ORA COME TRE ANNI FA, NERE OMBRE SI ALLUNGANO DALLA CINA. GIORGIA, SIAMO ANCHE NELLE TUE MANI !

Questa storia dei contagi in Cina non mi piace affatto. E spero di sbagliarmi nel mio pessimismo, spero di fare la parte dell’allarmista.

La tempistica richiama sinistramente le dinamiche di tre anni fa: proprio sull’orlo estremo dell’anno 2019, si iniziò a parlare con allarme di questo virus diffusosi dai mercati con macellazione diretta (pipistrelli o non).

Si minimizzò, si dichiarò che “l’unico virus è il razzismo” organizzando serate “istituzionali” nei ristoranti cinesi, ma fu solo un lento scivolare verso lo stato di emergenza (che si dovrebbe avere in caso di guerra ma che è andato benissimo alla Corte costituzionale), la chiusura delle scuole col surrogato della didattica digitale a distanza, il lockdown, la dittatura sanitaria, la divisione fra pro vax (più o meno volontari) e no vax.

Impossibile, anche per noi de L’ Ortis, citare la enorme quantità di articoli scritti in materia.

Ma come dicevo, domande con possibili parallelismi sorgono spontanee, e vorrei enunciarle in tutta franchezza. Si rivedono in tv i professori virostar, anche se noto facce nuove e un probabile, almeno parziale, turnover.

Non è che, come durante le festività natalizie 2019, si voglia far rilassare e brindare il popolo bue, per poi metterlo dinanzi alla incombente tragedia? E non parlo solo dell’Italia, beninteso.

Non è che, ora come allora almeno in un primo momento, vi è sempre l’esigenza di non far dispiacere il colosso Dragone affibbiandogli la patente di untore?

La Cina ha deciso per il liberi tutti a causa delle proteste (è tutto dire, in quel sistema), il mitico Capodanno cinese (in Cina e fuori dalla Cina) è saltato per ben tre volte, l’economia iniziava a risentirne seriamente. La politica dello “zero contagi” è però saltata con una repentinità e drasticità che mi lascia alquanto perplesso: Xi Jin Ping è meno granitico di quanto sembrasse, qualcosa o qualcuno gli ha fatto imprimere una netta sterzata al timone. Ma quella storia delle bare accatastate fuori dai forni crematori, è vera o no?

Loro hanno liberalizzato i voli aerei. Ma era proprio necessario affrettarci a compiacerli aprendo qualunque scalo? Che senso ha il tampone “non obbligatorio” fino a ieri? E i riscontrati positivi, considerato lo smantellamento delle apposite strutture dette “Covid hotels”, dove vanno?

In questa ridda di timori e dubbi, una speranza che spero non fallace: Giorgia Meloni non è Giuseppe Conte, per storia personale, visione del mondo ed economica, sensibilità politica.

A. Martino

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