VLADIMIR PUTIN ACCUSA L’OCCIDENTE DI FOMENTARE DISORDINI ANTIEBRAICI IN RUSSIA

Alla fine, lo stesso presidente russo Vladimir Putin ha dato la sua analisi riguardo i tumulti a sfondo antiebraico verificatisi in Daghestan (repubblica della federazione russa in area caucasica, a netta maggioranza islamica).

Accusa gli occidentali di voler suscitare “pogrom” in Russia per destabilizzare in qualche modo; d’altronde, alla “leggenda nera” di Putin dalle parti euroatlantiche manca solo, forse, lo stigma dell’antisemitismo.

Facciamo inoltre presente ai nostri lettori che dovessero esserne non al corrente, che il termine “pogrom” da sempre usato da noi con una certa genericità, per i russi invece indica una delle peggiori abitudini dell’ Ottocento zarista, in cui in determinati governatorati, per stornare l’attenzione da criticità locali o della situazione generale dell’immenso impero, si organizzava una vera e propria caccia all’ebreo.

Molte furono le vittime, e ciò provocò un notevole flusso migratorio ebraico dalla Russia agli Stati Uniti d’America.

Rilanciamo quindi, dall’agenzia ANSA la notizia di oggi:

Il presidente russo Vladimir Putin ha accusato oggi i sostenitori occidentali dell’Ucraina di “cercare di organizzare pogrom contro gli ebrei” in Russia al fine di provocare divisioni nel Paese. Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti, si riferiva alle violenze antisemite avvenute domenica scorsa in un aeroporto in Daghestan, che secondo le autorità di Mosca sono state fomentate da un sito ucraino con la diffusione di fake news. Alcuni Paesi, ha detto Putin, “sembrano sostenere gli ebrei d’Israele, e intanto con l’aiuto dei loro agenti in Ucraina cercano di organizzare pogrom nel nostro Paese. E’ disgustoso“.

A. Martino

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