CROSETTO, GASPARRI, I MEDIA E LA MAGISTRATURA. SCONTRO TRA “TITANI”

Il ministro della Difesa, Crosetto, politico di lungo corso, fondatore di Fratelli d’Italia, parte di quel “cerchio magico della Presidente del Consiglio” che tanto sta stretto anche all’interno del suo stesso partito, ha dichiarato che “Il vero pericolo per il governo è l’opposizione giudiziaria”.

Affermazione sempre “sgradevole” in un sistema democratico basato su “pesi e contrappesi”. Inutile ricordare che il “potere giudiziario” è un “contrappeso” al “potere legislativo”.

Potere legislativo che dovrebbe essere il Parlamento e non “l’Esecutivo”, cioè il governo.

Come non notare che, purtroppo, nella nostra amata Patria, ormai, il Parlamento è costituito da “nominati” che pressoché mai incide sulle azioni governative.

Io, “cittadino semplice di lungo corso”, sin da quella “Mani Pulite” che distrusse il “sistema del pentapartito” ma non sfiorò nemmeno ne l’allora Partito Comunista ne i sindacati, tantomeno si accorse della corruzione al suo interno o dei corrotti nel mondo dei media, non sono sprovveduto al punto da non saper comprendere e percepire le tante, troppe, fughe dalla linea illuministica della terzietà della magistratura dall’azione politica.

Io, “cittadino semplice di lungo corso”, osservo con favore alcuni recenti articoli che riportano al centro lo “strano” e mai ben analizzato assassinio di quel immenso servitore dello Stato che fu quel magistrato che risponde al nome di Paolo Borsellino. 

Uomo che quel 19 luglio 1992, alle 7.30 del mattino, a poche ore dall’essere massacrato con la sua scorta a Via d’Amelio a Palermo, incontrava il Procuratore Gianmanco, il suo superiore, che gli dava mandato formale e secretato di svolgere indagini in ordine ai rapporti, anche internazionali, fra la politica e l’omicidio Falcone.

Io, “cittadino semplice di lungo corso”, noto con sgradevole stupore alcune azioni giudiziarie su temi quali  gli atti di questo, e di precedenti, governo contro il traffico dei migranti e certi comportamenti di alcune ONG. Triste certamente assistere ad un processo contro l’allora ministro degli Interni Salvini per le azioni di governo compiute nel ruolo al tempo, ancor più triste vedere un magistrato oggi liberare un assai dubbio migrante a Palermo.

Io, “cittadino semplice di lungo corso”, però, vivo come assai poco accettabile leggere che un potente ministro della Repubblica, il ministro della Difesa, dichiari ad un giornalista “a me raccontano di riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a ‘fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni’”. 

Azione sovversiva questa fosse vera e provata.

Oggi, tristemente per l’ennesima volta nella nostra amata Patria, si “parla di scontro fra politica e magistratura”.

Io, sempre “cittadino semplice”, avrei preferito veder “cercare la verità”, questo dichiara Crosetto nel tentativo goffo di correggere il tiro, attraverso atti propri ed adeguati. Non attraverso il buttare un sasso nello stagno e nascondere la mano.

L’Associazione Nazionale dei Magistrati, la famosa ANM, dal suo lato, reagisce. Ben si guarda, però, dal favorire una azione che risolva in profondità quei sgradevoli intrecci fra la magistratura stessa ed altri poteri dello Stato che fan sì che alcune indagini si “fermino” ed altre subiscano strane “deviazioni”.

Guardando il passato e non il presente, solo a titolo di esempio, giusto perché in questo articolo ho rammentato quel grandissimo uomo delle istituzioni che fu Borsellino e quel documento a lui consegnato alle 7.30 del mattino da Gianmanco, lo stesso Procuratore che archiviò l’indagine di cui dette incarico al magistrato ucciso quello stesso giorno in modo anomalo il successivo 14 di agosto, quella importantissima indagine sul ruolo in Italia degli appartenenti alla lista Mitrokhin e la relazione che vede intrecciarsi alcuni politici e la mafia in quel 1992 che vide l’azione di Mani Pulite “lavare le mani” pressoché esclusivamente al centro nord Italia. Indagini, quelle interrotte, che venivano al tempo portate avanti da uomini dello Stato che videro finire la loro carriera con arresti e carcere. Uomini assolti moltissimi anni dopo per non aver commesso il fatto. Uomini che, probabilmente, potrebbero dire ancora molto se tutelati da uno Stato onesto.

Io, sempre “cittadino semplice”, in questa epoca di truffe, guerre e strani migranti, in questa epoca di “disagi” e “confusione”, in questa epoca di “paure per il futuro”, vorrei, finalmente, vedere politici che parlino esclusivamente nelle sedi opportune ed a favore del bene comune e non di se stessi e dei propri amici.

Allo stesso tempo vorrei vedere magistrati che indaghino sul serio su tutto e tutti con il fine di far emergere la vera e profonda “verità”, senza “selezionare” su quali indagini sia “politicamente corretto” portare avanti le loro indagini.

Io, sempre “cittadino semplice”, troverò, infatti, la serenità per i nostri figli allorquando li percepirò tutelati dal un sistema giudiziario, anche coadiuvato da un veramente libero quinto potere, quello basato sui media, che affondi il coltello nelle vere piaghe di questa nostra amata Italia.

Magari una nuova “mani pulite”, che raggiunga tutto e tutti questa volta, non solo una parte.

Una Nuova Mani Pulite che superi il mondo degli appalti ed indaghi su nuove forme di finanziamento ai poteri forti ed occulti, che indaghi su tutti gli “intrecci” fra politica e finanza, internazionale per esempio.

Nel terminare un dubbio. Che strana coincidenza l’intervento a gamba tesa del ministro Crosetto contemporanea all’indagine della trasmissione RAI Report, di quel Ranucci spesso assai informato, sull’azienda del Senatore Gasparri. 

Ignoto Uno

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