UNA VOCE DI PACE AL CONCERTONE DEL PRIMO MAGGIO: QUANDO LA SCIENZA NON MERITA “FIDUCIA”….OVVERO ROVELLI VS CROSETTO

Ogni tanto, però, viene fuori qualcuno che ha il coraggio di cantare fuori dal coro.

E infatti, il concerto del Primo Maggio a Roma (l’ormai istituzionale annessa diretta TV del “Concertone” è stata “rovinata” ma io direi vivacizzata) ha ospitato a sorpresa le affermazioni sul palco da parte del fisico Carlo Rovelli che ha osato esprimere il suo dissenso rispetto alle scelte governative in merito di fornitura di armi all’ Ucraina, coinvolgendo nella sua critica il ministro della Difesa, pur senza esplicitamente nominarlo.

Reazione sdegnata e istituzionale della conduttrice della manifestazione Ambra Angiolini che ha immediatamente preso le distanze dalle affermazioni: la non stellare attrice, evidentemente, studia da conduttrice RAI o di qualche grande network. Si è rammaricata per l’”assenza di contraddittorio” (cavillo formalistico per ammettere la formulazione di una qualche idea nell’ambito televisivo), che nel caso di una rituale predica contro l’“aggressione russa” sarebbe stato sicuramente superfluo. Ha detto il prof. Rovelli:  «Questo governo rischia di distruggerci la vita». E poi: «Stiamo andando verso una guerra che cresce e invece di cercare soluzioni i Paesi si sfidano, invadono, soffiano sul fuoco della guerra e la tensione internazionale non è mai stata così alta come adesso». E ora veniamo alle affermazioni più delicate e pungenti: «In Italia, il ministro della Difesa è stato vicinissimo a una delle più grandi fabbriche di armi nel mondo, Leonardo. È stato presidente della federazione dei costruttori di armi, ma il ministero della Difesa deve servire per difenderci dalla guerra, non per fare i piazzisti di strumenti di morte. Tutti dicono pace, ma aggiungono che bisogna vincere per fare la pace. Volere la pace dopo la vittoria vuol dire volere la guerra. Con le testate nucleari puntate addosso, il governo italiano sta decidendo di mandare una portaerei a fare i galletti davanti alla Cina: queste sono le scelte che rischiano di distruggere le nostre vite».

Minacce di morte al Prof. Covelli da parte dei soliti miti e democratici ucraini anonimi. Crosetto da parte sua ritiene ridicole anche se dolorose le accuse, e invita Rovelli a pranzo.

Iniziativa indubbiamente signorile nei confronti dello scienziato, il quale pur ringraziando, però fa notare che la questione è politica, non personale. E sui socials ricorda che delle bombe saudite sullo Yemen (anch’esse, credo in parte, made in Italy) nessuno pare preoccuparsi.

L’unico appunto tecnico che potrebbe farsi, per quanto mi riguarda, al professor Rovelli, è che, se dobbiamo prestar fede al Financial Times, i micidiali ordigni e potenti mezzi tricolori mandati in Ucraina sono assai meno efficienti e letali, e più decrepiti, di quanto si pensi. Più che a uccidere soldati russi, servono a rovinare forse irrimediabilmente le relazioni bilaterali con quello che fu uno dei nostri principali partners extra UE. Chissà, anche se Crosetto ha tutta la parvenza della buona forchetta, il pranzo potrebbe servire a farlo riservatamente notare al fisico…..   

A. Martino

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