BERSAGLIO MANCATO

Solo il Signore è in grado di sondare l’abisso dell’anima. Questo è ciò che ho pensato appena ho appreso della morte della cantante irlandese Sinéad O’Connor, avvenuta poco tempo fa all’età di 56 anni.

Essendone quasi coetaneo posso dire di aver seguito tutta la parabola artistica e umana della nota cantante. Una parabola caratterizzata da tante luci ma anche da tantissime ombre. 

Infatti fin dal suo esordio nello show biz Sinéad O’Connor si distinse immediatamente come un personaggio inquieto, ribelle e anticonformista. A partire dal look: la testa perennemente rasata per, a suo dire, contrastare gli stereotipi estetici della civiltà occidentale. Ma, come detto prima, oltre al successo l’artista irlandese ha vissuto una vita a dir poco travagliata. Anticattolica viscerale, nell’ultimo periodo della propria vita si converì all’Islam. Inoltre dovette combattere con dei gravi problemi di salute mentale, come la depressione e il bipolarismo, che la porteranno più volte a tentare il suicidio. Cosa che purtroppo riuscì bene ad uno dei suoi figli l’anno scorso, sprofondando la cantante in un abisso ancora più profondo. 

Ma oltre allo strepitoso successo di canzoni come “Nothing Compares 2 U” Sinéad O’Connor viene ricordata anche per un gesto eclatante che la fece balzare agli onori delle cronache extra musicali nel lontano 1992. Durante un’esibizione ella prese una foto dell’allora Pontefice Giovanni Paolo II e la strappò davanti alle telecamere urlando:”Combatti il vero nemico!”. Con quel gesto la cantante volle denunciare gli abusi sui minori che, a suo dire, venivano perpetrati massivamente dagli uomini di Chiesa. 

Per paradosso, proprio in quanto cattolico, il sottoscritto non se la sente di giudicare questo grave gesto poiché solo il Signore può sondare l’anima della O’Connor, come detto in precedenza. Però è un dato di fatto che la nota cantante abbia puntato su un bersaglio sbagliato pur animata dalle migliori intenzioni. Infatti nessuno nega che la Chiesa sia infiltrata da personaggi indegni di indossare la tonaca o la talare. Non dimentichiamoci che tutti i consacrati, dall’ultimo prete di campagna fino ad arrivare al Papa, sono uomini. E in quanto tali sono creature soggette alla concupiscenza e alle passioni. Quindi la sfida dell’Uomo consiste nel riuscire a dominare, grazie alla Fede, i propri istinti. Perciò, ripeto, lungi da me voler giustificare tutti coloro che si sono abbandonati e si abbandonano alle basse passioni in ambito ecclesiastico. Un’aberrazione rimane tale a prescindere. Però è anche vero che ormai è da decenni che ci viene inculcata l’idea per la quale il Vaticano sia un covo di pedofili e che tutti i preti siano dei mangiabambini. Ma è vero che, come si suol dire, fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. E per ogni sacerdote indegno il cui nome viene reso noto ci sono almeno mille santi per il mondo che circolano nel nascondimento e nell’anonimato. 

E se poi andiamo ad analizzare nel dettaglio la piaga degli abusi sui minori si potrà rimanere stupiti nel constatare che tali abusi sono da attribuire a uomini di Chiesa solo per un 2% del totale. Anche solo un 2% fa gridare vendetta al cospetto di Dio però è interessante notare che il restante 98% di questi abominii vengano consumati in strutture scolastiche, sportive e in contesti familiari. 

Ma poi guardiamoci intorno. Solo una persona stupida o in malafede non riesce a percepire la malvagità intrinseca insita nell’ideologia LGBTQ e nella sua potentissima lobby. Una lobby così pervasiva che, col pretesto di favorire l’inclusione e combattere le discriminazioni, pretende di ipersessualizzare le nuove generazioni fin dalla più tenera età. Per quale scopo? Fatevi la domanda e datevi la risposta. Se “love is love” (l’amore è amore) vuol dire che non ci sarà più alcun limite nei rapporti sessuali tra due o più soggetti. Anche tra adulti e bambini…. 

E guarda caso la propaganda LGBTQ risulta più virulenta e implacabile nel mondo del cinema e della musica, ovvero proprio in quel mondo a cui apparteneva Sinéad O’Connor stessa! 

Per questo ho affermato che la nostra Sinéad, magari in buona fede ma accecata dall’anticattolicesimo, nel 1992 denunciò un problema reale ma fallendo l’obiettivo. Poiché travisò la causa reale del problema. Come il boomerang che una volta lanciato torna indietro se manca il bersaglio. E quando torna indietro può fare molto male a colui o a colei che l’ha lanciato. 

Una prece. 

Alessio Paolo Morrone 

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