A CHE PUNTO SONO REALMENTE GLI ISRAELIANI NELLA DISTRUZIONE DI HAMAS ?

Benny Morris, tra i massimi esperti israeliani di storia dell’ infinito conflitto israelo-palestinese, è stato contattato dal Corriere della sera. Contraddicendo un po’ il fondamentale ottimismo delle fonti militari e governative dello stato ebraico, e in contrasto con quanto suggerirebbe l’enorme dispiego di potenziale distruttivo e letale sulla Striscia di Gaza, esprime scetticismo sulla possibilità israeliana di chiudere la partita in poco tempo. Vi sarebbe stata una certa sottovalutazione, non tanto del materiale e delle potenzialità strettamente militari di Hamas, quanto delle sue strategie e capacità di adattamento all’iniziativa israeliana grazie soprattutto a una rete di tunnel sotterranei davvero impressionante.

E i palestinesi “gonfierebbero” il numero delle loro vittime, evidentemente per falsare le idee israeliane sullo stato di avanzamento reale delle loro operazioni.

“……..Sarei molto cauto sui numeri delle vittime diffusi da Hamas. Nessuno può verificare se davvero siano 19.000, i nostri militari stimano a 7.000 i loro guerriglieri uccisi. La guerra è a metà strada; il nord della striscia di Gaza pare più o meno sotto il nostro controllo, con ancora alcune sacche di resistenza nei tunnel. Si crede che tra pochi giorni tutta quell’area in superfice sarà messa in sicurezza. Sembra però che larga parte del vasto sistema di tunnel sia ancora intatto, i militanti vengono alla luce per brevi sortite e poi scappano nel sottosuolo. Ci vorranno mesi per debellarli del tutto……..” .

Secondo i dati di Hamas stessa, sarebbero 19000 i palestinesi finora uccisi (civili compresi); 1200 sono inoltre i civili e militari ebraici uccisi nel super blitz del 7 ottobre; almeno 110 soldati sono sinora caduti nell’ attacco a Gaza avviato il 27 ottobre.

A. Martino

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