MISSILE IPERSONICO ISKANDER DISTRUGGE SISTEMA DI DIFESA AEREO UCRAINO

Mentre, come abbiamo riferito, si fa uso più deciso da parte di Mosca di missili ipersonici Kinzhal, e si testa ulteriormente lo Zirkon che dovrebbe essere la punta più avanzata della gamma, oggi (28 gennaio, per chi scrive) è stato diffuso un video sull’utilizzo sul campo, di un missile Iskander-M. Trattasi di un ipersonico a corto raggio (entro cioè i 400 km).

Realizzato e operativo dal 2006, la sua versione è identificata come M per l’utilizzo “domestico”: cioè da parte delle forze russe. Si parla di Iskander-E in pratica, per quelli esportati: finora ufficialmente in arsenale in Algeria e Armenia. Prima di, a quanto pare, oggi, le forze di Vladimir Putin lo avevano brevemente usato solo in Georgia (tanto per vederne la resa pratica, direi), e decisamente più in Siria, con esiti sicuramente soddisfacenti.

Lo Iskander è concepito come una specie di spacca tutto (dalle più vulnerabili costruzioni in cemento armato fino ai sistemi di difesa aerea e munite fortificazioni). Le sue virate improvvise e casuali pur nell’ambito della rotta impostata, che compensano la velocità da ipersonico sì ma non non enorme come quella di uno Zirkon, lo rendono comunque non intercettabile dai missili antiaerei, se non per mera casualità. E proprio un sistema di difesa antiaereo oggi è stato la sua vittima.

Un Iskander può veicolare qualunque testata, non escluse quelle atomiche.

Si è trattato di una azione con proiettile a frammentazione contro un sistema antiaereo S-300PS ucraino nella regione di Kharkiv, ripresa dalle telecamere di un drone. La località interessata è Lisna Stinka, vicina a uno dei punti di maggiore confronto tra gli eserciti.

Le autorità russe dichiararono nel 2020 che la gamma Iskander-K sarebbe stata schierata a difesa delle coste.

A. Martino

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