LETTERA APERTA DEL NOSTRO DIRETTORE ALLA MELONI: CONSIDERARE I PIROMANI DEI TERRORISTI E’ UNA NECESSITA’. BISOGNA CONDANNARE QUESTI SIGNORI AL 41BIS!”

Eccellentissimo Signor Presidente del Consiglio,

ogni anno siamo costretti ad assistere a questo vergognoso spettacolo: appena il caldo si fa serio e tira impetuoso lo scirocco, ecco che i soliti criminali piromani si mettono all’opera e colpiscono sempre gli stessi Paesi: l’Italia, la Grecia e la Spagna.

Cambiamento del clima a parte, è fuor di dubbio che gli incendi che fin qui abbiamo subito in tutti questi anni non sono mai stati dovuti all’autocombustione e neanche alle sigarette gettate superficialmente nelle sterpaglie, ma, semmai, a dei veri e propri inneschi piazzati con perizia scientifica da parte di questi sciacalli.

Ma cosa spinge la mano malata di questi individui a causare tanta distruzione e morte?

A volte è la speculazione edilizia, altre volte la follia, altre volte ancora è stata anche l’infedeltà e la necessità di alcuni Servitori dello Stato, perché, è successo anche questo in passato, che pur di lavorare – vedi il caso dei Vigili del Fuoco a contratto, piuttosto che dei forestali e via di seguito (fenomeni questi vergognosi per uno Stato degno di questo nome, perché un Paese civile non può avere dei corpi addetti alla sicurezza assunti con contratto a tempo determinato, ma questo è un altro tema) – essi stessi hanno appiccato il fuoco.

Ora, al di là di quali siano le intime motivazioni di ogni singolo piromane, è evidente, che in questo contesto storico ambientale, chiunque cagioni un incendio non commette solo un danno verso la comunità che lo subisce e quel dato territorio, ma un vero e proprio crimine verso l’umanità ed il mondo intero.

Perciò in virtù di questo, a mio modesto parere, a tali soggetti non possono essere applicati solo gli articoli 423 – 423bis -423ter – 423quater e 424 del Codice Penale, che sommati tra di loro possono portare il piromane ad essere detenuto per un massimo di 15 anni, che poi, in Italia, sappiamo bene, per buona condotta ed altri ammennicoli vari, si ridurrebbero a meno di 10 anni.

Oltre all’interdizione dai pubblici uffici e il sequestro dei beni, a questi signori andrebbe invece riconosciuta, come da articolo 270sexies del Codice Penale, l’aggravante del terrorismo, poiché, come recita la legge: “Sono considerate con finalità di terrorismo le condotte che, per la loro natura o contesto, possono arrecare grave danno ad un Paese

D’altronde, se vogliamo dirla tutta, è proprio questa la finalità di questi signori, quella cioè di “sovvertire violentemente gli ordinamenti economici o sociali costituiti nello Stato”  attraverso l’arruolamento “di una o più persone per il compimento di atti di violenza ovvero di sabotaggio, con finalità di terrorismo” perché i piromani non sono cani sciolti e solo raramente si muovono in autonomia.

Si addestrano tra di loro e si scambiano istruzioni “sulla preparazione o sull’uso di materiali esplosivi, di sostanze chimiche, nonché di ogni altra tecnica o metodo per il compimento di atti di violenza ovvero di sabotaggio”.

Ed è proprio in virtù di questo, cara Presidente, che ai piromani andrebbe applicato il 41bis, cosa già prevista dal nostro ordinamento per i terroristi.

Fa molto bene l’attuale Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ad usare i droni contro questi criminali.

D’altronde, la Comunità Nazionale, con questi incendi, è evidentemente sotto attacco, è la risposta dello Stato non può che essere dura e ferma, fino alla completa eliminazione del problema.

Lorenzo Valloreja

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