Manipolazione delle menti, venire meno dei freni inibitori comunicativi, provincialismo culturale, “vestito del giorno di festa” della piccola borghesia.

Mentre la RAI dimostra, ribattezzando l’opera lirica verdiana “Don Carlos” in “Don Carlo” che il padronale idioma anglosassone è l’unica lingua straniera ammessa, il TG1 (principale notiziario televisivo di Sistema), a digiuno di ragguagli sulle stragi di Gaza (grazie alla tregua) e non convenendo più di esaltare la famosa controffensiva ucraina causa stallo totale, ripiega sullo strapopolare e sul kitsch. Infatti, in collegamento con l’edizione odierna delle 13,30 (3 dicembre per chi scrive, ndr), il conduttore Amadeus (direttore artistico e presentatore del Festival di Sanremo) ha letto con solennità ed emozione l’elenco dei nominativi delle canzoni selezionate. Stranamente, non era attorniato da due carabinieri o corazzieri in alta uniforme.

A sottolineare provincialisticamente l’importanza dell’atto per la vita patria, il popolare conduttore indossava un inappuntabile smoking. Peccato che lo smoking sia un “abito da sera”. Ovvero che, come può confermarvi qualunque rubrichetta di bon ton e ben vestire sulla stampa, sia concepibile esclusivamente (salvo che per i camerieri di ristorante ma anche lì un po’ impropriamente) dal tramonto fino alla notte. In serata, poi, Amadeus è andato in onda ad Affari tuoi, senza smoking.

Il main stream, almeno quello italiano, è a quanto pare assai meno mondano di quanto si pensi.

A. Martino