TUTTI CREDONO CHE CON I PRIMI SUCCESSI DELLA CONTROFFENSIVA UCRAINA PUTIN SIA FINITO E VOGLIONO SALIRE SUL CARRO DEL VINCITORE … MA SIAMO SICURI CHE SIA VERAMENTE COSI’?
Una delle battute più famose di Totò fu senz’altro quella in cui il Principe De Curtis, nel film “Totò e i Re di Roma” esclamò: “Poi dice che uno si butta a sinistra!”.
Allo stesso modo, qui in Italia, certo giornalismo, a causa della propria partigianeria e servilismo, fa veramente buttare il cappello a terra.
Infatti per settimane, se non addirittura per mesi, delle operazioni sul campo di battaglia in Ucraina non se n’è parlato più, e questo perché, né la controffensiva di Zelensky, né le sanzioni, avevano sortito l’effetto desiderato ed ora che, per la prima volta, l’esercito ucraino è riuscito a riconquistare 500km² del proprio territorio, cioè qualcosa grande come la Provincia di Gorizia su di una superficie occupata pari ancora ad 1/3 del territorio nazionale pre conflitto, i giornali ne hanno dato notizia come se fosse stata la “Caporetto di Putin”.
Ma ci rendiamo conto?
Nel Dicembre del 1944 i tedeschi che riusciranno a lanciare la mitica Controffensiva delle Ardenne contro gli Alleati, in una sola settimana, riconquistarono ben 2000 km² e nonostante questo, nel gennaio del 1945, sul fronte occidentale, fecero la fine che fecero.
Quindi tanto e tale ottimismo dovrebbe essere molto più commisurato.
Ed invece persino nella campagna elettorale in corso c’è chi, come Giorgia Meloni, ormai certa della sconfitta della Russia, getta benzina sul fuoco.
Ad esempio, nel dibattito avuto con Letta l’altro ieri, nella sede del Corriere della Sera, replicando a quest’ultimo che accusava Berlusconi e Salvini di vicinanza nei confronti Putin, il leader di Fratelli d’Italia, ha affermato: “Letta non ha posto le stesse obiezioni ai suoi alleati Sinistra Italiana e Verdi che sono contrari all’invio di armi all’Ucraina e comunque conta il programma della coalizione, che sul posizionamento dell’Italia è chiaro … Non abbiamo avuto problemi a schierarci contro l’invasione russa all’Ucraina e non c’è dubbio che le cose resterebbero così anche con un governo di centrodestra. Gli ucraini stanno combattendo una guerra che riguarda anche noi. Se l’Italia si tirasse indietro sarebbe l’Italia spaghetti e mandolino che molti disegnano … l’Italia deve stare a testa alta in Europa e nella Nato”.
Ma Giorgia non è l’unica, infatti, persino un uomo come Giuseppe Conte, il quale, fino a due giorni orsono si diceva contrario all’invio di armamenti a Kiev, oggi, invece, si dice “orgoglioso di aver mandato armi”.
Così la boria gira, si gonfia e fa si che il Presidente Zelensky, per l’ennesima volta, affermi che: “Non è possibile revocare le sanzioni. Non possiamo discutere niente con la Russia finché non se ne andrà dal nostro territorio. È possibile che dopo la guerra si possa parlare della revoca di alcune sanzioni, di risarcimenti, di pagamenti da parte loro, di diplomazia. Possiamo coinvolgere i leader di qualsiasi Paese, qualsiasi istituzione internazionale in questi negoziati, ma solo dopo che la Russia avrà lasciato tutti i nostri territori”
Avete capito bene??? “È possibile che dopo la guerra si possa parlare della revoca di alcune sanzioni … ma solo dopo che la Russia avrà lasciato tutti i nostri territori“
Non tutte le sanzioni! Solo alcune …
Dall’altra parte Mosca fa sapere che non si siederà ad un tavolo delle trattative se prima il regime di Zelensky non sarà rimosso e Medvedev ha pensato bene di rincarare la dose affermando che le “Garanzie di Sicurezza” all’Ucraina non sono altro che il: “Prologo alla terza guerra mondiale“.
Nel mentre i prezzi salgono, l’incertezza come una nebbia attanaglia i nostri cervelli e la disoccupazione crescente sta mettendo alle corde i singoli individui … “ma va tutto bene, madama la marchesa!”
Comunque, ma siamo sicuri che, con tutto sto casino che abbiamo montato, stiamo difendendo i nostri princìpi e non i nostri prìncipi della politica?
All’autunno, l’ardua sentenza!
Lorenzo Valloreja
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