LA DROGA E’ DEGRADO E MORTE,SEMPRE E COMUNQUE. UN FILM CORAGGIOSO CE LO RICORDA.GRAZIE ALLA DOMINUS.
Fra tante commediole più o meno inutili se non insulse, panegirici politicamente corretti e qualche savianata, fa sanamente irruzione nel panorama desolante del cinema italiano un film “utile” cioè dichiaratamente valoriale e di benedetta propaganda. Sì, propaganda. A favore della vita e contro la droga: più esattamente contro le cosiddette droghe del sabato sera o “dello sballo”, ritenute da una certa opinione pubblica senz’altro rilevante e ben manipolata dalle solite lobbies, tutto sommato quasi innocue, dato che gli effetti, seppur pesanti nell’immediato, non comporterebbero la stessa devastazione dell’eroina. Una impostazione del problema, insomma, abbastanza analoga a quella delle cosiddette droghe leggere, cocaina in primis.
Parlo de “La mia seconda volta” con la regia di Alberto Gelpi. Un film con Aurora Ruffino, Simone Riccioni, Maria Chiara Di Mitri, Federico Russo, Ludovica Bizzaglia. Senza dimenticare l’apporto dei sempre notevoli Luca Ward e Daniela Poggi.
Il film narra la storia vera di Giorgia allora diciottenne studentessa promettente di liceo artistico , addirittura caduta in coma per mezza pastiglia di Ecstasy, salva solo per il doloroso intreccio della sua esistenza con quella di una ragazza da poco amica, ancora più sfortunata e anch’essa segnata dalla collisione col mondo infernale delle sostanze stupefacenti che in stato di morte cerebrale le donerà il fegato che consente a Giorgia Benusiglio oggi trentasettenne, di continuare il suo percorso nella “valle di lacrime”, e testimoniare la forza del ricominciare, della consapevolezza che delle scelte portano il male senza se e senza ma, e che i miracoli avvengono spesso, magari non ce ne accorgiamo. Perché spesso sono “laici” nel senso che una regia misteriosa e inafferrabile, fuori da qualunque santuario e non sollecitata da nessuna preghiera , “raddrizza ciò che è storto”. Come nel caso della ragazza senza casco, speronata dai delinquenti fornitori di pasticche che aveva individuati; e che in qualche modo sopravvive tuttora in Giorgia. Ma Giorgia testimonia soprattutto, lo ripetiamo, che la droga, qualunque droga, è immondizia nociva, pericolosa, maledetta.
Ne consigliamo una visione familiare nel senso di estenderla soprattutto ai nostri figli, cosa già fatta dal sottoscritto; sarà una esperienza cinematografica ben più educativa della solita favoletta-americanata con effetti speciali. Ed anche un modo concreto per sostenere la Dominus production, produttrice e distributrice del film, vero e proprio punto di riferimento di cinema educativo e cristiano. Essa si è distinta tra l’altro nella distribuzione di “God is not dead” e “God is not dead 2”. Ma soprattutto nella “coraggiosa” diffusione, in visioni a richiesta e produzione di DVD del kolossal hollywoodiano “Cristiada”. Esso, nonostante l’evidente sforzo produttivo e il cast stellare con attori del calibro di Peter O’ Toole, Andy Garcia ed Eva Longoria, era stato boicottato dalle lobbies laiciste e massoniche, in quanto colpevole di rappresentare la sollevazione dei cristiani del Messico negli anni venti, contro il tentativo di instaurare in quella bellissima ma travagliata terra, l’ateismo di stato.
Analoga operazione di boicottaggio e “sterilizzazione” è probabilmente in corso contro “La mia seconda volta” da parte dei soliti cantori libertari e nichilisti ( e da certi interessi da movida e intrattenimento), considerate le scarse copie in proiezione in troppo pochi multisala.
Antonio Martino
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