DISSENSO CASALINGO

Sembrano passati anni da quel fatidico 25 Settembre che ha sancito la vittoria schiacciante di Giorgia Meloni con il suo partito Fratelli d’Italia. Ma contestualmente si è dovuto anche prendere atto di un livello di astensionismo molto ampio. Stiamo parlando di quasi 40% di italiani che per varie ragioni non si sono recati alle urne.

In un precedente articolo avevo già manifestato le mie perplessità riguardo tutti coloro che non solo erano rimasti a casa per, secondo loro, “delegittimare” il governo ma in più avevano esortato gli italiani a disertare le urne nonostante esistessero ben tre partiti, più o meno conosciuti, che avrebbero potuto incanalare lo sdegno e il dissenso di tanti cittadini schifati dal sistema e dal regime in carica.

Ma mi ha lasciato perplesso il ricorso all’astensionismo di molti cattolici.

Faccio una premessa. Chi scrive è un convinto sostenitore della Tradizione Cattolica e in quanto tale grande estimatore del comitato Liberi in Veritate che purtroppo non ha avuto né il tempo né gli strumenti necessari per costituirsi come partito e di conseguenza poter partecipare alle ultime elezioni politiche. Quindi il sottoscritto ha dovuto optare per una delle tre liste del dissenso. Conscio che, appunto, non esistendo un partito cattolico al 100% bisogna sceglierne uno di cui si condivida almeno il 90% del programma. Ma per alcuni cattolici questo approccio viene visto come uno scendere a compromessi col mondo e con la politica, intesa come la sentina di tutti i mali dell’Italia. Però bisogna dire che la politica di per sé non è né buona né cattiva. È un mezzo e in quanto tale può essere utilizzato sia per scopi buoni che per scopi cattivi. Come un coltello che può servire per tagliare la bistecca ma anche per ferire o uccidere. 

Se leggiamo i Vangeli ci renderemo conto che gran parte della vita di Gesù si svolge in un contesto “politico”. Egli fu avversato, perseguitato e condannato a morte essenzialmente perchè si mise contro l’establishment  politico-religioso del periodo. E come se non bastasse gran parte dei Suoi discepoli appartenevano a quelle categorie di persone più invise e disprezzate dal suddetto establishment, come esattori delle tasse, prostitute e soldati romani. 

Quindi in definitiva un cattolico può benissimo “sporcarsi” con la politica, a patto che cerchi il più possibile di mettere al primo posto quei Valori inalienabili e condivisibili dagli uomini di buona volontà.

Purtroppo in questi ultimi tempi mi pare che troppi cattolici abbiano dimenticato il monito di Gesù che esortava i cristiani ad essere “Candidi come colombe ma anche astuti come serpi”. Con ciò Nostro Signore ci invita a non vedere ogni cosa con occhi maliziosi ma contestualmente riuscire anche a discernere il bene dal male. E infatti è capitato di vedere persone che si sono bevute acriticamente tutte le informazioni da cui venivano bombardate quotidianamente e altre che hanno fatto del dubbio e del sospetto la loro ragione di vita. Mentre invece sarebbe stato più saggio cercare, pur tra le mille difficoltà, di separare il grano dal loglio, come si suol dire. E quindi mi è capitato di assistere ad un vero e proprio tiro al piccione nei confronti dei tre partiti antisistema. Un fuoco incrociato che purtroppo non proveniva solo dagli avversari politici e dal mainstream, ma anche dalla stessa area del dissenso che i partiti sopramenzionati avrebbero dovuto rappresentare.

Per onestà intellettuale bisogna riconoscere che i rappresentanti delle tre liste non solo non sono riusciti ad unirsi in un unico simbolo (come gli viene rimproverato da più parti) ma purtroppo alcuni di loro si sono pure lasciati andare a delle recriminazioni reciproche e pubbliche, più o meno violente, che certo non hanno giovato all’immagine politica del dissenso. Però è anche vero che molti cattolici hanno attaccato violentemente i partiti antisistema accusandoli delle più turpi nefandezze come per esempio essere massoni, gatekeepers, servi del sistema, fascisti, comunisti e chi più ne ha più ne metta. 

Ora bisogna ricordarci che tutti i partiti politici sono costituiti da uomini e quindi perfettamente fallibili. Ci sono uomini che per anni hanno militato nel partito A e poi si sono schierati con B. Ma prima di dare giudizi affrettati bisogna vedere se i cambiamenti di casacca o di ideologia sono stati mossi da puro tornaconto oppure da sincera conversione alla Verità. Il sottoscritto in gioventù, per esempio, ha sostenuto, difeso e divulgato ideologie e personaggi oggi sbandierati dal famigerato battaglione “Azov”. Attualmente non mi sento più di sostenere quel giovanotto che, in un impeto di ribellione giovanile, si poneva delle domande giuste dandosi risposte sbagliate. Anzi in tempi recenti sono stato anche un atlantista duro e puro da far impallidire Giorgia Meloni. Ero un fiero sostenitore dell’imperialismo anglosassone e della NATO e consideravo gli Stati Uniti realmente I “gendarmi del mondo” (sic!). Va da sé che il sottoscritto abbia sostenuto strenuamente, senza batter ciglio, tutte le guerre, le invasioni e le “esportazioni di democrazia” perpetrate dall’Occidente. Compresa l’occupazione della Palestina da parte dell’esercito israeliano. E anzi quando vedevo i palestinesi lanciare pietre contro i militari e i tank con la stella di Davide pensavo divertito :”Ma questi sono matti? Come possono pensare di affrontare dei militari armati fino ai denti lanciando pietre?”. In realtà con questo approccio, apparentemente inutile e assurdo, i palestinesi manifestano tuttora inequivocabilmente il proprio deciso dissenso nei confronti dell’esercito occupante, il quale deve perennemente sentirsi rigettato e delegittimato dalla popolazione locale. Se i palestinesi si chiudessero in casa pensate che gli israeliani si sentirebbero delegittimati? Ne dubito. Ugualmente ritengo che gli italiani rimasti a casa il 25 Settembre non abbiano ponderato bene la loro scelta. Poiché se il regime non ci considera se scendiamo fisicamente in piazza figuriamoci quanto potrà impaurirsi se rimaniamo in casa. E se i partiti del dissenso, brutti, sporchi e cattivi, fossero entrati in parlamento sicuramente il Sistema non sarebbe crollato ma probabilmente avrebbe avuto qualche piccolo sussulto. 

Concludo affermando che chi è orgoglioso di non aver votato, per coerenza, non dovrebbe lamentarsi di chi è stato votato. 

Alessio Paolo Morrone

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