente i sacerdoti, una volta consacrati, rimarranno sacerdoti per tutta la vita anche se dovessero “spretarsi” e gettare la talare alle ortiche. Per chi portasse ancora la talare… 

Ma per capire bene l’assurdità del cosiddetto “sbattezzo” proviamo a pensare ad un ebreo circonciso che non volesse più ritenersi circonciso. È ovvio che sarebbe impossibile. E l’unica differenza che intercorre tra circoncisione e battesimo consiste nel fatto che la prima è un sigillo perenne apposto nella carne e il secondo è un sigillo perenne apposto nello Spirito, come abbiamo visto prima. 

Ma poi, in definitiva, in cosa consisterebbe lo “sbattezzo” se abbiamo visto di come questa pratica sia impossibile? Molto semplicemente il richiedente viene cancellato dal registro battesimale della parrocchia. Stop. Tutto qui. Un semplice e banale atto amministrativo concesso dalla Chiesa a quegli atei, o sedicenti tali, per farli “fessi e contenti”, come si suol dire. Sarebbe come se Mario Rossi, figlio di Giovanni Rossi e Maria Bianchi, ripudiasse i propri genitori e si facesse cancellare dai registri dell’anagrafe. Nonostante la cancellazione egli continuerà ad essere a tutti gli effetti figlio di Giovanni Rossi e Maria Bianchi! 

Abbiamo visto quindi l'”acume” e la presunta scaltrezza dei cosiddetti sbattezzati che decidono di ricorrere a questa pratica perché non credono al sacramento del Battesimo o perché, a loro dire, sono stati battezzati senza il loro consenso. Però, come diceva il buon Antonio Lubrano, la domanda sorge spontanea:”Che senso ha farsi sbattezzare se non si crede nel Battesimo?”. Sarebbe come andare a farsi rimuovere un tatuaggio inesistente. Quindi è evidente che chi si vuole far sbattezzare in realtà creda nel sacramento battesimale ma, molto semplicemente, lo rifiuti e lo rigetti. Inoltre il nostro giornalista nel video ci fa capire che egli non crede nel Dio Cattolico ma ritiene possa esserci una sorta di Architetto che presieda le leggi naturali. E questa è una visione della realtà tipicamente massonica. Non so se egli se ne renda conto ma la massoneria è proprio quell’entità composta dai fautori del NWO, del WEF, dell’ONU, dell’OMS, del movimento LGBTQ e della cultura woke. Ovvero tutte quelle organizzazioni contro cui la cosiddetta Area del Dissenso dovrebbe scagliarsi. Ovvero l’Area a cui il giornalista indipendente debba fare riferimento. Sembra perciò che il nostro “sbattezzato” sia entrato in una sorta di corto circuito. Ma questi corto circuiti sono comuni proprio in chi rifiuta Dio. Come diceva lo scrittore Gilbert K. Chesterton:”Chi smette di credere in Dio inizia nel credere a tutto!”… 

Ma poi c’è un altro fatto. Il giornalista in questione è seguitissimo sul web e tra i suoi followers ci sono tantissimi cattolici che sono rimasti oltremodo perplessi (eufemismo!) in seguito alla visione del video sopramenzionato. E hanno manifestato la loro perplessità al diretto interessato che, ahimè, non l’ha presa benissimo e anzi ha risposto alle rimostranze dei cattolici vergando un post al vetriolo nel quale afferma che: lui non è la Ferragni quindi dei like ne può fare a meno, segue le sue regole e dice ciò che pensa, se quello che dice dà fastidio non è un problema suo, è un provocatore nato e ama le contraddizioni, rimette in discussione dogmi e verità assolute a cui lui non crede e conclude affermando:”Continuerò dunque a dire il caxxo che mi pare, quando mi pare e come mi pare. E se non vi sta bene, AMEN”. Ma ad un certo punto il giornalista afferma testualmente:”Io sono un fottuto giornalista indipendente e soprattutto un fottutissimo pensatore libero”. Ecco. Dispiace dirlo ma la parola chiave che secondo me sintetizza tutti i discorsi del nostro giornalista è proprio questa:”Fottuto”. 

Alessio Paolo Morrone 

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