LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE
Tra la metà e la fine degli anni ’70 spopolarono in Italia due trasmissioni televisive che lasciarono il segno nell’immaginario comune e che furono definite all’unanimità le antesignane dei cosiddetti talk shows. Sto parlando di “Bontà loro” prima e “Acquario” dopo. In entrambe il ruolo del conduttore fu affidato ad un giornalista quarantenne di nome Maurizio Costanzo. In questi programmi Costanzo invitava vari ospiti presi dal mondo della politica, della cultura, dello sport e dello spettacolo e li faceva interagire creando un mix decisamente accattivante agli occhi del popolo italico del periodo.
Però è importante sapere che Maurizio Costanzo non fu solo un giornalista ma è stato anche scrittore, autore televisivo, cinematografico e radiofonico. Anche paroliere! Infatti è stato coautore di “Se Telefonando”, il noto brano portato al successo da Mina.
Insomma stiamo parlando di un personaggio poliedrico e notissimo.
Ma questa notorietà fu incrinata nel 1981 allorquando il nome di Costanzo saltò fuori da una lista di iscritti alla Propaganda 2 (meglio nota come P2), ovvero una loggia massonica parallela al più istituzionale Grande Oriente d’Italia.
E questo fatto creò non pochi problemi alla carriera del nostro giornalista poiché il fondatore della P2, Licio Gelli, era un personaggio implicato in svariate trame oscure della Storia d’Italia, sia durante la guerra che nel dopoguerra.
Comunque dopo aver fatto pubblica ammenda, e passato poco tempo, il Nostro si ricostruisce la carriera andando a lavorare in una giovane emittente televisiva creata da un intraprendente imprenditore di nome Silvio Berlusconi…Il resto è storia. Con il suo programma di intrattenimento “Maurizio Costanzo Show” l’ex piduista, per ben 40 anni, stravolge e riplasma le abitudini e i costumi di milioni di italiani. Almeno l’80% della fauna mediatica tricolore, passata e presente, è nata o almeno transitata presso il noto spettacolo televisivo.
Però è facile immaginare quali possano essere i risultati nell’affidare ad un convinto massone un’arma potente e micidiale come il mezzo televisivo.
Come detto prima per decenni e decenni Costanzo ha veicolato nelle case degli italiani tutto ciò che il pensiero liberal, progressista e mondialista ha prodotto nel corso degli anni. Egli, per quanto riguarda il buon senso e la morale comune, ha sdoganato tutto ciò che poteva essere sdoganato. Ha demolito pezzo per pezzo concetti universali come “cultura”, “verità”, “dignità”, “bellezza”, “educazione” e “ordine”. In poche parole, anche grazie alla sua quarta moglie (sic!), ha permesso agli italiani di accedere inconsapevolmente alla cosiddetta” TV trash” la quale, per chi non lo sapesse, sarebbe letteralmente “TV spazzatura”. Per dirla tutta i coniugi Costanzo hanno contribuito ad abbassare il livello culturale e comportamentale di gran parte del popolo italiano riducendolo ad un branco di minus habens.
A conferma di ciò basta vedere ciò che è accaduto durante le esequie seguite alla morte del noto giornalista. Alcuni fans della vedova (ovvero Maria De Filippi) si sono avvicinati a lei chiedendo una foto ricordo e la suddetta vedova non si è assolutamente sottratta al selfie di rito.
In seguito a questo episodio molti italiani si sono scandalizzati chiedendosi:”Come si può essere così insensati e stupidi da pretendere una foto ricordo durante un funerale come se ci si trovasse a Mirabilandia?”. Ebbene ciò che mi ha meravigliato è che ci si possa meravigliare di ciò. Se per decenni gran parte degli italiani si sono abbeverati ai programmi televisivi scodellati dalla coppia Costanzo-De Filippi che cosa ci si poteva aspettare? Programmi dove la vita, anche nei suoi tratti più intimi, viene spettacolarizzata, sminuita e sbattuta in faccia allo spettatore televisivo. Dolore compreso.
Perché come cantava Freddie Mercury qualche anno fa “the show must go on”. Lo spettacolo deve continuare.
E quindi lo spettacolo grottesco messo in piedi da Maurizio Costanzo continuerà anche dopo la morte del suo creatore. The Maurizio Costanzo Show must go on…
Alessio Paolo Morrone
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