25 APRILE SIA IN FUTURO LA GIORNATA DELLA VITTORIA DELLA PACE SULLA GUERRA

Mai come quest’anno il 25 aprile sembra essere una data divisiva e questo perché, per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana, al Governo, in netta maggioranza, siedono gli eredi del Movimento Sociale Italiano, cioè il partito che pur riconoscendo le istituzioni democratiche e rispettando la Costituzione, accoglieva al proprio interno non solo i reduci della Repubblica Sociale Italiana (Romualdi, Almirante, Tremaglia, giusto per fare dei nomi conosciuti) ma anche coloro i quali guardavano al passato regime fascista con occhio benevolo e che quindi percepivano l’esito finale della Guerra Civile come una iattura.

Non si poteva dunque a queste persone chiedere, come d’altronde non lo si può ancora oggi, una abiura del fascismo perché i morti sono morti e pesano, fuori da ogni sciocco buonismo, in modo diverso a seconda che il dipartito in questione sia tuo o di qualcun altro.

La sintesi, la storia condivisa, quella che viene invocata in questo Paese ormai da 70 anni a questa parte, la si fa partendo dagli elementi comuni e non chiedendo ogni volta condanne del fascismo ed esaltazione della partigianeria.

Una persona di buon senso, anche se fascista, non tenterebbe mai di giustificare l’eccidio delle Fosse Ardeatine,  così come la strage di Sant’Anna di Stazzema o Marzabotto: quelle persone infatti sono morte trucidate, mica sono dipartite a causa di un raffreddore e cosa mai potrebbe dire un pazzo ai famigliari di quelle vittime???

Nulla!

Quelle gente è giustamente incazzata sia con il fascismo che con i tedeschi, ci mancherebbe!

Allo stesso modo come si può pretendere dai famigliari dei fascisti morti – che ne so nella “Strage di Rovetta”, piuttosto che nella “Strage della cartiera di Mignagola” o nella “Strage della corriera fantasma” – la condanna dei propri cari e delle proprie azioni?

È un non senso!

E se lo si chiede si deve essere anche pronti ad accettare la divisione, la polemica, il broncio.

L’unico elemento comune del 25 aprile, che secondo me metterebbe d’accordo tutti è la fine della Guerra Civile in Italia, cioè in quella data era finalmente, ufficialmente, finita la Guerra.

Niente più coprifuoco, niente più bombardamenti, il ritorno alla vita normale insomma – anche se, in altre zone, all’epoca, ancora d’Italia, Istria e Dalmazia per intenderci, molti italiani trovarono la morte in quei giorni per il solo fatto di essere italiani – ed è questo l’elemento che tutti, ma proprio tutti gli italiani accetterebbero secondo me: la pace ritrovata.

In altri termini il 25 Aprile dovrebbe essere festeggiato come la giornata della vittoria della Pace sulla Guerra ed allora si che nessuno si sottrarrebbe.

Lorenzo Valloreja   

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