Il test effettuato due o tre giorni fa dalla fregata Ammiraglio Gorshkov, che ha lanciato con successo nell’ Oceano Atlantico un missile ipersonico Zirkon contro un obiettivo fittizio (in pratica una mera sagoma digitale, neanche una nave da rottamare) a 900-1000 km di distanza, non è affatto il primo di questa attività; e vede nuovamente impegnata la medesima unità della marina da guerra moscovita assolutamente non nuova a test con gli Zirkon (o Tsirkon o Zircon).  A titolo di cronaca, i servizi segreti occidentali (evidentemente non sempre infallibili) la davano, con una certa preoccupazione, in rotta per il Mediterraneo.

Si confermano sostanzialmente i risultati acquisiti dal 2018, e purtroppo per l’ Ucraina, credo che l’ incredibile ordigno sia davvero prossimo all’utilizzo sul teatro delle operazioni.

Ve ne riferii già il 30 maggio 2022 nell’articolo TESTATO CON SUCCESSO IL MISSILE IPERSONICO RUSSO ZIRKON. COLPITO A VELOCITA’ RECORD BERSAGLIO MARINO A 1000 CHILOMETRI. Rileggendolo, ho la sensazione che potrebbe essere oggi, quasi integralmente copiato e incollato.

A ciò si aggiunga che contemporaneamente, i non molto meno micidiali Kinzahl (sempre missili ipersonici) si sono rifatti vivi nel Donbass. Ma non dicevano che la Russia aveva esaurito le scorte missilistiche?

A febbraio, come si apprende da fonti russe, la suddetta fregata della marina militare moscovita, sempre dotata di missili Zirkon, si unirà a unità cinesi e sudafricane per esercitazioni congiunte.   

A. Martino