RICORDATI DI MAMMA!

Tutti noi siamo a conoscenza dell’immane tragedia che si sta consumando in Palestina. Ma per paradosso, contemplando le dinamiche di questo orrore, al sottoscritto è tornata alla mente una barzelletta riguardante due fratelli di cui uno è portatore di handicap. Essi sono orfani di padre e la loro madre, purtroppo, giace sul letto di un ospedale poiché affetta da un tumore in fase terminale. Quando quest’ultima sente che la sua ora si sta avvicinando chiede all’infermiera di convocare i suoi due figli al proprio capezzale. Come essi arrivano la madre si rivolge al figlio sano: “Quando non ci sarò più mi devi giurare che avrai cura di tuo fratello, che lo assisterai e non lo lascerai mai solo!” “Te lo giuro mamma!“.

Poi la madre muore e i due fratelli rimangono a vivere da soli in casa.

Un giorno il figlio sano si trova in bagno davanti allo specchio poiché in procinto di uscire e quindi si sta profumando e sistemando i capelli. Il fratello disabile gli si avvicina e chiede al fratello: “Dove vai?” “Sto andando al cinema con la mia ragazza!” “Vengo anch’io?” “No. Ma cosa ci fai? Ti ho detto che siamo io e la mia ragazza!” “Ricordati di mamma!“. Al che il fratello sano si ricorda delle promesse fatte alla madre e, sentendosi in colpa, se lo porta al cinema.

Arrivati al cinema la ragazza chiede al fidanzato come mai abbia portato pure il fratello. Egli risponde che aveva fatto un giuramento alla madre ma comunque non sarebbe capitato più.

Il giorno dopo, di nuovo, il fratello sano sta ultimando i preparativi prima di uscire. E come il giorno prima gli si accosta l’altro chiedendogli: “Dove vai?” “Sto andando in pizzeria con la mia ragazza!” “Vengo anch’io?” “Ma come? Sei già venuto al cinema ieri!” “Ricordati di mamma!“. Nuovamente il fratello sano, assalito dai sensi di colpa, se lo porta in pizzeria.

E qui in pizzeria la ragazza rimprovera il fidanzato dicendogli che non può ogni volta portarsi appresso il fratello. Il fidanzato promette solennemente che non capiterà più.

Il giorno dopo ancora, come da routine, il fratello sano sta per uscire di casa quando viene approcciato dall’altro fratello: “Dove vai?” “Sto andando in un albergo dove ho affittato una stanza per stare in intimità con la mia ragazza … ci siamo capiti?”, dice il fratello sano strizzando l’occhio all’altro. Invece quest’ultimo di rimando: “Vengo anch’io?” “Ma no! Sei già venuto al cinema, in pizzeria…” “Ricordati di mamma!“. E quindi per l’ennesima volta il fidanzato deve portarsi il fratello in albergo.

E a questo punto si scatena un putiferio. La ragazza del fratello sano mette alle strette il fidanzato e gli impone un aut aut: o lei o il fratello! 

Quindi in seguito a ciò il fratello sano decide di correre ai ripari. 

Il giorno dopo egli è sempre in bagno che si profuma e si sistema in procinto di uscire finché implacabilmente l’altro fratello gli si avvicina. “Ciao! Dove vai?” “Sto andando a trans!“. Il fratello disabile ci pensa qualche secondo poi esclama: “Non fare tardi!”

Molti si chiederanno quale sia il nesso tra questa barzelletta e il conflitto in corso in Medio Oriente. Il nesso consiste nel senso di colpa che prova il fratello sano nei confronti del fratello handicappato condizionandogli pesantemente l’esistenza. 

E questa storiella mi è tornata alla mente in seguito a ciò che ha affermato il premier tedesco Olaf Scholz qualche giorno fa, riguardo  il conflitto israelo-palestinese. In sintesi Scholz ha detto che dopo tutte le sofferenze che l’Europa ha inferto agli ebrei durante la II Guerra Mondiale il popolo europeo non può non schierarsi a fianco di Israele. E qui torniamo al sopramenzionato senso di colpa. Perché ovviamente il leader teutonico si riferiva alla Shoah. 

Tutti noi sappiamo di cosa è stata questa atrocità perpetrata nel secolo scorso ai danni del popolo ebraico. Ingiustificabile sotto tutti i punti di vista. Però mi permetterei di esporre alcune riflessioni. 

È dalla notte dei tempi che gruppi di uomini pereguitano e massacrano altri gruppi di uomini. Però misteriosamente pare che nello scorrere dei millenni solo il popolo ebraico sia stato pesantemente perseguitato. E quindi, sempre misteriosamente, la Shoah ha cessato di essere un fatto storico, meritevole di essere ulteriormente approfondito, per diventare una vera e propria religione con i suoi dogmi, i testi sacri, i riti e le celebrazioni. Infatti nominatemi qualche altra persecuzione che sia ricordata ogni anno a livello mondiale denominata La Giornata della Memoria. Nominatemi un’altra vicenda storica la cui narrazione ufficiale venga blindata come un dogma a tutti gli effetti. Come detto prima è impossibile per qualunque storico provare a confutare anche minimamente tale narrazione. Provate, per esempio, ad affermare in pubblico che gli ebrei sterminati dai nazisti non furono 6.000.000 ma 5.999.000. Se vi andrà bene verrete tacciati di nazismo, negazionismo e antisemitismo! 

Quindi vediamo di come il senso di colpa nei confronti del popolo ebraico e dello Stato di Israele sia diventato il passe-partout per commettere qualsiasi nefandezza e rimanere impuniti. 

Per amore di Verità bisogna però anche ammettere che nel Mondo esiste una cospicua minoranza di ebrei antisionisti che sono contro lo Stato di Israele e delle sue politiche. E soprattutto sostengono e supportano le istanze del popolo palestinese. Quindi è indubbio che l’Occidente debba urgentemente scrollarsi di dosso tutti i sensi di colpa che lo opprimono e lo condizionano. Senza bisogno di andare a trans… 

Alessio Paolo Morrone 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *