LA PROMOZIONE IN SERIE “A”

Da un po di tempo molti osservatori avulsi al mondo mainstream stanno veicolando una teoria molto interessante. E che cioè la sovraesposizione mediatica dell’omicidio di Giulia Cecchettin sarebbe funzionale a posizionare in un cono d’ombra il dramma che si sta consumando in Medio Oriente. 

E questa teoria non mi sembra campata per aria. Anche se fosse una coincidenza non vi è dubbio che l’omicidio della ventiduenne veneta stia catalizzando ossessivamente i palinsesti e l’opinione pubblica in Italia. Praticamente da giorni e giorni non si parla d’altro nonostante questo “femminicidio” (termine che odio) non sia il primo e, purtroppo, neanche l’ultimo. E questo delitto è stato prontamente carpito e strumentalizzato dalla cosiddetta ideologia woke che lo sta utilizzando come testa d’ariete per colpire ulteriormente la famiglia tradizionale e abbattere una presunta e inesistente dittatura del patriarcato.

Quindi vediamo di come l’omicidio di Giulia Cecchettin non abbia alcuna peculiarità rispetto ad altre centinaia di migliaia di delitti simili, ma sia assurto al ruolo di “delitto del secolo” per pure ragioni ideologiche e propagandistiche. E soprattutto ha permesso ai fautori del Pensiero Unico di prendere i proverbiali due piccioni con una fava. Ovvero, come detto prima, attaccare il cosiddetto Patriarcato e silenziare il genocidio di Gaza. Perché comunque la si rigiri nei territori palestinesi si sta consumando un massacro inimmaginabile, inenarrabile e ormai impossibile da occultare. Con il silenzio complice di tutto il sedicente Occidente Democratico. Lo stesso Occidente che ha dovuto inventare dal nulla dei presunti massacri orditi da Putin nei confronti degli ucraini, mentre davanti a dei palesi crimini contro l’Umanità, commessi dagli Israeliani, guarda imbarazzatissimo altrove. E più passa il tempo più l’imbarazzo aumenta perché ormai è insostenibile, anche per il mainstream più squallido e servile, riuscire a giustificare le azioni militari perpetrate dalla IDF ai danni del popolo palestinese. Infatti la narrazione veicolata da Netanyahu & Co. per avvalorare questa ecatombe fa acqua da tutte le parti. Prima di tutto ciò che sta accadendo tra Israele e Palestina non ha niente a che vedere con il conflitto tra Russia e Ucraina. In quest’ultimo caso parliamo di due nazioni che si fronteggiano utilizzando i rispettivi eserciti ben distinti e visibili. Nel caso mediorentale la situazione è totalmente diversa.

In tale contesto vediamo uno degli eserciti più preparati ed equipaggiati al mondo accanirsi contro una popolazione inerme poiché sprovvista di un esercito regolare. Da più parti ci viene narrato che ci sia il gruppo armato di Hamas a fare le veci dei palestinesi. Narrazione totalmente ridicola se si mettono a confronto gli armamenti dell’IDF paragonati a quelli di Hamas. Sarebbe come quando gli europei andarono a colonizzare l’Africa muniti di fucili e mitragliatrici per combattere contro gli autoctoni armati solo di lance e frecce.

D’altro canto lo storytelling israeliano tiene a precisare che l’obiettivo del governo sionista è quello di debellare definitivamente i cosiddetti terroristi rappresentati, appunto, da Hamas. Il problema è che i suddetti terroristi, sempre secondo lo storytelling di cui sopra, utilizzino la popolazione civile come scudi umani quindi è inevitabile che in certe situazioni ci possa essere qualche “danno collaterale” come per esempio la morte di palestinesi innocenti. Fatto sta che il “danno collaterale” in questione abbia provocato la morte di 15.000 civili di cui almeno 5.000 sono adolescenti e bambini. Chiaramente il sottoscritto è impossibilitato, per ovvie ragioni, a verificare la veridicità di queste cifre. Però a prescindere dalla propaganda dei rispettivi fronti è un dato di fatto inoppugnabile che il rapporto tra i morti israeliani e quelli palestinesi sia di almeno 1 a 10. Una sproporzione non di poco conto. Che certifica il malcelato disprezzo dei sionisti nei confronti dei palestinesi e soprattutto dimostra di come la cosiddetta lotta ai terroristi di Hamas non sia altro che una foglia di fico. Infatti da che mondo e mondo i civili sono sempre stati utilizzati come scudi umani. Ma non mi sembra di ricordare di eserciti che abbiano deliberatamente buttato il bambino con l’acqua sporca, come si suol dire. Prendiamo per esempio il conflitto in Ucraina. Non è un mistero per nessuno che le truppe ucraine abbiano utilizzato le popolazioni russofone come scudo per proteggersi dagli attacchi dei russi. E infatti questi ultimi hanno impostato una guerra lenta e chirurgica proprio per coinvolgere il meno possibile vite civili.

Ma non dimentichiamo neppure cosa accadde a Mosca il 23 Ottobre 2002 presso il teatro Dubrovka. In quell’occasione, durante lo svolgimento di un musical, l’edificio fu preso d’assalto da una quarantina di terroristi ceceni i quali presero in ostaggio 850 persone. Questa azione fu condotta per indurre la Russia a ritirarsi dalla Cecenia. Luogo ove si stava svolgendo un sanguinoso conflitto.

Ovviamente le richieste dei terroristi furono dichiarate irricevibili dal governo russo e dopo due giorni di sterili trattative quest’ultimo decise di entrare in azione mobilitando le forze speciali (Spetsnaz) con lo scopo di risolvere la situazione nella maniera meno cruenta possibile.

Il risultato finale fu la morte di tutti i terroristi e purtroppo anche di alcuni civili.

Quindi vediamo che in questi casi si può parlare di danni collaterali. Se invece i russi avessero seguito il modus operandi degli israeliani avrebbero bombardato e raso al suolo il teatro per risolvere il problema. Ma dubito che in questo caso la IDF avrebbe reagito come sta agendo a Gaza. Per il semplice fatto che per i sionisti i loro consanguinei sono pressoché sacri. Basta leggere la storia del micidiale e implacabile Mossad. Ovvero i servizi segreti più invasivi e spietati del mondo. Capaci di stanare e sopprimere un nemico di Israele nel luogo più remoto e fortificato della Terra. Quindi perfettamente in grado di eliminare i terroristi di Hamas, o i loro capi, uno ad uno senza coinvolgere terze persone. E ciò conferma la macroscopica menzogna secondo cui, per esempio, un ospedale palestinese sarebbe stato bombardato perché in quel luogo si sarebbero nascosti alcuni terroristi. In realtà è ormai sotto gli occhi di tutti che per lo Stato di Israele esistano popoli di serie “A” e popoli di serie “B”. 

Però vorrei ricordare che il presunto popolo di serie “A” odierno fino al 1945 ha sempre giocato in serie “B”… 

Alessio Paolo Morrone 

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