UN DILEMMA CON LE STELLETTE

Molte persone sprovvedute o presunti pacifisti ritengono, erroneamente, che un cattolico o più in generale un cristiano debba rifiutarsi di maneggiare qualsiasi tipo di arma e di indossare una divisa. Questa bislacca concezione del cristiano dovrebbe derivare dal fatto che si ritenga Gesù un portatore di pace. Il che di per sé non è un concetto sbagliato ma per essere precisi il Signore ebbe ad affermare: “Vi lascio la pace, vi dò la Mia pace. Non come la dà il mondo, io la dò a voi!”. Con questa affermazione Gesù non voleva intendere assolutamente la pace nel mondo per come viene concepita comunemente. Anzi per sottolineare il concetto Egli nel Vangelo di Matteo puntualizza: “Son venuto a portare la spada e non la pace!“. Quindi è ovvio che la pace intesa dal Cristo sia quella dell’Uomo che affronta le avversità della vita senza timori o turbamenti perché sa di avere costantemente Dio al proprio fianco.

E anzi nel Vecchio Testamento Dio viene definito “Dio degli eserciti” mentre nel Nuovo Testamento si vede di come Gesù abbia più stima dei soldati romani “invasori” che dei suoi conterranei, degli Scribi e dei Farisei. Infatti il cristianesimo si è potuto diffondere nei primi secoli proprio grazie all’Impero Romano.

Ma poi ci sono state le famose crociate che, a parte casi isolati di soprusi e ruberie, sono state volute e benedette dai papi dell’epoca. Per non parlare delle battaglie di Lepanto e di Vienna che miracolosamente permisero alle nazioni cristiane di impedire l’islamizzazione dell’Europa. Anche se attualmente c’è un altra islamizzazione in atto, però portata avanti con altri mezzi e con la complicità della Chiesa odierna…

E ci sarebbero centinaia di altri esempi per dimostrare che un soldato può, e anzi DEVE, essere un buon cristiano. Infatti, checché se ne dica, i concetti di Dio, Patria e Famiglia non sono affatto anacronistici o desueti ma sono più attuali che mai e sebbene vengano associati al ventennio fascista in realtà sono i pilastri su cui ogni nazione dovrebbe poggiarsi. Anche se personalmente la sequenza più appropriata dovrebbe essere: Dio, Famiglia e Patria. Infatti se una Famiglia può esistere senza una Patria al contrario una Patria non può che basarsi sulla famiglia.

E anzi se andiamo a verificare qual’è l’attività principale portata avanti dalle oligarchie mondiali sataniste e massoniche ci renderemo conto dell’ossessione che queste ultime riversano nel cancellare Dio, corrompere le famiglie e annullare le patrie. E da qui scaturisce un bel dilemma, soprattutto per il soldato cristiano. Infatti come tutti sanno un militare si può considerare tale solo dopo aver prestato giuramento di fedeltà alla propria Nazione. E quindi egli, in caso di guerra, sarà portato a combattere obbedendo alle esigenze della Patria. Il problema nasce dal fatto che da quasi 80 anni l’Italia non è più un paese indipendente ma è a tutti gli effetti un vassallo degli Stati Uniti anche se ci illudiamo di esserne “alleati”. E quindi, parafrasando il noto detto, non si muove foglia che Zio Sam non voglia. In poche parole l’Italia e le proprie Forze Armate devono sottostare a qualunque capriccio che provenga da oltreoceano. Senza fiatare.

Quindi, in sintesi, ci saranno forti probabilità che il militare italiano si troverà a rischiare la propria vita non per difendere la propria Patria ma per difendere squallidi interessi di entità sovranazionali. Queste ultime, come detto prima, composte da satanisti e massoni.

Perciò posso immaginare la violenta lacerazione che si può verificare nei cuori di tanti soldati cristiani, consci di prendere ordini e combattere dalla parte sbagliata della Storia. Perché Gesù Cristo affermò, in modo tranchant: “Chi non è con me è contro di me!

Alessio Paolo Morrone 

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